Prospetti NBA: Jamal Murray

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In attesa del draft che si terrà il prossimo 23 giugno presso il Barclays Center di Brooklyn, vediamo assieme le migliori promesse della pallacanestro che sbarcheranno nell’ambita NBA.

Oggi trattiamo di un talento canadese, ennesimo prodotto di Kentucky University, Jamal Murray. Nato il 23 febbraio 1997 a Kitchener, nell’Ontario, fin dai primi anni di età viene istruito dal padre, ex atleta e giocatore di basket, che oltre ad insegnare le basi del gioco spinge il giovane Jamal ad assimilare varie tecniche ed esercizi di Kung Fu, inclusi quelli di meditazione. Murray ha raccontato inoltre che il padre lo obbligava a tirare al canestro di casa bendato, per trovare la tranquillità mentale e imparare a prendere tiri senza disturbi esterni. Inizia il suo periodo scolastico nel Grand River Collegiate Institute per poi trasferirsi alla Orangeville Prep, dove il suo talento inizia a decollare e, insieme a Thon Maker, altro candidato per il draft NBA, porta la squadra dell’istituto ad importanti successi contro molte scuole americane. Dopo una prestazione da 30 punti in occasione della sfida fra i migliori prospetti liceali del Nike Hoop Summit in cui viene nominato MVP, nel giugno 2015 viene reclutato da coach John Calipari, uno che di solito non sbaglia a scegliere dalle high school, e Murray entra a far parte della storica Università di Kentucky, da cui sono usciti tante stelle NBA. La sua stagione da freshman è straordinaria e rispecchia il suo talento e potenziale impressionante: in coppia con Tyler Ulis, anche lui prossimo ai piani alti, costituisce un duo di guardie fra le migliori del campionato collegiale, contribuendo a portare i Wildcats al torneo NCAA, salvo poi uscire al secondo round per mano di Indiana. Murray è l’unico giocatore nella storia di Kentucky ad aver realizzato oltre 30 punti in più di una partita durante il suo primo anno ed è alla pari con Terrence Jones, altro ex Wildcats, per numero di punti (35) segnati in una partita da freshman. Entra di diritto nel First Team della Southeastern Conference, chiudendo la stagione con 20 punti, 5.2 rimbalzi, 2.2 assist di media a partita e tirando con il 45%, tra cui un invidiabile 41% dall’arco.

Jamal Murray è una guardia tiratrice pura, con un fisico di 1.96 metri per 93 chilogrammi, che possiede un’abilità spaventosa nel trovare il canestro e produrre punti. Bravo nel penetrare in area con un buon palleggio, in cui si destreggia con entrambe le mani, e a finalizzare l’azione a canestro. Non è un atleta particolarmente veloce ma sa leggere la difesa e sfruttare bene il corpo per attaccare il ferro e trovare i due punti anche dopo un contatto. La mancanza di velocità ed esplosività può essere un problema ma il fatto che possa tirare anche da casa sua compensa in maniera eccellente. La sua facilità di tiro è imbarazzante per un 19enne e riesce a costruire un tiro in ogni situazione: dal palleggio, in separazione, in uscita dai blocchi e sugli scarichi. Spesso forza qualche tiro di troppo ma per un giocatore della sua età e maturazione è accettabile, anche perchè comunque la sua ottima visione di gioco gli permette di eludere la difesa avversaria non solo con un tiro improvviso ma le sue mani educate possono creare ottimi passaggi per i compagni. Deve però migliorare nelle decisioni veloci e a tenere meno la palla in mano, soprattutto quando osa in certe giocate spettacolari ma anche eccessive in alcuni casi. Dal perimetro la sua dote al tiro è ancora più efficace: il canadese è abile nel posizionarsi lungo la linea e prendere lo scarico, altrettanto nel tagliare il campo e sfruttare i blocchi dei compagni per ricevere ma anche nel creare il proprio tiro dal palleggio e sparare la bomba da distanze oltre quelle NBA, con una scioltezza e rilascio impressionanti. Il rilascio piuttosto veloce gli è utile soprattutto contro difensori alti che lo possono mettere in difficoltà vista l’altezza. Con lui sul parquet il numero di triple tentate aumenta considerevolmente, considerando che ne prendeva 7.7 di media a partita e concludendo con un discreto 40%. Dalla lunetta il suo 78% può essere migliorato, specialmente per essere un giocatore che cerca spesso il contatto in area e tende a guadagnare il fallo. In situazione di rimbalzo se la cava bene nonostante i centimetri, in attacco cerca sempre la palla dopo un errore al tiro ed è bravo a sorprendere l’avversario; in difesa fatica a tagliare l’uomo ma se guadagna il rimbalzo guida con maestria la transizione sfoggiando le sue doti di palleggiatore per concludere abilmente a canestro. Difensivamente Murray necessita di molto lavoro e la sua scarsa velocità influisce negativamente durante la marcatura. Nell’uno contro uno fa fatica a contenere l’attaccante che penetra in area e cerca di anticipare il movimento per rubare il pallone ma non è abbastanza reattivo, mentre lontano dalla palla perde spesso l’uomo. In generale deve sicuramente migliorare alcuni fondamentali ma eccelle già a 19 anni in altri aspetti del gioco che lo rendono un giocatore interessante.

John Calipari ha detto che il suo ex giocatore dovrebbe essere una prima scelta al draft. Sicuramente si tratta di un giocatore giovane e talentuoso, con un istinto per il canestro clamoroso e un pacchetto di soluzioni al tiro vario e notevole, ma ha evidenti lacune atletiche e tecniche, e soprattutto in difesa, che fanno di Murray non ancora un giocatore così speciale e determinante per una squadra. Rimane in ogni caso una scelta abbastanza alta, da collocarsi dopo la 5, essendo un attaccante di razza oltre che un ottimo tiratore che a 19 anni ha tutto il tempo per incrementare il suo sviluppo sia fisico che tecnico, lavorando sui fondamentali, e che con la sua personalità può divenire una pedina fondamentale di una franchigia NBA e in particolare per la nazionale canadese che ormai può contare su un roster di valore assoluto in ottica futura.

Redazione BasketUniverso

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