
La polemica tra Enes Kanter ed il governo turco di Recep Tayyip Erdogan si arricchisce di un nuovo capitolo, dopo che il giocatore dei Thunder era stato prima minacciato di morte dai sostenitori del presidente via Twitter in seguito al colpo di Stato fallito il mese scorso e poi anche bloccato dal social network in Turchia, con i suoi cinguettii che non possono essere letti da chi si trova in territorio anatolico.
Stavolta la protagonista della vicenda è stata la famiglia di Kanter, che nella diatriba tra quello che attualmente è il miglior giocatore turco in circolazione ed Erdogan si è schierata dalla parte di quest’ultimo, di fatto discostandosi dai comportamenti del centro di OKC e condannandolo pubblicamente. Il padre del giocatore, Mehmet Kanter, ha usato parole dure in una lettera: “Mio figlio è stato ipnotizzato dalla Gülenist Terror Organization [l’organizzazione capitanata da Fethullah Gülen, accusato da Erdogan del colpo di Stato tentato e risiedente negli Stati Uniti, ndr]. Mi scuso con tutto il popolo turco e il presidente Erdogan per avere un figlio del genere“. Ma Kanter senior non si è fermato qui ed ha aggiunto: “Non comunico con mio figlio dal 2015. Non lo avrei mai portato al camp americano al quale il suo talento è stato scoperto dagli scout se avessi saputo che sarebbe finita in questo modo”.
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