Roma, patron Toti a tutto tondo: “Tv fondamentale per il rilancio del basket, io pronto a cedere”

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Il patron della Virtus Roma, Ing. Claudio Toti, è intervenuto al seminario organizzato da FIP e USSI “Il Basket e chi lo racconta: politiche e pratiche di sport, tattiche e schemi di gioco. Come comunicare”. Molti gli argomenti toccati in circa trenta minuti di intervento.
Il momento del basket italiano: «Il basket è riconosciuto come il secondo sport nazionale ma non lo vedo come alternativa al calcio: sono due sport completamente diversi. Il problema è che la pallacanestro va troppo poco in tv, da anni espongo le mie perplessità sul dove e come veniamo esposti in televisione: secondo i miei riscontri sono circa cinque milioni gli appassionati di questo sport in Italia, eppure gli abbonati a Eurosport player sono 160mila; questo deve portarci a fare delle riflessioni. Il ritorno in Serie A di realtà importanti come Fortitudo e Treviso, oltre che di Roma, non può che portare giovamento, sono squadre che danno lustro alla Lega. Proprio in Lega dobbiamo trovare il modo di fare di più, perché offriamo lo spettacolo di uno sport importante che ha principii sani. Da diritti tv le società prendono 130mila euro, un numero che rapportato ai minimo 40 milioni che ottengono le squadre di calcio fa rabbrividire; una stagione anche solo per puntare alla salvezza nel basket di Serie A costa all’incirca 4 milioni. In tv è più seguita l’Nba che il campionato italiano: il basket deve tornare sulle reti nazionali, se non smuoviamo il numero di ascolti, se non facciamo tornare a parlare di basket, gli sponsor preferiranno investire in altri settori».
Il basket a Roma: «Roma ha un problema di strutture e di impianti, e mi dispiace vedere la seconda squadra della città costretta a giocare fuori per disputare il campionato di A2.  Da tanti anni ci metto tanta passione, ho investito tanto in questo sport per cercare di mantenere la società a un buon livello. Ho intrapreso un colloquio con l’attuale amministrazione per parlare di presente e futuro. Quest’anno credo che stiamo lavorando bene: abbiamo aperto molti canali di comunicazione, anche con la stampa. L’idea di costruire un Palazzo dello Sport la abbiamo, utilizzando la legge esistente. Stiamo selezionando delle aree ma vorrei procedere di pari passo con l’amministrazione comunale. Poi bisogna trovare le risorse. Serve anche un centro di allenamento di proprietà. Probabilmente è stata sbagliata la scelta di tenere come base il palazzetto di viale Tiziano per tanti anni. Ci tengo a ringraziare la Smit Roma Centro, nel quale oggi svolgiamo i nostri allenamenti, e con la quale abbiamo instaurato un buon rapporto, affidando loro anche il settore giovanile».
Il futuro della Virtus: «Stiamo offrendo titolazione a prezzo di mercato e nonostante questo non riusciamo ancora a trovare un title sponsor; abbiamo aziende che ci sono vicine ma solo il loro sostegno non è sufficiente. Io non ho mai scelto di tenere 100% o 50% della Virtus per me. Se domani trovassi imprenditori o qualunque altra forma di sostegno economico per rilanciare la Virtus, anche in competizioni europee, non potrei che essere estremamente disponibile e felice. Stiamo cercando di creare interesse per avvicinarci il più possibile all’imprenditoria, in modo di crescere e avere una società che possa combattere alla pari con tutti. Roma ha poca sensibilità imprenditoriale, nelle città di provincia c’è uno spirito diverso, c’è più coesione: si stanno creando consorzi, si stanno facendo strategie per togliere il peso dalle spalle di un unico proprietario, ormai sono pochi i proprietari che vanno avanti da soli. La storia l’ha fatta chi ha vinto ovviamente; noi abbiamo tenuto in vita questo sport a Roma nel bene o nel male da 19 anni, e cercheremo di farlo ancora nella speranza di far crescere il livello della società perché Roma non può avere una squadra che lotta per non retrocedere».
Il pubblico: «Giocare all’Eur ci costa il 10% del budget. Abbiamo i prezzi degli abbonamenti e dei biglietti tra i più bassi d’Italia, se non i più bassi della Serie A. Con Milano avevamo avuto 3500 bambini e ieri più di 1600: stiamo promuovendo lo sport nelle società di base, crediamo si debba allargare la base e avvicinare più persone possibile. Sono molto contento quando vedo Milano che in Eurolega fa 10mila spettatori; noi in Eurolega, anche con quattro partecipazioni alle Top16, non facevamo più di 2500 persone. Solo il grande evento desta interesse a Roma. L’idea dei playground è positiva, ma serve anche cultura civica perché altrimenti li costruisci ma subito dopo vengono danneggiati».
Sito Uff. Virtus Roma

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