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Steve Kerr spiega perché vuole che più bianchi parlino del problema razziale negli USA

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L’allenatore dei Golden State Warriors, Steve Kerr, è stato a lungo un sostenitore della lotta contro il razzismo e l’ingiustizia sociale. Sebbene Kerr non sia attualmente in grado di utilizzare la piattaforma della bolla NBA poiché i Dubs facevano parte delle “Delete 8”, il tecnico 54enne continua a predicare il suo sostegno al movimento Black Lives Matter.

Kerr ha recentemente affrontato il delicato argomento dell’importanza di avere più bianchi americani pronti a prestare la loro voce e di avere effettivamente discussioni sane sulla questione.

“Penso che il nostro lavoro sia davvero quello di istruire noi stessi e i nostri team e utilizzare le nostre voci per amplificare il messaggio. È molto difficile parlare di razzismo, soprattutto per i bianchi. Ed è fondamentale che si parli di razza in America”.

“È fondamentale che discutiamo della storia del razzismo nella nostra nazione, ed è fondamentale affrontarla e non nasconderci dietro di essa”.

La questione dell’uguaglianza razziale sarà sempre un argomento delicato da discutere, motivo per cui molte persone scelgono di assumere una posizione neutrale. Tuttavia Kerr ritiene che l’empatia faccia molto per cogliere appieno le ingiustizie che le persone di colore devono affrontare quotidianamente.

Fonte: San Francisco Cronicle

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