Giornata completa nel Girone E, dove giocano tutte e quattro le squadre. Si incontrano subito le due favorite del girone, Georgia e Repubblica Ceca, dando vita ad uno scontro combattuto e bello da vedere, mentre il secondo match tra Portogallo e Ungheria è vietato ai minori.
La Georgia priva dell’asso Shermadini si affida interamente alla propria stella NBA Zaza Pachulia per finire gli avversari cechi. Il numero 7, però, disputa una partita dal doppio volto: è vero che termina con 19 punti, ma sembra capace di segnare solamente nei primi dieci minuti, dove ne produce ben 17. Per il resto del match, coach Ginzurg si deve affidare a Shengalia, Sanadze e Tsintsadze – che raggiungono tutti la doppia cifra – per evitare il capotto contro una Repubblica Ceca guidata da uno stupefacente Patrik Auda. Il giovane centro, all’esordio con la maglia della nazionale maggiore, si carica la squadra sulle spalle segnando 18 punti. Il suo exploit, tuttavia, non basta ad evitare la sconfitta; finisce 73-62 in favore dei georgiani.
Se il primo incontro del girone affascina per competititività e qualità espressa in campo, già solo il punteggio finale di Portogallo – Ungheria è un pugno in un occhio. I lusitani vengono sconfitti 38-58, in una partita bruttissima da vedere, confermando che la pallacanestro non è proprio lo sport nazionale. L’Ungheria non si sforza troppo e si gode i 20 punti di un promettente David Vojvoda, che mette in mostra una grande personalità anche in una partita che sa tanto (troppo) di amichevole. Il Portogallo si conferma sparring partner del girone e tira con un misero 28.8% dal campo, condito da un ancor più raccapricciante 19% dall’arco dei 6.75 m. L’unico giocatore ad andare in doppia cifra per la squadra di Coach Palma è Lima, che ne segna 12.
Ironia della sorte: ad essere in testa nel Girone, ora è l’Ungheria, forte dei 20 punti di scarto rifilati al Portogallo, contro gli 11 a favore di Pachulia & Co.
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