VIRTUS ROMA A cura di Lorenzo Simonazzi
La Virtus Roma chiude la stagione regolare al 6° posto, risultato preventivabile ad inizio stagione ma che forse lascia un pizzico di amaro in bocca per come è maturato. L’Acea era reduce dalla cavalcata trionfale della scorsa stagione, infrantasi solo in finale contro la Montepashi Siena, e si presentava ai blocchi di partenza senza i due giocatori che l’avevano trascina fin lì: Datome e Lawal. Ciò nonostante il GM Alberani, regalò a Dalmonte una squadra più profonda e con maggior tasso tecnico rispetto a quella di Calvani, pur sempre costruita con un budget limitato.
Nella prima parte di stagione, la Virtus tiene il passo delle migliori mantenendo per qualche giornata anche la vetta del campionato, nonostante l’impegno infrasettimanale in Eurocup: questa competizione viene quasi del tutto snobbata dalla squadra di Dalmonte che viene eliminata al termine di un girone più che alla portata.
Roma arriva agevolmente alle Final Eight di Coppa Italia ma esce al primo turno per mano della solita Siena, bestia nera dei romani. Il girone di ritorno che ne sussegue, vede l’Acea perdere man mano il treno delle migliori, complici anche una serie di infortuni che coinvolgono Taylor (sostituito con il play di Montegranaro Mayo), Moraschini e Mbakwe. Nel frattempo al roster si aggiunge l’ex lagunare Szewczyk, al posto di Eziukwu, e nelle ultime settimane arriva Kanacevic, per rinforzare il reparto lunghi in vista dei playoffs.
L’Acea, arriva alla post season non nel suo momento migliore con un roster non in perfetta forma: le ultime due vittorie con Venezia e Varese lasciano il tempo che trovano, viste le scarse ambizioni delle squadre battute, ma quanto meno restituiscono morale, ad un gruppo in crisi d’identità.
Nella sfida contro Cantù, la Virtus dovrà riuscire nell’impresa di espugnare il Pianella, da dove nessuno è tornato a casa con due punti. Per far questo, oltre ad una buona dose di fattori non preventivabili, Roma avrà bisogno di tutta l’energia ed intensità, che l’hanno contraddistinta in questi ultimi due anni, lottando su ogni pallone come se fosse l’ultimo e giocando una pallacanestro rapida ed incisiva. Inutile dire che le percentuali da dietro l’arco dovranno essere elevate per mettere Roma in condizione di sconfiggere Cantù nell’arco della serie.
Il punto debole risiede senza dubbio nella panchina, spesso davvero poco incisiva nella stagione: D’Ercole ha incontrato notevoli difficoltà in attacco dove le sue percentuali da 3 sono crollate rispetto alla stagione scorsa, così come Szewczyk, meno incisivo nel ruolo di sostituto di Mbakwe e soprattutto lontano da una forma accettabile.
Roma ha tutte le carte in regola per dar fastidio a qualsiasi squadra ma è davvero una squadra imprevedibile, una mina vagante. Per questo motivo il mio pronostico ricade su Cantù, squadra più profonda e quadrata che può contare su un fattore campo decisivo come nessun’altro in questa Serie A.
Pronostico: Cantù in 5
ACQUA VITASNELLA CANTU’ A cura di Alessandro Saraceno
Cantù chiude il suo anno di Regular Season da terza in classifica e imbattuta in casa (solo Milano è riuscita ad eguagliarla). Il percorso della formazione brianzola è stato assolutamente esaltante, dato che è rimasta per molto tempo seconda in classifica, venendo scalvata solo alla penultima giornata con la sconfitta in quel di Reggio Emilia e la vittoria di Siena in casa di Varese.
I canturini sono andati oltre le più rosee aspettative perché, a inizio stagione, quasi nessuno si sarebbe aspettato di vedere Aradori e compagni così in alto in classifica perché nemmeno una settimana dopo il ritorno di Sacripanti, la Dottoressa Anna Cremascoli ha indetto una conferenza stampa dove annunciava che non avrebbe più investito capitali come aveva fatto negli anni precedenti, creando grande scompiglio fra i tifosi.
Cantù si presenta ai Playoff in una buona situazione di forma perché è riuscita a mantene l’inviolibilità del proprio palazzetto anche in una partita che non aveva nulla da chiedere, l’ultima di campionato, contro una Virtus Bologna che aveva come unico obiettivo proprio quello di infrangere il record delle mura amiche. Giocatore chiave della formazione di Sacripanti è Stefano Gentile, il quale non sembra essere ancora al 100% dopo il rientro dall’infortunio accusato nel riscaldamento contro la Reyer Venezia. Soprattutto è mancato il suo contributo nel tiro dall’arco dei 6 metri e 75: egli tira con oltre il 41% da tre.
L’Acqua VitaSnella non è una squadra che può contare su singoli eccezionali (Aradori forse è l’unico che ti può decidere la partita da solo) e fa del gioco collettivo il suo grande punto di forza: il merito va sicuramente all’allenatore biancoazzurro Stefano Sacripanti. Egli è riuscito a saper integrare giocatori italiani con altri provenienti da molte parti del Mondo: ci sono moltissimi americani, giocatori europei e anche un giamaico come Adrian Uter.
Il punto debole di Cantù può essere l’inesperienza perché ha a roster giocatori che disputeranno per la prima volta i Playoff, quanto meno quelli di Serie A: Gentile, Rullo, Abass (non possiamo considerare quelli dell’anno scorso come se li avesse veramente giocati), Jenkins e anche il neoacquisto Buva. Perciò Sacripanti dovrà essere in grado di non far sentire ai più giovani il peso di queste partite che sono considerate le più importanti della stagione, com’è giusto che sia. Per quanto riguarda le rotazioni, la squadra biancoazzura soffre le giornate in cui non entrano i tiri dal perimetro e proprio qui Ivan Buva dovrà essere in grado di saper sopperire alla brutta partita delle ali, in particolare del capitano Maarty Leunen, dalla lunga distanza, cercando di attaccare di più il canestro e mettendo in difficoltà la difesa romana all’interno del pitturato.
In fin dei conti, credo che alla fine saranno i brianzoli a spuntarla, soprattutto perché ha il fattore campo a favore e in una serie a cinque gare conta molto di più che in una a sette. Il vantaggio aumenta se pensiamo che le prime due partite verranno giocate al Pianella. Il fatto curioso è che l’ultima a vincere in casa dei canturini è stata proprio Roma, anche se aveva in squadra il capitano Gigi Datome, uomo MVP della passata stagione e fattore dominante che quest’anno è volato dall’altra parte dell’Oceano.
Pronostico: Cantù in 4
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