Il nuovo acquisto dei Lakers, Roy Hibbert, è chiamato alla stagione della svolta, dopo le ultime annate al di sotto dei suoi standard.
L’ex centro di Indiana svela ai microfoni di ESPN le sue difficoltà dal punto di vista di salute mentale.
Mi ispiro a Ron Artest, dopo la finale del 2010 lui ha ringraziato pubblicamente la sua psichiatra. Artest è stato un grande, perché ha avuto la possibilità di farsi aiutare da uno psicologo.
Anche io, da giovane, mi sono fatto visitare. Al liceo ero l’unico nero in una scuola di bianchi, mi sentivo denigrato e ho dovuto fare i conti con lo stress e la pressione. Inoltre, ero figlio unico, i miei genitori facevano più lavori ed ero trascurato. Passavo tutto il mio tempo ai videogiochi.
Un buon segno che un sempre maggiore numero di atleti sia disposto ad aprirsi così su aspetti mentali del gioco e della vita. Nonostante i tanti progressi fatti negli ultimi anni su questa discussione, tuttora permano un senso di disagio nel recarsi da uno psicologo. Più personaggi in vista come Hibbert e Metta World Peace ne parleranno più si andrà verso una doverosa normalizzazione di questa situazione nello sport professionistico come nella vita quotidiana.
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