Sala stampa Supercoppa 2016, Repesa: “Gentile non doveva nemmeno giocare”

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Dopo la conquista della Macron Supercoppa 2016 da parte dell’Olimpia Milano, nel post gara hanno parlato con i giornalisti i due coach Jasmin Repesa e Pino Sacripanti, oltre all’MVP Krunoslav Simon.

simon milano

Così il coach della Sidigas Avellino, Pino Sacripanti:

Abbiamo giocato contro una squadra più forte di noi che ha vinto meritatamente, ne prendiamo atto e ne faremo tesoro per il futuro. Milano è imbattibile, noi partiamo da qui per migliorare giorno dopo giorno per cercare di ridurre il gap. In certi momenti non eravamo organizzati, Fesenko ha fatto un allenamento e mezzo, Obasohan è appena arrivato, Cusin è stato fermo a lungo. Una squadra così fisica come Milano, capace di cambiare su tutti i blocchi non è punibile né sul perimetro né spalle a canestro. Quando prendiamo 4/5 bombe di fila una dietro l’altra da Simon dopo che l’ho detto alla squadra mi arrabbio un po’ ma sono consapevole che dobbiamo migliorare molto. Per quanto riguarda la gara siamo stati un po’ ingenui nei primi 20 minuti, dove i 10 punti di scarto sono arrivati da errori nostri con palle perse banali, ma nell’arco dei 40 minuti loro sono stati nettamente superiori, dovevamo rimanere più attaccati nel primo tempo. Gli esterni si sono battuti bene, aspettiamo di recuperare Fesenko; malgrado l’amarezza, che comunque c’è perché era una finale, ci siamo battuti bene ed ho riscontrato una buona mentalità, ora inseriamo il lavoro in palestra.
Se analizzo con lucidità abbiamo giocato in casa loro, eravamo fisicamente messi male e quindi sono fiducioso anche perché il lavoro in palestra è stato davvero limitato. Dobbiamo avere volontà di migliorarci tanto, abbiamo ampi margini, anche perché per la prima volta da settimana prossima potremo allenarci con tutti e 10 i giocatori disponibili.

In seguito davanti ai microfoni si è presentato l’assoluto protagonista in campo Krunoslav Simon:

Non siamo insieme da molto, abbiamo dei nuovi giocatori molto forti e abbiamo bisogno di tempo ma siamo sicuramente felici di quello che abbiamo fatto e sappiamo che possiamo solo migliorare.
Se puntiamo a vincere l’Eurolega? E’ difficile parlarne, quest’anno è una competizione diversa e più difficile. Dobbiamo iniziare a giocarla per capire cosa può succedere.

Per ultimo, è stato il turno di Jasmin Repesa:

repesa milanoDevo fare i complimenti ai ragazzi su come sono stati come squadra in questi due giorni. Abbiamo vinto un trofeo che ci mancava senza sottovalutare avversari e competizione. L’organizzazione difensiva ed in transizione offensiva è buona e sta iniziando a funzionare; dobbiamo lavorare sui dettagli, in attacco si vedono già delle idee, con sprazzi in cui la palla si muove velocemente. Il sistema di gioco è più verticale e profondo rispetto all’anno scorso, con più movimento. Oggi come oggi siamo al 60%.

Avellino è una squadra straordinaria, oggi eravamo senza un lungo vero sotto canestro, loro erano con Fesenko e Cusin e quindi avrebbero potuto impensierirci. Loro hanno fisicità ed atletismo, sono ordinati e hanno tutto per far bene, mi piace come hanno costruito la squadra.

Gentile? Non era facile per lui, si è messo a disposizione della squadra senza forzare nulla; dopo il primo errore non ha fatto più prendere palla a Thomas dentro l’area. Nessuno sa che stamattina era bloccato e non doveva giocare, oggi pomeriggio abbiamo deciso di metterlo in squadra e lui ci ha aiutato. E’ una sfida bella per lui in questo momento ed ha sicuramente la forza per uscirne, deve essere più tranquillo e con più tranquillità le cose verranno normalmente più produttive.

Per quanto riguarda il mio fallo tecnico forse quella era l’unica occasione in cui non me lo meritavo, io ero nel mio spazio, forse era lui che doveva prendere un tecnico.

Eurolega? Ogni vittoria sarà un grande successo. Abbiamo una grandissima fame e faremo di tutto per fare bene: entrare nei playoffs di Eurolega è un nostro obiettivo, un nostro sogno, ognuno qui ha una voglia enorme per competere nel trofeo europeo più importante.

Francesco Manelli

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