La NBA non può rendere obbligatorio il vaccino anti-Covid a tutti i giocatori, per ovvi motivi di rapporti con questi ultimi. Se infatti lo facesse, probabilmente si arriverebbe allo scontro e comunque prima bisognerebbe concordarlo col sindacato dei giocatori, la NBPA, che si è già detta contraria. Nelle scorse ore però la Lega ha pubblicato il nuovo protocollo che regolamenterà le interazioni e i comportamenti degli atleti non vaccinati o non completamente vaccinati.
Un anno fa, quando ancora il vaccino non esisteva, erano state proibite cene, frequentazioni di locali e quant’altro. Inoltre i giocatori venivano sottoposti al tampone ogni giorno, più volte. I rigidi protocolli hanno permesso alla NBA di portare a termine senza troppe difficoltà la stagione, con un picco di partite rinviate solo a inizio 2021.
Le regole aggiornate di quest’anno invece impediranno ai giocatori non vaccinati di cenare con i compagni. Essi dovranno inoltre stare distanziati di almeno un paio di metri dagli altri durante gli incontri di squadra e nello spogliatoio, non potranno partecipare ad eventi pubblici e durante le trasferte dovranno rimanere confinati in hotel. Il documento, formato dalla bellezza di 65 pagine, vuole da una parte evitare il contagio il più possibile e dall’altra, magari, spingere chi non si è ancora vaccinato a farlo, per avere una vita più normale.
NBA’s 65-page health and safety protocols for ‘21-22 include restrictions on non-fully-vaccinated players, such as:
No dining indoors in same room as other player, 6 feet of distance in team meeting, distant locker, remain at residence or hotel, prohibited from public venues.
— Shams Charania (@ShamsCharania) September 28, 2021