Roseto: “Le promozioni si ottengono sul campo, e con regole stabilite a monte”

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Torna a parlare Antonio Norante, presidente dei Roseto Sharks che aveva proposto alcune settimane fa la candidatura del proprio sodalizio al ripescaggio in serie A. Oggi, in un comunicato diffuso dalla società, ha espresso il suo disappunto nella scelta orientata verso l’ammissione di Torino nel primo campionato nazionale:

ROSETO SHARKS IN A1 ? MISSION IMPOSSIBLE !

Mentre Stefano Sardara, Presidente e proprietario del Basket Torino, potrebbe ottenere, suo malgrado, un bel “regalino” del valore di alcuni milioni di euro, alle altre società di A/2 e serie B non si concede neanche la possibilità di rateizzare il versamento delle tasse fissato per il prossimo 10 Giugno !
E’ un modo come un altro di utilizzare due pesi e due misure nella pallacanestro italiana.
Cosa pensare infatti del ripescaggio del Torino in A1 ? In realtà con questa decisione rischia di realizzarsi una strategia già da tempo nell’aria, sin da quando si traccheggiava per lo stop ai campionati, e che ho cercato di evidenziare nei giorni scorsi dopo che il Piccolo di Trieste, Messaggero Veneto, Resto del Carlino indicarono innanzitutto Torino, ma poi anche Ravenna, Verona, Forlì e Udine come possibili concorrenti per la promozione a tavolino in A1. Tra i criteri che, secondo la stampa, si sarebbero seguiti per individuare le società da promuovere vi erano la storia e la tradizione cestistica delle città sedi delle società, la disponibilità di un impianto a norma e con la necessaria capienza, bilanci a posto e requisiti economici. Sulla base di quelle notizie, intuendo dove si intendeva andava a parare e nel vano tentativo di sparigliare un pò le carte, ho proposto di inserire nel gruppo anche Roseto o, ad esempio, Napoli, Rieti, Caserta o altre ancora, società in possesso dei requisiti riportati dalla stampa in quanto a storia, ad impianti idonei e bilanci in ordine che hanno permesso la partecipazione al campionato di A2 2019/2020. Chi non gradirebbe essere ammesso in A1 e, magari, dopo il ripescaggio, cedere la società incassando qualche milioncino di euro ?
Purtroppo le “cosidette” regole stabilite per individuare il beneficiario permettono di prendere in considerazione solo Torino. Eppure, nel nostro caso, sarebbe bastata la volontà di inserire tra i criteri per la definizione del ranking gli anni di storia della pallacanestro cittadina (noi ne abbiamo cento !) o la titolarità del torneo estivo più antico del mondo. Oppure, se non fossero stati sufficienti questi requisiti, anche l’ampiezza della spiaggia, la collocazione tra due fiumi o la più alta presenza sul territorio di locali dove si mangiano…gli arrosticini !
Ho sollevato legittimi dubbi per evitare che qualcuno potesse pensare di assumere, anche nello sport, decisioni non in base ai risultati ottenuti ma attraverso scorciatoie che potessero basarsi, ad esempio, su eventuali rapporti di amicizia con le società e i loro presidenti o magari su rapporti economici con gli sponsor rischiando, in questo modo, di alimentare inutili polemiche su ipotetici conflitti di interesse, anche se queste considerazioni non riguardano Sardara !
Comunque, considerando che la beneficiaria sembra ormai essere Torino e visto che il suo Presidente-proprietario ha già affermato, in caso di ripescaggio, di voler cedere la propria partecipazione nella società, siamo curiosi di conoscere i futuri acquirenti e quali saranno i costi dell’operazione di cessione, in modo da garantire la massima trasparenza per l’intero mondo del basket italiano. Mi auguro inoltre, anzi ne sono sicuro, che una parte delle somme eventualmente introitate da Sardara possano essere donate per contribuire ad affrontare l’emergenza coronavirus che ha portato allo stop dei campionati consentendo a Torino il ripescaggio in A1.
Sono anche curioso di conoscere su questi fatti l’opinione di coloro che recentemente sulla stampa, quando le società a gran voce chiedevano lo stop della stagione in corso, hanno accusato di “speculazioni” quei club che rischiavano le retrocessioni. Chissa’ come definiranno questa vicenda ?
E’ bene ricordare a tutti che le promozioni si ottengono sul campo da gioco, lealmente, non con decisioni prese a tavolino, e che i campionati si disputano con regole che non si cambiano in corso d’opera ma vanno definite a monte e da chi rappresenta realmente l’intero movimento cestistico italiano altrimenti si creano dei precedenti che, in futuro, potrebbero rischiare di “cucire su misura” un abito anche ad altre società che vorranno salire di categoria senza vincere i campionati !
Infine, in merito a questa situazione, auspico che qualcuno, dopo aver accolto con scetticismo, stupore e ilarità l’ipotesi di inserimento di Roseto e delle altre città nel lotto delle possibili candidate, comprenda finalmente il vero senso di quella sagace e scomoda proposta rendendosi conto di quanto sta accadendo realmente nella pallacanestro italiana.

Fonte: Ufficio stampa Roseto Sharks

Foto: Daniele Capone

Edoardo Testa

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