Playoffs Serie A: la preview della finale

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Saranno la Dinamo Sassari e la Grissin Bon Reggio Emilia a giocarsi, entrambe per la prima volta nella storia, la finale scudetto della stagione 2014-15. La truppa di coach Sacchetti ha sconfitto per 3-4 l’Olimpia Milano grazie a una straordinaria vittoria al Forum in una rocambolesca gara 7. Gli emiliani, a loro volta, hanno avuto la meglio, sempre per 3-4 dell’Umana Reyer Venezia, arrivata seconda al termine della regular season.
Per la terza volta nella storia si giocheranno lo scudetto la terza e la quinta classificata al termine della stagione regolare. La prima volta, nella stagione 1981-82 Cantù (terza) sconfisse per 2-1 la Virtus Bologna, mentre nel 2012, la Montepaschi Siena, conquistò il suo ultimo scudetto partendo da quinta testa di serie e battendo per 1-4 la Virtus Roma.

Questa, dopo l’addio di Moretti a Pistoia, è inoltre la sfida fra i due coach più longevi sulla stessa panchina della Serie A, che anche se praticano un basket che potremmo definire agli antipodi, sanno certamente dare quel qualcosa in più in termini di umanità e motivazione ai propri giocatori.

BasketUniverso, come fatto più volte nel corso della stagione, proverà ad analizzare quella che si preannuncia una serie emozionante e senza esclusione di colpi con il gruppo solido di americani da una parte e di italiani dall’altra.

Che vinca il migliore, fateci divertire !

Grissin Bon Reggio Emilia (a cura di Marco Fontanesi)

Grissin Bon Reggio Emilia
Grissin Bon Reggio Emilia

“Più ce ne mancano, più non molliamo. Noi non moriamo mai. ”Queste le parole di Max Menetti dopo gara- 4 con Venezia e l’ennesimo infortunio di Mussini. La Grissin Bon ha saputo far fronte alle pesanti assenze di Mussini e Diener, ritrovando Lavrinovic solo in gara 7 e, come recita coach Menetti, più sono le difficoltà, più questa squadra non molla. Ha giocato le ultime due partite della serie con Venezia ruotando solamente 7 giocatori sui 200 minuti disponibili sul parquet e si è andata a prendere, con la grinta e con l’orgoglio, una finale scudetto storica poiché è la prima di questi primi 40 anni di storia della Pallacanestro Reggiana.

Finale che è storica non solo per Reggio ma anche per la Dinamo Sassari, anch’essa alla prima finalissima dopo aver battuto sul suo cammino, prima Trento e poi la più blasonata Milano. Probabile vedere un ulteriore cambio nelle rotazioni, per cercare di arginare la fisicità e l’atletismo degli avversari.

Cinciarini e Menetti, due grandi protagonisti della stagione di Reggio
Cinciarini e Menetti, due grandi protagonisti della stagione di Reggio

Sassari è squadra che è stata capace di battere 2 volte su 3 incontri la Reggiana in questa stagione, dimostrando di essere squadra di assoluto talento e pericolosa fin dai primi secondi dell’attacco, praticando, spesso e volentieri, quel “run&gun” tanto caro a coach Meo Sacchetti. Come detto, ancora una volta in questa sfortunatissima stagione, Menetti non potrà contare su Mussini e nemmeno su Diener, out per tutta la stagione. Sarà fondamentale per i biancorossi riuscire a gestire bene le rotazioni, specialmente nei piccoli, ed aggrapparsi ai propri punti fermi lasciandosi trasportare e sospingere, una volta di più, dal proprio pubblico, vero e proprio sesto uomo di questa squadra. Proprio su questo si costruiscono le speranze di Cinciarini e compagni, in virtù di una migliore classificazione in Regular Season – Reggio terza, Sassari quinta – potrà giocare i primi due match fra le mura amiche, conscia del fatto che l’eventuale bella si giocherebbe proprio al Pala Bigi.

Questa è inoltre la sfida fra i due coach più longevi sulla stessa panchina della Serie A, che anche se praticano un basket che potremmo definire agli antipodi, sanno certamente dare quel qualcosa in più in termini di umanità e motivazione ai propri giocatori. Che vinca il migliore, fateci divertire !
Miglior marcatore :Lavrinovic (14.2)
Miglior assistman : Cinciarini (5.9)
Miglior rimbalzista: Polonara (7.4)

Dinamo Banco di Sardegna (a cura di Fabrizio Pinna)

sassari

La squadra di coach Sacchetti dopo un finale di stagione molto altalenante caratterizzato da cinque sconfitte consecutive, interrotta solo dalle vittorie contro Venezia e Cremona è riuscita a conquistare, a sorpresa, la finale scudetto, la prima della sua storia.
La post season parte però nel peggiore dei modi e la Dinamo viene sconfitta per 81-70 dalla Dolomiti Energia Trento, autentica sorpresa di questo campionato. Quella di gara-1, in cui i bianconeri hanno dominato a rimbalzo catturando ben 62 carambole, sarà però anche l’ultima vittoria dei ragazzi di coach Buscaglia nella serie.
Logan e compagni, fin dai primi minuti di gara-2 infatti, trovano con facilità la via del canestro e sbancano il PalaTrento per 79-88 ribaltando così il fattore campo. Nelle due partite al PalaSerradimigni la Dinamo, nonostante qualche momento di appannamento in gara-4, grazie al sostegno del proprio pubblico e ai canestri di uno scatenato Sosa, supera Trento per 1-3 e approda così, per la terza volta nella storia in una semifinale scudetto.

Shane Lawal, grande protagonista della post season della Dinamo. Sarà assente in gara 1
Shane Lawal, grande protagonista della post season della Dinamo. Sarà assente in gara 1

Nelle due precedenti semifinali la Dinamo è sempre stata sconfitta, venendo eliminata prima da Siena nel 2012 (3-0) e poi da Milano nello scorso campionato (4-2 per i meneghini). L’avversario di turno è sempre la truppa di coach Banchi, che si presenta all’appuntamento fresca della vittoria per 3-0 contro la Virtus Bologna.
L’avvio della serie è scoppiettante e Sassari sbanca subito il Forum portandosi avanti 0-1, con un quarto periodo in cui la difesa asfissiante dei sassaresi, è stata la vera protagonista del match.
Hackett e Gentile non ci stanno e Milano fa sua gara-2 anche grazie a un’ottima difesa su David Logan, vera spina nel fianco della difesa meneghina (tenuto a 0 punti per la prima volta in stagione).
Nelle due partite a Sassari la Dinamo grazie a due secondi tempi pressoché perfetti in ogni zona del campo e ai canestri di Lawal e Logan, vincono entrambe le partite e si portano sull’1-3, a una sola partita dalla storia.
Gentile, da buon capitano si carica sulle spalle la propria squadra ed è Milano stavolta a provare a prendere in mano l’inerzia della serie e grazie a due vittorie consecutive (di cui una a Sassari) le “scarpette rosse” portano la serie in perfetta parità: 3-3 e tutto a gara 7. L’atmosfera a Sassari non è delle migliori e i tifosi dopo l’entusiasmo venutosi a creare dopo la vittoria in gara-4 vedono come un’utopia la finale, ma i ragazzi di coach Sacchetti dimostrano per l’ennesima volta in stagione di dare il massimo quando conta e i 21 punti di Dyson, coadiuvato dai 21 rimbalzi (sì, 21!) di Shane Lawal, sbancano per la seconda volta il Forum e si qualificano, per la prima volta nella storia, in finale scudetto.

Avversario di turno, come detto, sarà la Grissin Bon Reggio Emilia, che nonostante le pesanti assenze di Lavrinovic prima e Drake poi, è riuscita a compiere un vero e proprio miracolo eliminando la Reyer Venezia.

Come successo più volte nel corso della stagione, la Dinamo ha alternato partite straordinarie (103 punti segnati nella vittoria contro Trento in gara 3) a prestazioni molto sotto tono (i secondi tempi di gara 5 e 6 contro Milano). Questa squadra, comunque vada, passerà sicuramente alla storia del basket sardo e nazionale sia per la vittoria della Coppa Italia e della Supercoppa, ma anche per la conquista della prima finale scudetto della storia della Dinamo, solo dopo cinque anni dall’esordio nella massima serie  (oggi, 13 giugno, si festeggia l’anniversario della promozione ndr).

Coach Meo Sacchetti ha portato nel giro di 5 anni Sassari dalla Legadue alla finale scudetto.
Coach Meo Sacchetti ha portato nel giro di 5 anni Sassari dalla Legadue alla finale scudetto.

Ciò che dovranno fare i ragazzi di coach Sacchetti è quello di non sottovalutare l’avversario, provando a ribaltare il fattore campo fin dalle prime due partite, cosa non facile vista l’assenza di un trascinatore come Lawal in gara 1.

Nel corso della stagione le due squadre si sono affrontate 3 volte e il bilancio è di 2-1 in favore dei sassaresi, grazie alle vittorie al PalaSerradmigni e nella semifinale di Coppa Italia (77-65 il risultato finale). L’unica vittoria emiliana è arrivata al PalaBigi proprio nel momento peggiore della stagione della Dinamo, con una vittoria per 74-66 grazie ai 15 punti e 12 rimbalzi di Achille Polonara. Come detto, il fattore PalaBigi potrà essere determinante nel corso della storia, anche perchè la Dinamo nel corso della sua storia ha sbancato solo una volta il Palazzetto reggiano (ai tempi della Legadue).

Jeff Brooks
Jeff Brooks

La vittoria di Sassari oltre che sul trio Dyson-Logan-Lawal, dovrà passare sull’apporto dalla panchina, più volte protagonista di questi playoff, soprattutto con Sosa e Formenti, autentici dominatori dei quarti di finale contro Trento.
Dopo una stagione molto altalenante e un quarto di finale disastroso, sembra aver trovato nuovamente fiducia Rakim Sanders, autore del canestro del pareggio al Forum in gara-7, ma andato per ben 6 volte su 7 in doppia cifra nella serie contro i meneghini.
Un compito importante, soprattutto in gara 1 lo avrà anche Kenneth Kadji, tornato solo lunedì dal Camerun e che dovrà provare a sostituire nel migliore dei modi un trascinatore come Shane Lawal, squalificato per la prima partita della serie.
Infine l’apporto di giocatori come Jeff Brooks (più volte decisivo nei momenti caldi del match), Brian Sacchetti e Jack Devecchi, potrà risultare decisivo per la conquista dello scudetto biancoblu.

Vanuzzo, Devecchi e coach Meo Sacchetti, i tre grandi veterani della Dinamo, per poter coronare quello che solo 5 anni fa era un sogno, dovranno provare a caricare al massimo i loro compagni per portare a Sassari il 20esimo scudetto sportivo della storia della città, il settimo nel basket dopo i 6 successi nazionali dell’Anmic nel basket in carrozzina.

Migliori marcatori: David Logan ed Edgar Sosa (13.1)
Miglior assistman: Jerome Dyson (3.3)
Miglior rimbalzista: Shane Lawal (8.7)

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