ATTACCO: Due scorer di ottimo livello, capaci di segnare in ogni modo (da oltre l’arco, dalla media distanza, e in penetrazione). Il nativo di Akron grazie alla media stagionale (circa 21 punti ad allacciata di scarpe), sta alzando notevolmente anche quella della carriera (18.2 punti dal 2009-’10). L’ex Lottomatica Roma invece, sin dal primo anno sta tenendo quasi sempre le stesse cifre (17.1 punti in carriera), con un leggero miglioramento nelle ultime due annate (quest’anno 18.6 punti a sera). Curioso come entrambi i giocatori hanno dovuto condividere la metà campo offensiva con un altro attaccante esigente come Monta Ellis, a discapito di ciò,premiamo Curry per le statistiche.
DIFESA: Stiamo parlando di due giocatori che fanno della propensione a rimbalzo,della tenuta difensiva e dei recuperi le loro armi difensive principali. A guardare le statistiche stagionali a rimbalzo e sui recuperi si equivalgono (il primo prevale nei rimbalzi,il secondo nei recuperi). Tuttavia,una lieve differenza c’è: infatti,il n°30 dei Golden State Warriors può vantare dalla sua i centrimentri (191),che lo aiutano e non poco a non andare sotto,soprattutto quando si trova a difendere in situazioni di post basso o nell’1 vs 1. Il n°3 dei Bucks, dal canto suo, non potendo fare affidamento sui cm (185), butta tutto sull’agonismo, da vero e proprio “comptoniano”. Ci sembra opportuno premiare BJ, considerando anche lo sforzo in più che deve metterci.
GESTIONE GIOCO: Due giocatori che, statisticamente, possono essere definiti degli AAP. Le statistiche a rimbalzo (circa 4 a sera per il primo, 3 e mezzo per il secondo) e in termini di assist (6 abbondanti per il primo, 6 fissi per il secondo) vedono prevalere SC30. Un altro aspetto fondamentale, da non sottovalutare, sono le percentuali dal campo e da oltre l’arco,dove ancora una volta il nativo di Akron la fa da padrona,e non di poco (rispettivamente 43% e 40% dal campo e 45% e 37% da oltre l’arco). Punto assegnato di diritto al play degli Warriors.
LEADERSHIP: Secondo le voci che trapelano dai palazzetti NBA, il nativo di Akron non avrebbe una personalità devastante ed un carisma imponente, al contrario di ciò che si può pensare. Mentre l’ex Lottomatica Roma ha preso sin da subito, nell’anno da Rookie,le redini dei Bucks, grazie ad un carattere tutt’altro che normale (dopo tutto viene da Comtpon,uno dei posti più malfamati del globo). Assegniamo dunque il punto al BJ.
CLUTCH: Stiamo parlando dei Go-to-Guy delle rispettive squadre e, raramente non sono in campo nei minuti decisivi. Entrambi diverse volte si sono presi la responsabilità di cambiare le sorti di una partita, con risultati per lo meno rivedibili. Andando a memoria, ricordiamo due giocate vincenti di SC30 e una sola di BJ3. Assegniamo dunque il punto al play di Golden State.
VERDETTO: Due giocatori che si assomigliano in diversi aspetti del gioco (velocità di pensiero e di esecuzione in primis), praticamente immarcabili nella metà campo offensiva. Tra i due tuttavia,in questi primi anni di NBA, sembra spuntarla il nativo di Akron, in un’immaginaria sfida al doppio OT.
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