Peso: 98 kg
Ruolo: Shooting Guard
Classe: Freshman
Università: Kentucky Wildcats
James Young nasce a Flint, nel Michigan, in una calda giornata di Agosto del 1995. Nella sua giovane infanziz ha frequentato due diverse scuola: per i primi tre anni ha studiato nella Troy High School, a Troy (Michigan), per poi spostarsi alla Rochester High School, a Rochester Hills. Per i primi due anni non stupiscono molto le sue prestazione a Troy, in quanto assolutamente normali per un giocatore di quelle dimensioni. Nel suo terzo anno, quello da Senior, il giovane Young (scusate il gioco di parole) disputa una stagione spettacolare, mettendo a segno 25.1 punti, 10.5 rimbalzi, 4.5 assist e 2.5 steals: cifre assolutamente irripetibili per un ragazzo di quell’età. E invece no! La stagione successiva, quella 2012-2013, Young cambia come abbiamo già detto liceo, e migliora ogni singola statistica rispetto alla stagione precedente: si parla di cifre quali 27.2 punti, 16 rimbalzi e 5.7 assist. Queste sue ultime prestazioni gli valgono la chiamata al McDonalds All-American: il torneo che chiama i migliori liceali della nazione, in una manifestazione tanto divertente quanto fondamentale per i talent scout delle maggiori università USA.
Dopo le ottime stagioni al liceo, James riceve diverse borse di studio, tra le quali non mancano certo college importanti come Kentucky. Ed è proprio la proposta dei Wildcats di coach Calipari che avrà la meglio. La squadra è molto giovane e nel roster sono presenti addirittura 8 freshmen su 13 della rosa finale, ma i nomi importanti non mancano: Julius Randle, i fratelli Harrison e Alex Poythrees.
La stagione è promettente: la squadra ha molto talento e i meia sono molto fiduciosi di questa squadra. Purtroppo l’inesperienza del roster paga e i risultati non sono proprio soddisfacenti. La squadra alla fine riesce a qualificarsi alla March Madness.
Chi lo avrehhe mai detto: la squadra stupisce tutti e vince senza grosse difficoltà nei primi turni. La qualificazione alle Final Four sembrava un miraggio, ma la squadra più giovane di tutti i tempi ha la possibilità di scrivere la storia. Tutti sanno come come si è concluso il torneo, con la sorprendente vittoria di Connecticut a discapito proprio di Kentucky, ma la squadra si è fatta conoscere in tutto il paese.
La stagione del nostro protagonista è di quelle che lasciano il segno, perchè il suo nome inizia a circolare e la possibilità di approdare nelle NBA non è più un miraggio. Le cifre sono nella norma: 14.3 punti, 4.3 rimbalzi e 1.7 assist, tirando con il 47% dal campo, il 35& dalla lunga distanza e il 70.6 dai liberi. La prima cosa che colpisce di questo giocatore è la sua versatilità offensiva: può colpire dalla lunga distanza oppure in penetrazione, attaccando il ferro e tirando dalla media. Il suo è uno di quei fisici importanti, che gli permette di sovrastare gli avversari in post: atleticità che si mischia con potenza, la percentuale grassa del suo corpo è veramente minima e le sue schiacciate sono spettacolari. Ha un perfetto cotrollo del corpo e risulta uno dei migliori rimbalzisti nella sua posizione.
Certo è che per fare quel salto di qualità deve migliorare alcuni fondamentali, come ad esempio il ball handling, e compiere la definitiva transizione da shooting guard a small forward. Dovrà sicuramente migliorare le sue abilità difensive per potersi ritagliare uno spazio tra i “grandi”: non si è ancora ben capito se si tratta di pigrizia o ha veramente bisogno di chiudersi in palestra e lavorare e lavorare.
Il suo nome si aggira attorno alla scelta numero 20 e dfficilmente potrà salire. Le potenzialità di questo giocatore sono importanti e i paragoni più frequenti lo accostano a Aaron Afflalo. Non sono proprio convinto che in un vicino futuro possa diventare un Star a livello Nba, ma di sicuro un posto nelle rotazioni di una squadra importante, una contender ad esempio, lo può conquistare.
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