Altezza: 206 cm
Peso: 113 kg
Ruolo: ala grande
Classe: Freshman
Università: Kentucky
Continua il nostro viaggio alla ricerca delle stelle del domani e, anche per questa settimana, la nostra rubrica parlerà di uno dei talenti emergenti della stagione NCAA 2013-2014.
Prospettato secondo molti esperti come una possibile top 5 al prossimo draft, al momento sta guidando i Wildcats di coach John Calipari per produzione offensiva e rimbalzi. Oggi parleremo di Julius Randle. Il nostro protagonista nasce a Dallas, Texas, e si capisce presto che il suo futuro sportivo è già segnato: sua mamma Carolyn Kyles ha giocato a pallacanestro all’Università di Texas-Arlington, mentre il nonno materno ha persino giocato nella NBA con gli storici Washington Bullets. Frequenta la Prestonwood Christian High School (nemmeno 30 chilometri dalla sua città natale), una scuola privata non molto conosciuta nello stato del Texas.. Figuriamo per la pallacanestro! Ma Randle già nell’anno da freshmen porta i suoi alla vittoria del titolo statale, riuscendo a ripetersi per altri due anni, per un totale di tre titoli in quattro, entusiasmanti, stagioni. L’ anno più importante, statisticamente parlando, è sicuramente quello da junior (terzo anno): 21 punti, 8.8 rimbalzi e 2.7 assist, tirando con il 65.2% dal campo. L’ultima stagione però forse è quella che ha convinto maggiormente gli scout NCAA: Randle si è rotto il piede giocando un torneo di beneficenza ed è rimasto in panchina per tre mesi. Tornato a Marzo, con un mese di anticipo secondo la diagnosi, ha guidato i suoi nei playoff e vinto il suo terzo titolo.
Nonostante le università più prestigione siano tutte interessate a convicere Jabari Parker e Andrew Wiggins a “portare i loro talenti” nei propri atenei, i college più prestigiosi non si dimenticano dell’impresa del nostro eroe e la scelta finale è ristretta a sole quattro borse di studio: Texas, Kansas, Florida e Kentucky. Sarà proprio coach Calipari a spuntarla, ancora una volta.
I Wildcats hanno un eccellente quintetto: questo indica che Calipari ha svolto come ogni anno un’ottima fase di reclutamento. Il campionato comincia e Kentucky vince e convince tutti, con sette vittorie su otto partite a cavallo tra Novembre e Dicembre: tutte partite facili, con squadre di bassa, bassissima classifica. L’unica sconfitta arriva contro Michigan State, un top team appunto. E qui si inizia a dubitare della reale qualità della squadra. Randle esordisce alla grande contro UNC Ashville, alla prima da Freshmen in Division I: 23 punti e 16 rimbalzi in 26 minuti, tirando con quasi il 50%. Il suo primo mese è l’incoronazione del talento di cui dispone: è il migliore della sua squadra e a Kentucky non può non diventare il beniamino della tifoseria. Le sue cifre sono spaventose ed il suo nome è presto associato a quello dei già citati Parker e Wiggins di turno: 17.8 punti e 12.6 rimbalzi nel suo primo mese al college, sempre in doppia doppia per tutte e 8 le partite.
In tutta la nazione si inizia a conoscere Randle, soprattutto per le sue qualità di leader tanto in spogliatoio, quanto in campo. Andiamo adesso a conoscerlo meglio anche noi.
Gioca da Power Forward sin dagli anni dell’High School: questo è dovuto alla sua altezza, ma soprattutto dal suo peso, che ne condiziona il gioco sia nel bene che nel male. Avrete notato dalle sue cifre che è un valido attaccante, con un arsenale che eccelle nelle situazioni di post basso. Il suo fisico influisce sulle sue scelte offensive, ma nonostante sia un pò sovrappeso ha un discreto primo passo ed un ball-handling che abbinato a un inaspettato controllo del corpo è letale. In transizione è incontrastabile, mentre in aerea sa reggere i contatti che subisce dagli avversari senza grossi problemi e quindi concludere con comodi canestri. Ha buonissime percentuali sia dal campo, considerando che è il suo primo anno a livello collegiale, sia dalla linea della carità (oltre il 70%). Il suo punto forte rimane e rimarrà comunque il rimbalzo: migliore a Prestonwood, migliore a Kentucky. IQ cestistico di rara qualità per un 19enne, che ha senso della posizione e istinto per strappare la palla dal tabellone.
Detto questo passiamo alle note negative. Come prima cosa parlerei del suo arsenale offensivo: tolto il post basso e la transizione, Randle non ha altre opzioni per dare un apporto in termini di punti. Deve costruirsi un mid-range più efficiente e visto che da tre punti non è poi così male, ci si potrebbe lavorare su per ampliare le proprie qualità. Le palle perse sono TROPPE. Purtroppo parlando di medie, sono più le palle perse che gli assist distribuiti. E’ anche da dire che è il primo terminale offensivo della squadra e questo influisce su questo dato. Infine torno a parlare della sua struttura fisica. Si tratta di una struttura particolare: bisogna mantenere un allenamento costante per potere rimanere in forma, altrimenti il rischio di prendere chili velocemente è piuttosto elevato.
E’ un giocatore con limiti evidenti e che sta attraversando un momento personale positivo, ma catastrofico per quanto riguarda il gioco di squadra. Molto probabilmente a fine anno farà il “grande salto”, magari Sacramento ci sta facendo un pensierino visto che stanno cercando un 4 da affiancare a Cousins. Al momento è prospettato come top 5 del prossimo First Round Pick: lo dicono gli esperti e lo diciamo anche noi di BasketUniverso, perché un giovane del genere non se lo lascerebbe scappare nessuno.
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