Sarà la migliore EuroLega degli ultimi anni?

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L’estate del 2016 è stata indubbiamente una delle estati più calde per la EuroLeague Commercial Assets (ECA): la diatriba con la FIBA andava avanti ormai inesorabile, intrecciata alle Olimpiadi che presto sarebbero arrivate e in vista di un cambiamento radicale, uno stacco da Mies e dall’organizzazione che, in quei mesi, aveva voluto “alzare il tiro”, creando la Basketball Champions League. Da lì l’illuminazione: un campionato con undici squadre licenziate e solo cinque chiamate a giocarsi un posto nel gotha della pallacanestro continentale. Una regular season che ai tempi suonava incredibilmente indigesta ma che ora pare essere la cosa migliore mai capitata nei palazzi della ECA. La prossima stagione si preannuncia spumeggiante, e sarà, secondo tanti addetti ai lavori, una delle stagioni più belle e spettacolari degli ultimi anni. Come mai? Ve lo spieghiamo subito!

LE FAVORITE

Il weekend basco aveva messo fine a un EuroLega particolarmente equilibrata nella stagione regolare, ma che alla fine, oltre alla sorpresa Anadolu Efes, aveva accolto il solito trio delle meraviglie Fenerbahce, Real Madrid e la vincente CSKA Mosca. Anche quest’anno saranno queste tre le squadre da battere, o perlomeno quelle che, a meno di grosse sorprese, sono le più papabili per un volo diretto a Colonia, sede delle prossime Final Four. La domanda da porsi è però sempre la solita: su quale puntare i soldi? Quest’estate ha infatti visto cambiamenti incredibili per due delle tre candidate: se per il Real i cambi sono stati pochi e relativamente significativi, uno su tutti Ayon ma con l’arrivo di Jordan Mickey da Khimki e del play Laprovittola, MVP nell’ultima Liga Endesa, per le altre l’estate è stata particolarmente fruttuosa. Zeljiko Obradovic rimpolpa un roster privo di Guduric e di Nicolò Melli con due pezzi da novanta: l’ex NBA Derrick Williams e Nando De Colo, due giocatori che, insieme a Leo Westermann e agli ormai fedelissimi Sloukas, Kalinic, Vesely e Gigi Datome, sono pronti a riportare la coppa in Turchia dopo tre stagioni di “c’ero quasi…”.

 

Itoudis riparte dalla follia agonistica di Mike James, dall’esperienza pluriennale di Voigtmann e dal “rookie” Koufos, alla prima esperienza europea dopo anni tra Sacramento, Memphis e Denver. Basteranno per rimpiazzare al meglio i vari Hunter, Higgins, Rodriguez e soprattutto il play francese due volte MVP nella stagione 2015-2016? Non si sa, sappiamo per certo che il talento a disposizione c’è (oltre Hines, Hackett, Clyburn e il blocco russo ormai consolidato) e non ci resta che metterci comodi e godere di tutto ciò.

UN POSTO PER QUATTRO?

Tante cose abbiamo imparato in questi anni, e una di queste è: mai sbilanciarsi. Infatti, in un’estate economicamente caotica per le 18 squadre, non sarebbe un utopia ritrovare due sorprese tra le qualificate alle Final Four di maggio. La squadra che sicuramente convince di più è il Barcellona di coach Pesic: Nikola Mirotic ha aperto una campagna acquisti magistrale, con il salto dalla NBA alla Catalogna al quale ha fatto seguito un figliol prodigo come Alex Abrines, in blaugrana fino al 2016, e diversi habituée del campionato continentale come Brandon Davies (dallo Zalgiris) e Cory Higgins (due volte campione con il CSKA). Un arrivo che potrebbe essere potenzialmente devastante è sicuramente quello di Malcom Delaney, due stagioni fa uomo chiave del Lokomitiv Kuban (16.3 punti e 5.5 assist di media), oggi chiamato a sostituire Thomas Heurtel, fuori per almeno tre mesi dopo l’infortunio al ginocchio. Anche l’Olimpia Milano è chiamata alla stagione della svolta e tutto parte da due signori ritorni in Europa: il ritorno di Ettore Messina, coach e presidente della società meneghina, e l’ultimo colpo di mercato Luis Scola, firmato lunedì dopo un Mondiale magistrale da assoluto leader con l’Argentina (17.9 punti e 8.1 rimbalzi di media). Nel mezzo però tantissimi arrivi di livello: dagli acquisti nazionali come Moraschini e Biligha, alle firme stellari del “Chacho” Rodriguez (porta girevole con James), di Michael Roll e di Aaron White, senza dimenticare l’ex guardia NBA Shelvin Mack e le conferme nel reparto lunghi, se in forma uno dei più importanti del torneo.

La finalista dell’ultima edizione Anadolu Efes Istanbul non ha passato l’estate a guardare ed ha agito ripartendo dal roster consolidato che ha sorpreso tutti la scorsa stagione. Ataman potrà contare su un Singleton in più, sul talentuoso Alec Peters ma soprattutto su Larkin, Micic, Simon, Beaubois, tutti rinnovati e tutti pronti all’assalto. Tra le candidate al quarto posto nelle Final Four non può non mancare una “quota greca”, in questo caso il Panathinaikos, assente dal 2012 alla fase finale ma certamente una delle squadre più affascinanti. Il ritorno in panca di Argyris Pedoulakis, insieme agli arrivi di Tyrese Rice, di Jimmer Fredette e del veterano ex Wizard, Pelicans e Lakers Wesley Johnson, hanno riportato entusiasmo nelle parti dell’OAKA, ora motivata più che mai nonostante due addii come quelli di Gist e di Antetokounmpo. Ben Bentil, Rion Brown e Jacob Wiley chiudono il roster in entrata, mentre Calathes è chiamato alla stagione della vita, e chissà se magari sarà con un trofeo di MVP tra le mani.

LE INSIDERS

Non tutte riescono a concorrere per il premio grosso. Alcune di queste infatti non possono che avere un “ruolo riempitivo” all’interno dell’ecosistema EuroLega. Certe volte stupiscono, altre volte deludono, ma stanno sempre lì nel mezzo, come i mediani per Luciano Ligabue.
Chi certamente ha buone possibilità di fare una stagione di alto livello è sicuramente il Maccabi Tel Aviv, squadra dalle grandi potenzialità ripartita da Wilbekin e Tarik Black e migliorata con Othello Hunter, Dorsey, Wolters ma soprattutto con due ex NBA come Omar Casspi e Quincy Acy. Non devono però essere sottovalutate né Khimki Mosca né tantomeno l’Olympiacos Pireo: i russi hanno cambiato in estate 10 uomini ma non si sono privati del loro giocatore simbolo Alex Shved, tra i papabili candidati per un premio offseason; tra gli arrivi visi esperti come Jovic e Dairis Bertans, giocatori chiamati alla riconferma come Booker ed Evans e “nuovi volti” come Mozgov e Jerebko, tornati in Europa dopo anni vincenti negli States; i greci, che presentano un roster totalmente diverso da quello proposto nel campionato greco, si presentano potenziati con giocatori del calibro di Brandon Paul, la scorsa stagione all’Efes, dell’ex Milano Mindaugus Kuzminskas e di Augustine Rubit, oltre gli interessantissimi Baldwin, Happ e l’ex Virtus Kevin Punter; Printezis, Papanikolaou e re Vassilis non staranno a guardare le altre squadre lottare.

 

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ללמוד, להשתפר, לנצח #יחדכלהדרך

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Pronti a punzecchiare e a migliorare lo score troviamo Baskonia Vitoria-Gasteiz, da poco orfana di Jayson Granger per 6 mesi ma rinforzata con l’ex Portland Blazers e Cavaliers Nik Stauskas e il marchigiano Achille Polonara, il Bayern Monaco, che, nonostante gli addii di Williams e Booker, ritrova Zipster insieme all’importante arrivo del centro Greg Monroe (9 stagioni NBA tra Sixers, Suns, Pistons, Raptors e Celtics) e le firme di Lessort e di alcuni debuttanti come l’ex Trento Diego Flaccadori, e lo Zalgiris Kaunas forti del fattore campo, del fattore Jasikevicius e del’effetto sorpresa, con cui bene o male questa squadra, che ha ritrovato Lekavicius dopo l’anno greco e si è irrobustita con giovani talenti come Landale e Hayes, e top ruolo come LeDay e Perez, riesce ogni anno a concludere ai piani alti il suo torneo.

LE RITROVATE

Ultimi, ma non per importanza, sono sicuramente i ritorni e i nuovi arrivi in questa EuroLega a 18 squadre. Una ricomparsa infiammante è sicuramente quella della Stella Rossa di Belgrado, tornata dopo un anno di assenza e pronta a fare ferro e fuoco. Jenkins, Kuzmic e il capitano Lazic guidano un’armata che probabilmente darà filo da torcere, soprattutto tra le mura amiche; Gist e Derrick Brown rimpolpano con la loro esperienza il reparto lunghi, mentre Lorenzo Brown affianca Billy Baron nel reparto lunghi. Da tenere d’occhio sia l’ex Trento Jovanovic che il giovane Ojo, giocatore più alto della competizione (2.16 m).

Fa il suo ritorno nella competizione anche Valencia Basket, comparsa come meteora nel 2017-2018 e tornata da campionessa in carica dell’ultima EuroCup. Di quella squadra che arrivò nelle ultime posizioni sono rimasti San Emeterio, Dubljevic e Van Rossom, ma coach Ponsarnau a migliorare lo storico valenciano, affidandosi ai fidati Vives, Tobey e Labeyrie e ai nuovi arrivi Marinkovic, Loyd e Brock Motum, colpo dell’ultima estate insieme a Quino Colom.
L’altra finalista, l’ALBA Berlino, non sarà da meno: i tedeschi, assenti dal 2014-2015, sperimentano per la prima volta un roster che ha come filosofia un mix di talento puro e fiducia nei veterani. Tre soli nuovi arrivi: Marcus Eriksson ala piccola da Gran Canaria, Tyler Cavanaugh, ala ex Atlanta e Utah Jazz e Makai Mason, prospetto interessante di Baylor University. Aimo Garcia Reneses si presenta dunque con l’uomo chiave Peyton Siva, con l’MVP dell’EuroCup Luke Sikma e con buona parte del roster confermato, tra gli alti e bassi dell’ultima stagione; un premio all’impegno per un gruppo che, dopo vari tentativi, è riuscito a riportare la capitale tedesca nell’Olimpo della pallacanestro europea.

LE NEWCOMERS

I russi dello Zenit di San Pietroburgo esordiscono in questa EuroLega a 18 con tanta voglia di far bene e con un campione tra le file pronto a caricarsi sulle spalle tutti i timori e le speranze di questa squadra: Gustavo Ayon è l’uomo che tutti aspettavo al varco, dietro di lui un gruppo relativamente nuovo con, tra i tanti, l’MVP delle Finals di EuroCup Will Thomas e alcuni veterani come Ponkrashov, Alex Renfoe e Colton Iverson. Mine vaganti che daranno certamente filo da torcere.

 

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Первые эмоции с медиадня от @vtbleague🤪 #Ublmediaday #Добавь #ZenitBasket

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ASVEL Villeurbane, allo stesso modo, proverà a rappresentare al meglio la Francia dopo Limoges e Strasburgo, ma i limiti sono troppi e le avversarie sono migliori. Diot e Jackson proveranno ad essere trascinatori, coach Mitrovic potrà affidarsi a Lomasz e a Lighty dalla media-lunga distanza e a Bako, Noa, Galliou e Jekiri sotto le plance. Grande curiosità e riflettori puntatati per Theo Maledon, giovane  classe 2001, combo guard di grande interesse che potrà avere una buona chance di mostrarsi al mondo.

Il countdown è finito, tutto ricomincia e anche noi siamo pronti a godere dello spettacolo. E allora GAME ON!

Mario Puggioni
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