Cominciano a prendere una forma sempre più definita le gerarchie del girone E: la Repubblica Ceca appare la più favorita per il primo posto in classifica, forte del successo contro una Georgia che rischia sempre di più. Dopo la sconfitta contro l’Ungheria, invece, il Portogallo è ora matematicamente eliminato.
KECSKEMET (UNG) – in Ungheria questa volta non va di scena il solito show offensivo del talentino Vojvoda, e infatti la squadra di casa fa più fatica ad ingranare la marcia. Un Portogallo revitalizzato dai 90 punti segnati nella sconfitta contro la Georgia (più di quanti ne avesse segati nelle due partite precedenti) si trova addirittura in vantaggio a metà gara (30-32). Al rientro dagli spogliatoi, tuttavia, l’Ungheria decide che è il momento di chiudere la saracinesca in difesa e alzare l’intensità di gioco in attacco. A quel punto, per i malcapitati lusitani non c’è speranza; finisce 65-52 in favore dei padroni di casa. Sugli scudi il centro Akos Keller, autore di 14 punti con una prova al tiro quasi perfetta.
NYMBURK (CZE) – Prova eccellente della Repubblica Ceca, che un po’ a sorpresa si rivela la squadra da battere del girone. Torna in quintetto Tomas Satoransky, che aveva saltato l’incontro precedente per un leggero infortunio, e la differenza – dal punto di vista del gioco – si vede eccome. 25 degli 86 punti dei cechi sono arrivati da velocissimi contropiedi, iniziati dal nuovo play del Barca, assoluto MVP dell’incontro con 16 punti, 6 rimbalzi, 6 assist e 4 palle rubate. La difesa dei padroni di casa è impeccabile e per la Georgia non c’è scampo; a nulla possono gli sforzi di un Sanikidze in spolvero e del solito Shengalia (17 punti per entrambi). Ora la situazione per i georgiani è parecchio scomoda: con due vittorie e altrettante sconfitte e una differenza canestri favorevole ad Ungheria e Repubblica Ceca, gli uomini di Mark Fox sono chiamati ad un mezzo miracolo per agguantare il secondo posto e sperare di qualificarsi in extremis.
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