Serie A2, i bocciati del Girone Est

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Quarto e ultimo appuntamento con l’analisi del secondo campionato nazionale. Oggi parleremo di quelle squadre che, nel girone orientale, non hanno rispettato le aspettative di circa nove mesi fa. Abbiamo visto arrancare piazze reduci da ottime stagioni come Roseto e Montegranaro, ma anche alcune matricole in difficoltà.

ORZINUOVI: gli orceani si presentavano ai nastri di partenza con un roster molto giovane e colmo di incognite. E infatti, ci è voluto del tempo prima che i bresciani potessero ingranare, con appena due vittorie nelle prime 14 uscite. Poi, l’innesto di Miles, che ha portato in dote 26 punti e 4 assist a gara, al posto di Tarin Smith, e il cambio alla guida tra Salieri e Corbani ha ridato linfa vitale ai biancoblu, che hanno iniziato a risalire la classifica ottenendo anche vittorie importanti come quella a Forlì. Di buono rimane senza dubbio la scoperta di Mekowulu e la consacrazione di Bossi, ma le sole sei vittorie totalizzate rendono difficile credere che l’Agribertocchi avrebbe salvato la categoria.

ROSETO: al secondo anno di collaborazione con la Stella Azzurra Roma, la truppa guidata da D’Arcangeli ha cambiato la fisionomia della squadra, promuovendo tanti under in quintetto (mentre lo scorso anno le responsabilità dei giovani erano limitate). Accanto al sempreverde Pierich, però, i senior di partenza (Ciribeni, De Fabritiis, Lattin e il lungodegente Oliva) non erano esattamente ciò che serviva agli Sharks. Ne è conseguita una stagione difficile, con diversi correttivi nel roster e soprattutto infortuni, che non hanno mai permesso di avere il roster al completo. Nonostante i miglioramenti dell’ultimo periodo, dovuti all’innesto di Mitja Nikolic e al ritorno di Jef Rodriguez, vale lo stesso discorso fatto sopra: la Sapori Veri avrebbe certamente faticato molto per conquistare la salvezza.

CASERTA: ampiamente sotto le aspettative la stagione di Caserta, dopo il ripescaggio a sorpresa della scorsa estate. Non sono bastate le illustri firme di Giuri e Cusin, pessimo l’apporto dell’ex centro della Nazionale, e l’attaccamento ai colori del vulcanico coach Nando Gentile (spesso sopra le righe) ad evitare un campionato di continue sofferenze. Parte centrale del girone d’andata da salvare per i campani che sembravano poter puntare ai playoff, prima di cadere in un baratro di sconfitte che poneva i bianconeri tra i team più papabili alla retrocessione.

MONTEGRANARO: ci si aspettava sicuramente di più dai marchigiani di coach Ciani nella prima parte di stagione. Roster rivoluzionato in corsa con le cessioni di Palermo, Mastroianni e Thompson, sostituiti da Marulli, Cortese e Delas, e cambio in panchina con Di Carlo che aveva tirato fuori dalla sabbie mobili la Poderosa con una lunga serie positiva, prima di un nuovo calo poco prima dello stop definitivo che avrebbe rimesso in discussione la salvezza diretta.

PIACENZA: per i rossoblu sarebbe meglio dividere la stagione in due parti. L’idea di partenza era quella di continuare il progetto iniziato l’anno scorso con coach Ceccarelli, come dimostrato dalle conferme di Ihedioha, Piccoli e Ogide. L’ambizione dell’Assigeco è stata confermata dalla firma di Jazz Ferguson, uno dei migliori realizzatori di tutto il campionato. Nei primi mesi tutto procedeva anche oltre le aspettative, nonostante l’infortunio di Ferguson prima e Ogide poi, che ha spinto all’ingaggio di Mike Hall,e con un record di 8-5 gli emiliani hanno staccato il pass per la Coppa Italia. All’inizio del girone di ritorno qualcosa si è inceppato, e sono arrivate appena due vittorie da Natale in poi. Il cambio di allenatore, con il subentro di Martelossi, non ha sortito gli effetti sperati, e Piacenza rischiava seriamente di non centrare nemmeno un posto play-off.

IMOLA: non è da considerarsi tra le bocciate del girone Est, ma si trova nel limbo tra le due classifiche. Stagione altalenante per la squadra di Di Paolantonio, partita malissimo (0/4) si era ripresa con le vittorie esterne a Mantova e Caserta arrivando a Gennaio inoltrato in zona playoff, specialmente grazie al duo Bowers-Morse. I tormenti societari segnavano invece l’inizio di una salita fatta di quattro sconfitte consecutive, anche con scarti pesanti, che lasciavano sì Imola nella zona sinistra della classifica, ma con un margine sempre più esiguo sui playout.

SAN SEVERO: tra color che son sospesi anche la matricola pugliese. Partita forte (4/1) pativa oltremodo la mancanza di fisicità nel reparto esterni (leggero il duo Saccaggi-Demps), l’infortunio del centro Kenendy e la scarsa attitudine difensiva del basket di coach Cagnazzo, esonerato a Gennaio dopo una serie di nove sconfitte nelle successive dieci gare. Decisivo l’avvento di coach Lino Lardo e l’innesto di Ogide: cinque vittorie e tre sconfitte per il tecnico ligure che permettevano a San Severo di allontanarsi dalla zona calda ed agguantare il treno playoff.

Edoardo Testa

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