Preview NBA 2015-16, Milwaukee Bucks: “Own The Future”, i Bucks sono pronti a creare una dinastia

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Milwaukee Bucks

(Sesti nella Eastern Conference, 41-41)

milwaukee bucks

Roster:

Pm: Carter-Williams, Bayless, Vasquez

G: Middleton, Mayo, Ennis, Vaughn, Gutierrez

Ap: Antetokounmpo, Copeland, Inglis, Horford

Ag: J. Parker, M. Landry, Powell

C: G. Monroe, Henson, Plumlee, O’Bryant

 

La Stella: “The Greek Freak”, Giannis Antetokounmpo

Giannis Antetokounmpo, Shawne Williams

L’ala greca dei Bucks, il ragazzo classe 1994 con una delle storie più commoventi di tutta la lega, che, nelle ultime stagioni, sta dimostrando di poter offire moltissimo alla sua squadra, è destinato ad essere uno dei più grandi All-Star della Nba per i prossimi 10 anni. Antetoukounmpo è dotato di un fisico mozzafiato, slanciato, 2.11 metri di pura potenza e agilità, perchè sì, il ragazzo è alto, molto alto, ma anche agile e scattante. Giannis ha un’arma in più rispetto a tutti gli altri, o meglio, quattro armi in più: ha gambe e braccia chilometriche, che gli permettono di ricoprire l’intero campo in pochi palleggi, come ha già fatto vedere nella scorsa stagione; grazie a questa sua capacità, il greco può spezzare facilmente le difese avversarie, e con un singolo terzo tempo, anche dalla linea dei tre punti, può arrivare al ferro senza problemi. L’altletismo è quindi il suo punto di forza! L’unica pecca che questo fantastico giocatore ha è il tiro dalla lunga distanza, da migliorare sicuramente per poter diventare un giocatore completo. Ma c’è tempo, il ragazzo è del 1994, il tempo è tutto dalla sua. Talento assoluto!

L’arma in più: Greg Monroe

Millsap e Monroe sono due tra i numerosi pezzi pregiati di questa free-agency.
Monroe, qui in maglia Pistons

L’ex Pistons è l’arma in più di questi giovani Bucks: Monroe, che porta sulle spalle ormai 5 stagioni nella Nba, sarà fondamentale nel sistema di Milwaukee, un sistema giovane e in via di rodaggio. Greg porterà esperienza, e sarà un fattore nel pitturato, creando un binomio fantastico di atletismo e tecnica con il compagno di reparto Henson, altro talento simile al greco citato precedentemente (fisico incredibile, arti lunghissimi e capacità di salto innata). Monroe porta nel suo babaglio tecnico anche un eccellente tiro dalla media-lunga distanza, che gli permettono di attaccare fronte canestro i propri avversari, quindi sia dal palleggio che dal post basso.

Il Coach: Jason Kidd, un maestro e una guida per questi giovani giocatori

Che dire, un giocatore fantastico, uno dei playmaker migliori che abbiano mai toccato un parquet di pallacanestro. Potremmo rimanere ore ed ore a parlare di Kidd, o meglio, del Kidd “giocatore”, perchè ora, Jason, si è buttato nel difficile mondo del Coaching, passando per la porta principale: l’ex playmaker dei Nets si è ritirato nel 2013, dopo una stagione più che buona ai New York Knicks, chiusa con l’eliminajason-kidd-nba-milwaukee-bucks-jason-kidd-press-conference-850x560zione alle semifinali di conference per mano degli Indiana Pacers di Paul George. “Jasone” ha poi deciso di continuare la sua carriera nella Nba come Coach, firmando un contratto con i Nets, sua franchigia per 7 stagioni: il primo anno da allenatore si potrebbe definire quasi eccellente, infatti Kidd conduce i suoi giocatori alle semifinali di conference, dove vengono però eliminati da Miami per 4-1. L’estate seguente Jason si trasferisce proprio a Milwaukee dove inizia una nuova affascinante esperienza: qui avrà l’occasione di plasmare nel vero senso della parola giovani atleti, che a loro volta potranno ascoltare e prendere esempio da uno dei migliori giocatori che il basket ci abbia mai dato. Definire fortunati questi giocatori sarebbe riduttivo! L’obbiettivo che si pone Kidd è quello di creare una dinastia e di migliorare i suoi ragazzi anno dopo anno! La strada è lunga!

Mercato: Pochi ma mirati innesti, il roster è sempre più competitivo

Pochissime partenze e pochi arrivi, il roster dei Bucks versione 2015-16 è quasi invariato: Pachulia ha fatto le valigie e si è accasato alla corte di Rick Carlisle a Dallas, lasciando il posto al più giovane e talentuoso Monroe, Ilyasova invece è passato in quel di Detroit. Per quanto riguarda gli arrivi nel reparto lunghi ricordiamo quello di Miles Plumlee da Phoenix, nell’ultimo periodo di trade della scorsa stagione, che ora ricopre il terzo posto da centro nelle rotazioni, dietro a Henson. Grevis Vasquez, playmaker-guardia, si affianca a Carter-Williams e Bayless, ed infine Copeland, ala in uscita da Indiana, che potrebbe essere il cambio naturale di Antetokounmpo.

Jabari Parker, il futuro Paul Pierce?
Jabari Parker potrà finalmente dare il suo contribuito a questa squadra

Aspettative: i Bucks vogliono migliorarsi, le finali di conference sono il sogno

Own the Future“: è questo il motto dei nuovi Bucks, che fondano le proprie basi su un roster giovane e fresco. Il quintetto è praticamente uguale a quello dello scorso anno, solamente Greg Monroe si è aggiunto ai “vecchi” Bucks. Un mix di talento sbalorditivo quello che si ritrova tra le mani Coach Jason Kidd, che avrà l’occasione di far crescere esponenzialmente molti dei suoi giocatori: la forza di questi Bucks è il fatto di avere giocatori atipici, difficilissimi da marcare a causa della loro altezza. Carter-Williams, uno dei pochi playmaker “veri” di questa lega, sarà la mente di Milwaukee vista la sua gran capacità di creare occasioni per i compagni, Middleton una delle prime bocche di fuoco della squadra, guardia di 2.01 m che fa del tiro dalla lunga distanza la sua arma migliore, Jabari Parker, al suo secondo anno, dopo aver saltato la scorsa stagione per un infortunio, è pronto al grande riscatto, Monroe, di cui abbiamo già parlato ed infine la stella Antetokounmpo. Il quintetto come detto, potenzialmente parlando, è sbalorditivo! E la panchina è di tutto rispetto, con Bayless e Vasquez pronti a dare riposo a Carter-Williams, Mayo, guardia tiratrice espertissima che come sesto/settimo uomo potrebbe essere un crack, Copeland, ala esplosa tre stagioni fa a NY, che subentrerà a Parker o Antetokounmpo, Henson ed infine Plumlee, per non dimenticare il rookie Vaughn. Un insieme di giocatori giovani ed esperti, che spinge la gente di Milwaukee a sognare, magari non al titolo, anzi, sicuramente non al titolo, ma per lo meno a fare meglio dello scorso anno (chiuso con l’uscita al primo turno dei playoff): il talento non manca, Kidd avrà molto da fare, e la dirigenza dei Bucks ha proprio ragione, il futuro è tutto loro (“Own the Future”).

Matteo Gualandris

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