Sassari-Brindisi, le pagelle della serie: Banks super ma è Pierre l’MVP. Gentile e Cooley fattori nel primo turno

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BANCO DI SARDEGNA SASSARI

Spissu 7.5: esordio playoff di livello per il sassarese che alza la sua personale asticella e si fa trovare prontissimo. Doppia cifra di media e top tra gli assistman del primo turno, trova l’apice con gli 11 assist messi a referto in gara1. Adesso arriva la semifinale, il ragazzo di casa sarà pronto?

Smith 7: nonostante i problemi fisici e il difficile compito di contenere Banks l’ex Cantù riesce a mettere il proprio zampino nelle gare decisive, partendo in sordina (una gara 1 dimenticabile) e chiudendo in maniera fortemente decisiva.

Carter 6: lo statunitense è in fiducia e lo dimostrano i tanti minuti in campo. Ha parecchia duttilità e riesce a dare fisicità anche come guardia “improvvisata”. Se prendesse più confidence anche il tiro sarebbe sicuramente una gemma nel guanto dell’Infinito del Poz.

Devecchi sv: il capitano gioca pochissimi minuti ma è uno che queste partite le ha vissute e vinte. Aumenterà il minutaggio contro le Scarpette Rosse?

Pierre 8.5: in assoluto l’MVP di questa Dinamo Sassari. Dominatore assoluto in attacco, determinante in difesa. Segna in post, dalla media, cattura tutti i rimbalzi, spara triple pesanti e non teme i possessi scottanti, quelli che decidono una stagione intera. 17 punti di media, 25 di valutazione, doppia doppia da 15+15 in gara 2: non è più il Pierre visto con Esposito in panchina, questo è pronto a prendersi ancora una volta la scena.

Gentile 8: prestazioni in crescendo per l’esterno campano, che ha convinto anche gli scettici tifosi avversari con una gara 2 da incorniciare (14 pt 6 rb 7 as). Assoluta affidabilità e attributi enormi nei momenti no, per Stefano è stato un quarto di finale super.

Thomas 7.5: il rookie da Oklahoma City entra in punta di piedi in questa offseason ma ha tutta l’aria di uno che vuole strappare a morsi il pass per la semifinale in gara 3. Lui e Pierre approfittano delle preoccupazioni rivolte dai pugliesi verso il collega Cooley e banchettano nel pitturato mostrando muscoli e personalità. Sopra i 15 punti ogni partita ma siamo sicuri che se migliorassero le percentuali dalla lunga distanza sarebbe veramente ingiocabile.

Polonara 6.5: torna a giocare quei playoff a lui spesso tanto amari e lo fa immedesimandosi perfettamente tra gli ingranaggi di quelli che per ora si è rivelata una macchina semi perfetta. Il 33 perde un mezzo punto per via di una gara 3 totalmente anonima, ma più le sfide si fanno dure più il ragazzo risponde “presente”.

Cooley 7.5: chi prospettava una super sfida tra Big Man sarà rimasto un po’ deluso; non c’è stata sfida infatti tra il lungo classe ’91 e la rivelazione del campionato John Brown, più volte caduto nella trappola fisica del numero 45. Tenerlo a bada richiede un triplo impegno, e se in alcune gare brilla poco (a favore dei compagni di reparto), in altre fa il bello e il cattivo tempo (vedasi gara 3 con 20 punti e 9 rimbalzi). Unica pecca: i tre secondi molto spesso graziati. Che non siano un vizio…

All. Pozzecco 8: esordio assoluto nei playoff e 3-0 contro la rivelazione del campionato. Se glielo avessero detto sull’aereo per Firenze probabilmente avrebbe mandato a quel paese tutti, eppure è successo, così come le 19 vittorie. La crescita del Poz a livello tattico sta nella lettura delle situazioni di gara, nei cambi perfetti su Brown e Moraschini, nonché su Carter e Gentile come guardia, ruolo vacante vista l’assenza di McGee ma scelta vincente. La barba si fa sempre più lunga, resterà incollata sul viso della Mosca Atomica per molto?

HAPPYCASA BRINDISI

Banks 8: un vero guerriero per questa Happycasa mai doma. Cercato nei momenti difficili è il faro di questa squadra, e con tante responsabilità sul groppone raramente delude le aspettative. 27 punti in gara 2, 25 in gara 3; capitano non a caso di questa magnifica squadra caduta proprio contro la più in forma. Ci riproverà l’anno prossimo, giocatori commoventi come questi meritano momenti del genere.

Brown III 6: il centro si trova contro l’incognita dell’anno, colui che nonostante le sberle non perde un rimbalzo o un tap-in. Cooley è difficile da marcare senza commettere infrazione; il doppio zero è condizionato dai falli nei primi minuti e riduce minutaggio ed effettività della sua difesa. Cerca di rimediare in attacco ma molto spesso fa fatica a trovare continuità. Erano i suoi primi playoff, avrà modo di rivivere attimi del genere anche perché le capacità le ha eccome.

Rush 5: mantiene le medie stagionali ma in postseason questo non basta. Rush viene oscurato dalle super prestazioni di Banks e cade presto nel dimenticatoio, nonostante parecchi minuti in campo e qualche tentativo di racimolare punti.

Gaffney 6: nonostante una gara 2 da dimenticare, lo statunitense fa valere i centimetri sui due lati. A momenti fattore e leader, viene condizionato spesso dai falli e dalla polemica contro gli arbitri, coadiuvata dal coach e dal suo capitano. Nel saluto del PalaPentassuglia ai suoi eroi è quello che rimane più colpito e deluso; questo dimostra quanto ci tenesse a un esito diverso.

Zanelli sv: il giovane esterno fa apparizioni sporadiche soprattutto per far rifiatare i compagni nelle cortissime rotazioni. E nonostante abbia pochi minuti contribuisce al punteggio quasi quanto il collega Greene.

Moraschini 7: il mantovano sa che c’è bisogno di uno step in più e comincia i suoi playoff  nel migliore dei modi, con due gare esterne pazzesche per punti e pericolosità. Più viene fischiato, più è letale. Il problema si pone quando Sassari alza la pressione: anche lui perde la bussola e come gli altri concede più del necessario agli avversari. Gara 3 potrebbe essere la sua personale salvezza, ma le tanti pressioni lo mandano fuori schema e nonostante i tentativi la sua è una prestazione dimenticabile. Saluta tutti con le lacrime agli occhi, ma nonostante ciò ha passato appieno l’esame.

Greene IV 5: il tesseramento a una settimana dall’ultima gara di regular season aveva fatto preoccupare gli isolani. Alla fine gli unici preoccupati erano gli stessi tifosi brindisini, delusi dal numero 13. I 10 punti di gara 3 sono solo fugasi, polvere di stelle; l’americano non incide affatto nelle prime gare, trovando solo ferri nel proprio cammino.

Chappell 6: l’ex Cantù è un habitué in quanto a playoff e lo dimostra giocando sempre in maniera ordinata e intelligente. Mai uno sgarro dato dalla pressione, mai una lamentela futile o troppo emotiva. Consapevole però che ogni marcatura su un onnipotente Pierre lascia il tempo che trova, tiene a bada Carter e aiuta nei raddoppi su Thomas. Le pecche maggiori sono però due: la marcatura leggera su Gentile e la fase offensiva, non il suo forte soprattutto in gara 3. Non si nega che da uno dei migliori difensori del campionato ci si aspettava certamente di più.

All. Vitucci 6: il coach veneto fa il possibile per riuscire a strappare vittorie a questa super Sassari in striscia. Non bastano 73 punti, non sono bastati neanche 97. Può ritenersi soddisfatto per via del campionato fatto nonostante le rotazione e dei premi individuali portati a casa, con la consapevolezza di poter ripartire da alcuni pilastri certi.

Mario Puggioni
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