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I primi passi verso l’internazionalizzazione NBA

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Chi oggi segue la NBA, ammira una lega fortemente votata all’internazionalizzazione. Un percorso fatto da vari passaggi e personaggi che oggi l’ha trasformata nel fenomeno globale che è adesso. E se NBA è anche uno spettacolo da vendere, uno dei primi e decisi passi oltre i confini USA non poteva che passare dall’All-Star Game.

Il 12 novembre 1994 l’NBA All-Star Game Balloting fu esteso oltre i confini USA, consentendo anche agli appassionati in Messico, Porto Rico, Canada e Australia di votare per i propri beniamini. Un passo fondamentale per permettere all’NBA di estendersi ancora di più, sia a livello televisivo che economico. Inoltre, si stava iniziando ad abbattere quella distanza mentale che ancora si poneva tra l’appassionato estero e gli USA con i suoi palazzetti dorato e i grandi campioni. Di lì a un anno sarebbero arrivate le prime vere squadre canadesi in NBA. Il breve anno dei Toronto Huskies in BAA nella stagione 1946/47 non conta quando le successive esperienze.

Va da sé che un progetto del genere era l’inizio di un tentativo di rendere nell’immaginario di chi stava all’estero il sogno NBA meno irraggiungibile. Senza una chiara in volontà in questo senso, oggi non avremmo i giocatori internazionali nella lega. Se ancora adesso si parla del praticamente irrealizzabile progetto delle franchigie europee, lo si deve a un chiaro progetto dei vertici della lega. Un progetto che, in un certo senso, punta anche all’integrazione. Non va dimenticato il lavoro, pur con alcune ipocrisie e criticità, che l’NBA svolse nell’integrazione degli afroamericani nella società statunitense.

Il lavoro della lega su questi temi continua e, pur con il principale obiettivo che è quello economico, l’NBA è sempre più l’unica lega a essere la lega internazionale per eccellenza. A cui prendono parte tutti i migliori giocatori da ogni parte del mondo. E questo non può che essere un vanto per chi ha gestito la lega per molti anni, ovvero David Stern.

I più votati a quell’All-Star Game? Con Jordan fuori trionfarono Grant Hill con 1,289,585 voti e Shaquille O’Neal con 1,263,451.

 

Mattia Moretti

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