La Lega Basket, dopo aver chiuso definitivamente questa stagione, ha iniziato a riflettere su come ripartire nella prossima.
La grande incognita che ricade sul campionato di Serie A è la possibilità di dover giocare a porte chiuse fino all’inizio del 2021: un’ipotesi che le società reputano insostenibile, principalmente dal punto di vista economica.
Ecco allora che, se non di potesse tornare in campo con il pubblico nel 2020, la LBA starebbe valutando di far partire la stagione direttamente a Gennaio del prossimo anno. Oltre a questo “posticipo”, c’è allo studio anche un allargamento del numero delle squadre e un cambio di formula. Al via del prossimo campionato potrebbero esserci 20 squadre, da dividere in due gironi (Est e Ovest) per poi giocare un maxi playoff a 16, con le prime otto di ogni raggruppamento a contendersi lo scudetto in post season. Le retrocessioni riguarderebbero le ultime due di ogni gruppo per un totale di quattro: un numero che, a fronte delle due promozione dall’A2, consentirebbe di tornare al regime del girone unico (con 18 squadre) nel 2021/22. Le formazione al via sarebbero le 17 che hanno partecipato alla stagione appena conclusa con tre ripescate, fra le quali appare in pole position Torino, poi Ravenna e la coppia Verona – Napoli che avrebbe espresso gradimento per il salto di categoria.
L’ago della bilancia potrebbe essere Pesaro, propensa a partecipare a restare nel primo campionato con questa formula ma meno disposta nel caso in cui si restasse con il girone unico.
In ogni caso questa soluzione, pur restando per il momento una semplice ipotesi, appare la più probabile (e probabilmente l’unica economicamente praticabile) se il Governo decidesse di sbarrare le porte dei palasport per tutto il 2020. La linea della Lega è quella di tornare in campo solamente alla presenza dei tifosi e se per farlo bisognerà aspettare Gennaio 2021, sopraggiungerà allora l’esigenza di un calendario ridotto, visto che entro l’11 Giugno bisognerà chiudere i campionati in vista del Preolimpico. Con questa formula a due gironi ci sarebbero solamente 18 partite di regular season (invece delle 32 di quest’anno) e un notevole risparmio riguardo tasse federali e soprattutto stipendi, visto che di fatto si giocherebbe soltanto per sei mesi. D’altro canto si rischia di perdere un buon numero di stranieri di buon livello che difficilmente resteranno liberi fino a Dicembre, fermo restando che chi parteciperà alle Coppe dovrebbe iniziare in ogni caso a Ottobre. Si creerebbe, insomma, una Serie A con due livelli di competitività totalmente diversi ma questo al momento appare il problema minore.
La stessa linea di LBA è stata espressa chiaramente anche dal presidente di Lega Pallacanestro, Pietro Basciano, anch’egli convinto che A2 e B non debbano riprendere senza la presenza del pubblico.
Fonte: SB Daily
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