Rissa Gobert – Anderson, la ricostruzione delle motivazioni

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La rissa in panchina fra Rudy Gobert e Kyle Anderson ha caratterizzato il finale della regular season NBA.

Durante il primo tempo della sfida tra Minnesota e New Orleans, poi vinta 113-108 dai Timberwolves, sulla panchina del T’Wolves è scoppiata una rissa. Gobert ha colpito con un pugno Anderson e poi è rimasto negli spogliatoi per tutto il resto del match. Il centro francese ha subito anche una breve sospensione e salterà il play-in contro i Los Angeles Lakers.

Subito si sono scatenate le indiscrezioni riguardo i motivi del litigio. Secondo Adrian Wojnarowski il tutto sarebbe nato per motivazioni tecniche: Anderson avrebbe chiesto a Gobert di essere più intimidatorio nei pressi del ferro, il francese avrebbe chiesto al compagno di impegnarsi di più a rimbalzo. Anderson in realtà avrebbe più volte apostrofato il centro con “bitch” (in questo caso il termine sarebbe l’equivalente dell’italiano “fighetta”) e da qui la reazione fisica di Gobert.

Il francese, che contro i Pelicans era sceso in campo nonostante un infortunio alla schiena, ha commentato un post Instagram di Bleacher Report negando questa ricostruzione dei fatti.

 

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L’insider Adrian Wojnarowski però l’ha ribadita, spiegando anche le motivazioni che hanno spinto i Timberwolves a optare per una pena così leggera. Innanzitutto l’insulto è stato ritenuto un’attenuante, poi la dirigenza di Minnesota ha valutato che il pugno non fosse stato sferrato per far male. Probabile poi che il repentino pentimento di Gobert, tramite un messaggio su una chat di squadra, abbia avuto un peso.

 

In ogni caso Gobert, che come detto non verrà impiegato contro i Lakers nella prima sfida del Play-In, non si è recato a Los Angeles insieme alla squadra.

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