Recap NBA 23/11/2013: Portland e Miami non si fermano, gli Spurs rullano i Cavs, vittorie tirate per Nuggets e Clippers

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Sacramento Kings @ Los Angeles Clippers 102-103

Partita tiratissima per i Clippers che sembravano avere in pugno la gara dopo il primo quarto, avanti 29-13; i Kings sono però tutt’altro che sconfitti, con un secondo e un terzo quarto di alto livello e trascinati da un Cousins in versione All-Star (23p e 19r), ribaltano il risultato, annullando il vantaggio dei Clips. Ci si gioca tutto nell’ultimo periodo, LAC si affidano a Paul, Sacramento al suo centro e alla panchina dalla quale pesca Patterson (22p) e Thomas (21); Outlaw viene espulso per fallo intenzionale sul play di Los Angeles, che pochi minuti dopo realizza una tripla impossibile che vale il pareggio 92-92, gli ultimi minuti sono frenetici, a pochi secondi dalla sirena, Griffin schiaccia i punti del 100-102 e Paul realizza un libero a un secondo dal termine, Cousins sulla rimessa successiva non riesce a realizzare i buzzer della vittoria. Vincono i Clippers, grazie anche ai loro suoi lunghi Griffin (16p e 10r) e Jordan (17p e 12r) entrambi in doppia-doppia.

MVP: Chris Paul, sfiora l’ennesima doppia-doppia con 22 punti e 9 assists; guida i Clips alla vittoria.

Clips

 

Philadelphia 76rs @ Indiana Pacers 98-106

I Sixers ci provano fino alla fine, ma dopo un brutto terzo quarto devono arrendersi ai Pacers, dove dominano i lunghi Hibbert (27p e 13r) e West (17p e 11r), mentre George ne mette 19 con un 6/13 dal campo.
Per Phila, l’unica consolazione sono i 29 punti di Carter-Williams e i 21 con 11 rimbalzi di Turner; con Spencer Hawes in infermeria, Wroten e Young fuori dai giochi, Phila può suo affidarsi al suo back-court di livello assoluto, ma che avrebbe bisogno di due lunghi capaci di difendere sotto il tabellone.

MVP: Roy Hibbert, letteralmente dominate sotto le plance, decisivo sia in attacco che in difesa.

Pacers

 

New York Knicks @ Washington Wizards 89-98

Crisi nera per New York, sempre più vicina al fondo della classifica, mentre a panchina di coach Woodson traballa sempre di più, questa volta i carnefici sono i Wizards di Wall che con 31 punti spazza via gli avversari, che provano ad affidarsi al solito Anthony (23p e 12r). I Knicks che facevano del gioco offensivo la loro carta vincente sono ingolfati, solo Bargnani (11p ma solo 4r) va in doppia cifra oltre ad Anthony e i punti devono arrivare dalla panchina grazie a Stoudamaire (12) e Smith (15). Per Washington da segnalare le ottime prove di Beal e Webster, rispettivamente 18 e 19 punti e un Marcin Gortat da 16 punti e 17 rimbalzi.

MVP: John Wall, quando gioca così è imprendibile, serata magica per lui e per i suoi Maghi.

Wizards

 

Orlando Magic @ Miami Heat 99-101

Questa volta gli Heat si sudano la vittoria contro i cugini, che ritrovano Glen Davis (20 punti) assente da quasi un anno per infortunio. Orlando conduce dopo il primo quarto e continua a macinare anche dopo l’ingresso di Bi Baby, partito dalla panchina e rimasto sul parquet 26 minuti. Molte assenze per i Magic, che devono fare a meno di Tobias Harris e Kyle O’Quinn. Oladipo in entrata firma il +11 e Orlando sembra avere il controllo completo della gara, chiudendo il secondo quarto avanti 55-39. La seconda metà di partita si apre con un parziale di 10-0 firmato James e Wade, gli Heat mangiano il vantaggio degli avversari quasi in toto, ma all’inizio del quarto periodo devono ancora inseguire. Non per molto: prima Wade converte un gioco da tre punti, poi Lebron segna da dietro l’arco per il +2 Miami (90-92), Davis non ci sta e con un gioco da tre punti pareggia a quota 99. In parità la palla va nelle mani di Lebron, che dalla media distanza segna in faccia ad Afflalo il canestro della vittoria a 15.1 secondi dalla sirena. Orlando potrebbe pareggiare prima con Afflalo, che si schianta sulla difesa degli Heat, e poi con Oladipo, che però sbaglia il tiro in solitaria cadendo all’indietro.

MVP: Lebron James, flirta con la doppia-doppia e segna il canestro decisivo, per lui anche 7 assist.

Cattura

 

 

Minnesota Timberwolves @ Houston Rockets 101-112

Houston centra la quarta vittoria consecutiva davanti al proprio pubblico nonostante l’assenza di James Harden per il solito problema al piede, al suo posto parte in quintetto Jeremy Lin al fianco di Patrick Beverley. I Rockets partono bene e sulla schiacciata di Howard (11 punti e 13 rimbalzi) sono già avanti 16-6. Nel secondo quarto i texani continuano la propria corsa, prima Howard stoppa Kevin Martin e poi Brooks infila la tripla del +13 (41-28). Aaron Brooks è infiammato e continua a segnare da dietro l’arco (6/9 alla fine da dietro l’arco per 26 punti dalla panchina), respingendo i tentativi di rimonta dei T’Wolves, Lin segna il canestro sulla sirena del secondo quarto per il 55-42 in favore dei Rockets. Nel terzo quarto Kevin Love (27 punti e 15 rimbalzi) riporta Minnesota a -8, ma Brooks è in serata di grazia e nel quarto quarto con lui Houston può controllare il risultato.

MVP: Aaron Brooks, semplicemente “unstoppable”, 26 punti in 24 minuti e 6 triple, tutto uscendo dalla panchina.

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Charlotte Bobcats @ Milwaukee Bucks 96-72

Ultimissimi nella Eastern Conference i Bucks perdono anche contro i Bobcats, ora fissi sul .500 di vittorie. Nel primo quarto Kemba Walker guida la transizione e firma il 15-8, poco dopo è Josh McRoberts a sfruttare la palla persa di Henson per portare i ‘Cats sul +11. Nel secondo periodo Milwaukee si rifà sotto, Butler segna da tre per il -1 (36-35), ma Charlotte spinge di nuovo sull’acceleratore, Gerald Henderson mostra la propria esplosività schiacciando in contropiede per il 43-35. Nel terzo quarto orrende percentuali al tiro per i Bucks, che combinano di squadra per il 21% dal campo, mentre Al Jefferson li colpisce dall’altra metà del campo, per lui 19 punti e 7 rimbalzi. Henderson mette il punto esclamativo alla vittoria dei Bobcats schiacciando ancora in contropiede, il quarto quarto è solo una formalità.

MVP: Al Jefferson, nel terzo quarto è lui il motore dei Bobcats, sferra l’attacco decisivo per abbattere i Bucks.

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Cleveland Cavaliers @ San Antonio Spurs 96-126

I Cavs non girano, gli Spurs invece lo fanno benissimo, il risultato è una batosta per Cleveland, con la partita già chiusa all’intervallo. A 4 minuti dal termine del primo quarto, con la tripla di Patty Mills, è già +10 Spurs. Belinelli (10 punti) chiude il quarto per San Antonio con la tripla del 29-21. Nel secondo periodo gli Spurs dimostrano di essere di un altro livello: la schiacciata di Leonard chiude un parziale di 24-2 in favore dei texani, i Cavaliers segnano solo 11 punti in tutto il secondo quarto contro i 35 degli avversari e all’intervallo è addirittura 64-32. I titolari degli Spurs giocano pochissimo, Danny Green fa toccare il +43 ai suoi. Nel garbage time della seconda metà di gara trova spazio Anthony Bennett, unica nota lieta per la serata dei Cavs, che segna 9 punti con 4/5 dal campo in 12 minuti, carreer high per lui.

MVP: Danny Green, un cecchino da dietro l’arco, ma non è una novità, 17 punti e 5 delle 16 triple degli Spurs sono sue.

Cattura

 

 

Dallas Mavericks @ Denver Nuggets 100-102

Vincere a Denver è una delle cose più difficili di questa NBA, anche i Mavs ci fanno i conti e perdono una partita molto combattuta. Il primo quarto è quasi un monologo dei Nuggets, che lo chiudono avanti 35-22, nel secondo periodo Andre Miller serve l’alley-oop a Wilson Chandler (10 punti), un assist particolarmente importante perchè permette al veterano di Denver di superare Rod Strickland e conquistare il nono posto nella classifica degli assist NBA All-Time. Poco dopo Randy Foye è autore di un brutto fallo su Monta Ellis, il lieve provvedimento arbitrale fa infuriare coach Carlisle, che viene espulso. Kenneth Faried (18 punti e 14 rimbalzi) tiene i Nuggets avanati con schiacciate e stoppate, Josè Calderon e Vince Carter riportano però Dallas a -3 (78-75), Monta Ellis firma il sorpasso dei Mavs (88-89). Faried risponde con un canestro e uno sfondamento subìto, Ty Lawson segna il +4, ma Dirk Nowitzki (27 punti e 9 rimbalzi) pareggia con il suo classico tiro ricadendo all’indietro. Il tedesco segna anche il canestro del vantaggio (98-100), ma a poco più di un minuto dal termine Chandler serve Foye liberissimo, che segna da tre punti (101-100). Nowitzki avrebbe la chance di pareggiare ma, marcatissimo, sbaglia il tiro sulla sirena.

MVP: Kenneth Faried, solida doppia-doppia e tanta energia in difesa.

Cattura

 

 

Portland Trail Blazers @ Golden State Warriors 113-101

I Trail Blazers sono la squadra del momento, conquistano la vittoria alla Oracle Arena di Oakland contro i Golden State Warriors, seppur privi di Andre Iguodala ma con un ritrovato Steph Curry, e si fiondano sul 12-2 ai vertici della Western Conference. La prima metà di gara sorride ai Warriors, che con l’accoppiata Curry-Thompson colpiscono in contropiede e dalla distanza. Proprio Thompson segna 18 dei suoi 30 punti nella prima metà di gara, nel terzo quarto è Curry a infilare la tripla del +12. Wesley Matthews segna il canestro del -8, ma sotto canestro c’è un accenno di rissa tra Andrew Bogut e Joe Freeland, con la partecipazione di Mo Williams e LaMarcus Aldridge. Gli arbitri riguardano il replay ed espellono Wesley Matthews, Mo Williams e Draymond Green, Joe Feeland, Andrew Bogut e LaMarcus Aldridge ricevono invece un fallo tecnico a testa. Al ritorno della tranquillità i Blazers continuano la rimonta, culminata con il gioco da tre punti di Aldridge che pareggia la partita a quota 83. Freeland segna il 94-92 per Portland, che allunga a +6, Klay Thompson commette fallo in attacco e viene espulso per 6 falli. Lillard chiude il match servendo Nicolas Batum in contropiede per la schiacciata.

MVP: LaMarcus Aldridge, rissa a parte è autore di una fantastica partita da 30 punti, 21 rimbalzi e 3 stoppate.

Cattura

 

Infine la Top 10 della notte:

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