Utah Jazz
15esimi a Ovest nel 2013-14
Roster:
PM: Trey Burke, Dante Exum, Tourè Murry
G: Alec Burks, Dahntay Jones, Ian Clark
AP: Gordon Hayward, Rodney Hood, Carrick Felix
AG: Derrick Favors, Trevor Booker, Jeremy Evans, Steve Novak
C: Enes Kanter, Rudy Gobert
La stella: Gordon Hayward
La grande domanda è: vale 63 milioni di dollari? Dati alla mano, la stagione 13/14 è stata senza dubbio la migliore per l’ala ex Butler, che ha viaggiato a 16 punti, 5 assist e 5 rimbalzi di media a partita. Tuttavia, questa stagione era l’ultima del suo contratto e come spesso accade in NBA, i giocatori tendono a dare il 101% per ottenere un nuovo, lungo e corposo accordo. Gli Hornets hanno offerto il massimo possibile, ma Utah ha deciso di pareggiare l’offerta consegnando di fatto le chiavi della squadra ad Hayward. I dubbi rimangono. Il roster dei Jazz è composto principalmente da secondi o terzi violini ma mancano di quel leader che possa realmente caricarsi la squadra sulle spalle. Hayward non è quel giocatore, ma un grande comprimario da affiancare alla superstar di turno, che lo farebbe rendere al meglio. Si prospetta quindi un’altra stagione da bassi fondi nella Western Conference.
L’arma in più: Derrick Favors
Hayward è diventato la principale arma offensiva di Utah ma ha perso in efficienza e le sue percentuali ne hanno risentito. Discorso opposto invece per Favors, che ha visto crescere ogni anno le sue statistiche con una decisa impennata nell’ultima appena trascorsa. Questo può essere l’anno della definitiva consacrazione per la scelta numero 3 al Draft del 2010, che dovrà dimostrare di essere un’arma affidabile in attacco, ed un’ancora difensiva alla quale aggrapparsi. È giunto il momento di ripagare il grande investimento dei Jazz.
Il mercato: Hayward rimane, si punta sui giovani Exum e Hood
Come già accennato in precedenza, Utah ha deciso di pareggiare l’offerta di Charlotte per Hayward garantendogli un contratto da oltre 60 milioni per i prossimi 4 anni. Mossa discutibile, ma che conferma l’idea della dirigenza di voler puntare sul suo nucleo di giovani talenti, che si arricchiscono di due prospetti molto interessanti. Dante Exum, scelto alla numero 5, e Rodney Hood, scelto alla 23 nell’ultimo Draft. Il primo ha incontrato notevoli difficoltà in Pre-Season, prevedibili visto il grande salto dal campionato australiano a quello NBA, ma anche i Mondiali sembrano andare contro la scelta fatta dai Jazz. Discorso opposto per Hood che si è dimostrato subito pronto come arma offensiva ma che necessita di un grande lavoro nell’altra metà campo. Dalla Free-agency, l’unica firma degna di nota è quella di Trevor Booker in uscita da Washington, che fornirà minuti di qualità come cambio di Favors.
Aspettative: Niente di buono, si punta (ancora) ad una scelta alta al prossimo Draft
Da quando sono stati ceduti Williams e Boozer, Utah non ha più visto i playoffs puntando ad una completa rifondazione. Sono passati ormai più di 5 anni ma ancora non si intravede la luce in fondo al tunnel, ogni anno la squadra si arricchisce di talenti ma non è pronta per puntare ad una stagione, quanto meno da oltre il 50% di vittorie. La Western Conference è una giungla in cui bisogna lottare ogni singola partita per accaparrarsi un posto tra le migliori 8 e non sarà affare per Utah, a meno di clamorose defezioni altrui e di una improvvisa esplosione dei propri giocatori.
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