Road to MVP: il dominio di James Harden per il back-to-back

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Evidentemente James Harden ha letto il precedente Road to MVP, nel quale l’avevamo lasciato appena fuori dalla Top-5 (puntualzzando come ciò fosse unicamente per il record che avevano gli Houston Rockets a metà dicembre). Le sue singole prestazioni erano già al di fuori dell’ordinario ma ciò che ha fatto negli ultimi 30 giorni supera anche lo straordinario e lo mettono di diritto come più probabile MVP anche per questa stagione, dopo la vittoria del premio in quella passata.

Come sempre l’NBA è infarcita di mostri sacri che rendono molto difficile stilare una classifica, tanto che anche questa volta faremo sicuramente torto a qualcuno lasciandolo fuori dalla Top-5. L’infortunio subito da LeBron James a Natale lo colloca temporaneamente fuori dalla lotta e le percentuali di Russell Westbrook oscurano un po’ il suo essere sempre e costantemente in tripla doppia di media.

Appena fuori dai primi 5 quindi troviamo Paul George (quasi 30 punti di media, 2.7 recuperi e 3.6 triple tirate con il 40% nell’ultimo mese), Anthony Davis (penalizzato dal record dei suoi Pelicans, ma in ogni caso negli ultimi trenta giorni ha vergato 32.2 punti, 15.7 rimbalzi con 2.1 stoppate di media), Joel Embiid (che ha alzato il numero di stoppate, 2.4, e soprattutto le percentuali, 53% dal campo e quasi il 40% da tre da metà dicembre), Kyrie Irving (24.5 punti di media con meno tiri a disposizioni di altre superstar e un’efficacia spaventosa per un esterno, 53.3% dal campo e 43.7% da tre, conditi con 7.6 assist a partita nell’ultimo mese) e Kevin Durant (siamo a ridosso della stagione da 50-40-90 con la solita dose di rimbalzi, assist e stoppate). Chi sono quindi i Top-5?

TOP 5 

Honorable Mentions: Paul George, Anthony Davis, Joel Embiid, Kyrie Irving, Kevin Durant.

5# NIKOLA JOKIC

(season stats: 19.6 punti, 10.1 rimbalzi, 7.7 assist, 1.3 recuperi, 50.5% dal campo)

I Nuggets sono stati per settimane la squadra con il miglior record dell’NBA e, con tanti infortuni a cui far fronte (Will Barton, Gary Harris, Paul Millsap) e in attesa dei debutti di Isaiah Thomas e Michael Porter Jr., il perno della squadra di coach Malone è senz’altro il serbo. Non segna tanto come gli altri in questa classifica (ma non gli è nemmeno richiesto) ma sforna triple doppie o proto triple doppie in successione, mettendo in mostra la sua sublime visione di gioco e abilità nel passare il pallone. Da metà dicembre tira con il 53.6% dal campo, 84% ai liberi e 37% da tre e i numeri dicono poco di ciò che fa in campo per migliorare compagni e squadra.

4# KAWHI LEONARD

(season stats: 27.6 punti, 7.9 rimbalzi, 3.1 assist,1.9 recuperi, 50.4% dal campo)

Oltre a confermarsi sempre come il miglior giocatore NBA su due lati del campo, Leonard sta facendo della continuità la sua forza in questa stagione post infortuni tanto chiacchierati con gli Spurs. Ha segnato 30 punti tirando con almeno il 50% già in otto occasioni e contro Utah nella prima partita del 2019 ha siglato il suo massimo in carriera con 45 punti. Le sorti nei Playoffs di Toronto, seconda per record dietro solo a Milwaukee (battuta un paio di settimane fa), passano per le manone dell’ex San Diego State. Nell’ultimo mese viaggia oltre 30 punti e oltre 2 recuperi di media.

3# STEPHEN CURRY

(season stats: 29.8 punti, 5.2 rimbalzi, 5.4 assist, 1.2 recuperi, 5.3 triple, 49.2% dal campo, 45.4% da tre, 92.5% ai liberi)

Sebbene dicembre non sia finito alla grande per Curry, con qualche sconfitta e qualche brutta prestazione al tiro, nelle ultime tre settimane sta viaggiando a cifre irreali: un solo tiro libero sbagliato nel 2019 su oltre trenta tirati, una sola gara sotto il 50% al tiro e, oltre a tre 40elli, ha siglato un nuovo record con almeno 8 triple segnate in tre gare consecutive. Gli Warriors si sono ripresi la vetta della Western Conference con il numero 30 che sta mettendo a segno quasi 6 triple di media a partita nell’ultimo mese, scollinando oltre quota 31 punti ad allacciata di scarpe. Se KD è nei pressi nel 50-40-90 club, Curry è nei pressi del 50-45-90, cosa mai riuscita a nessuno nella storia del Gioco.

2# GIANNIS ANTETOKOUNMPO

(season stats: 26.4 punti, 12.5 rimbalzi, 6.0 assist, 1.4 recuperi, 1.5 stoppate, 58.1% dal campo)

I Bucks hanno attualmente il miglior record NBA e non bisogna andare tanto lontano dal greco per capirne i motivi. Di sicuro il più continuo di tutta la Lega, con dominio fisico e atletico su qualunque avversario gli si pari davanti (quando schiaccia senza quasi saltare fa spavento), vicino a mettere a referto un’altra stagione con almeno 1.5 recuperi e 1.5 stoppate e cominciano a non contarsi sulle dita delle mani le gare oltre 30% (tirando quasi il 60% dal campo) o quelle dove è nei pressi dei 20 rimbalzi. Fare tutto ciò nella NBA di oggi senza un consistente tiro da tre rende tutto ancora più senza senso e l’idea è che sia ancora del potenziale inesplorato.

1# JAMES HARDEN

(season stats: 35.7 punti, 6.3 rimbalzi, 8.5 assist, 2.1 recuperi, 4.9 triple)

Testa e spalle sopra tutti. Dopo il canestro allo scadere contro Golden State ha ribadito al mondo che sarà back-to-back per il premio di MVP, dimostrando di essere uno degli attaccanti più devastanti di sempre e uno dei migliori mai visti nel creare opportunità sia per se stesso che per gli altri di andare a segno. Nell’ultimo mese viaggia a 43.5 punti di media con 8.7 assist e 6.4 triple, ha segnato almeno 30 punti in 19 gare consecutive ed è il primo dai tempi di Wilt Chamberlain a mettere a referto due gare consecutive da oltre 55 punti. Sta trascinando di peso i Rockets, privi di Chris Paul e ora anche di Capela, ai Playoffs.

dati aggiornati al 20/01/2019

Michele Manzini

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