Stern to Silver, passaggio di testimone: l’assist del secolo? Ecco cosa cambierà

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Miami Heat v Oklahoma City Thunder ? Game One

Dopo 30 anni di onorata carriera alla guida della NBA David Joel Stern, nella giorno di sabato, ha deciso di appendere cravatta e farfallino al chiodo, abdicando in favore del suo fidato braccio destro Adam Silver.

L’era Stern ha visto passare decine e decine di campioni partendo dal binomio Bird-Magic, passando attraverso alle epopee di Micheal Jordan, dei Lakers di Shaq e Kobe e delle “twin towers” di San Antonio fino ad arrivare agli Heat di Lebron e soci.

L’avvocato di New York non è stato però con le mani in mano mentre gli scorrevano davanti questi innumerevoli campioni, ma ha di fatto cambiato i connotati di una lega che negli anni ’80 era chiusa e restia ad affacciarsi al mondo intero, ma soprattutto snobbata dalle televisioni (basti pensare che negli anni ’80 le Finals venivano trasmesse durante il pomeriggio dei weekend e per giunta in differita).

In questi 30 anni Stern è riuscito a dare un connotazione globale alla NBA, lavorando da un lato sull’esportazione del prodotto e dall’altro incrementando il fatturato portandolo da 161 milioni a 5,5 miliardi di dollari annui.

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Come la NBA è migliorata nei 30 anni di dirigenza di David Stern

Assodati quindi i meriti di Stern, dobbiamo interrogarci su cosa Adam Silver potrà fare per questa lega. La lista è lunga e, anche se l’NBA in questo momento è un marchio rodato e che non necessita di ulteriori guadagni, qualcosa si può sempre migliorare. Sicuramente non ci sarà un’inversione di tendenza rispetto alla gestione precedente, quanto piuttosto un passaggio di lato per continuare l’evoluzione su dei binari paralleli.

NY209-130_2014_144542_highTre sono i nodi principali su cui il nuovo commissioneir dovrà lavorare:

CINA: Il mercato Asiatico è un mercato emergente su cui già Stern aveva buttato gli occhi (Yao Ming vi dice qualcosa?). Tutti sanno che ormai la liquidità economica di questi tempi si è spostata in Asia, e se gli Arabi sembrano essere più interessati al calcio, i Mandarini pare vadano pazzi per la palla a spicchi. Quindi in futuro non è assolutamente da escludere che l’NBA emigri per alcune partite ai piedi della grande muraglia.

TECNOLOGIA: “La tecnologia è nostra amica”, così recita David Stern nella conferenza stampa del passaggio di consegna. Proprio così, riprende Adam Silver, la tecnologia è amica della NBA ma allo stesso tempo dello spettatore, e con i nuovi sviluppi tecnologici (Google Glass) nel futuro lo spettatore potrà vedere una partita NBA da casa come se fosse presente al palazzo, senza i vincoli delle telecamere. Si prospetta quindi una lega sempre più tecnologica e al passo coi tempi in grado di sfruttare a pieno tutte le possibilità che la scienza gli offrirà.

SISTEMA CONFERENCE: In questo momento storico l’NBA sta attraversando un periodo di disparità tra Est ed Ovest senza precedenti e sarà compito di Silver colmare questo gap. Di idee ne circolano parecchie, c’è chi inneggia ad un sistema di playoff più meritocratico, facendo accedere le franchigie alla fase finale senza tenere conto della divisione territoriale, ma guardando solo al power ranking. Chi invece propone una rivisitazione delle conference, asserendo che nell’era in cui ogni squadra possiede un jet privato per gli spostamenti, non ha più senso parlare di vicinanza e lontananza. In questo momento è difficile sbilanciarsi su quale strategia adotterà il nuovo commissioner, sappiamo però che, avendo studiato all’università “David Stern“, di certo il modo in cui porrà fine a questa disparità ci lascerà tutti a bocca aperta.

Infine, ecco con che “voto” lascia l’ormai ex commissioner. L’Oklahoma (voto A) e lo Stato di Washington (F) le uniche eccezioni, coincidenze?

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Gabriele Galbiati

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