Supercoppa 2018, Pianigiani si gode il trionfo: “Un privilegio giocare sempre per vincere”

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Coach Simone Pianigiani ha vinto il trofeo numero 21 dellasua carriera. “Sono eventi particolari ma hai il dovere di provarci e avere la mentalità giusta come sempre succede se sei Milano – è il suo commento -. Venivamo da una preseason difficile e a Zara avevamo anche spinto, ma abbiamo giocato insieme e rispettato il piano partita. Torino è squadra difficile perché non tira tanto da tre ma crea le situazioni per attaccare il ferro e in difesa sa collassare dentro l’area e proteggere il ferro. Noi abbiamo sbagliato tanti tiri aperti ma non ci siamo fatti prendere dalla frustrazione e dal secondo quarto in poi non abbiamo rischiato nulla. Non siamo ancora pronti per il livello più alto ma vorremmo toglierci delle soddisfazioni anche in Europa. Non siamo all’anno zero ma abbiamo tanta strada da fare e lo sappiamo. Lo scorso anno abbiamo vinto la Supercoppa ma non sapevamo cosa aspettarci da quel momento in avanti. Adesso abbiamo più certezze, vedi stasera quando siamo andati da Micov, però le due guardie titolari sono cambiate e serve lo stesso un po’ di tempo. Le aspettative per noi sono scontate: avessimo perso non sarebbe cambiato nulla ma è un privilegio giocare per vincere crescendo nel modo giusto, come vuole la società, vivendo in un microcosmo e sapendo quanto sia difficile la nostra stagione, in cui ci sarà un mese tra dicembre e gennaio in cui giocheremo 13 partite in 30 giorni. Noi ci limitiamo a chiederci ogni giorno cosa fare per migliorare, con le spalle coperte da una società che non è emotiva. Noi oggi siamo contenti ma siamo anche consapevoli di quello che dobbiamo fare per essere tra le grandi stabilmente: è il nostro obiettivo a lungo termine. La difesa? Era quello che volevo dalla squadra: siamo stratificando la difesa perché senza quello non giochi per vincere. La difesa ti permette di essere competitivo, poi tra due squadre che difendono la differenza la fa l’attacco. Noi stiamo costruendo la difesa per migliorare anche in attacco. La differenza di filosofia con Torino? Larry Brown non deve imparare nulla, ha una carriera e una storia e il loro modo di giocare non è solo bello ma anche pericoloso da affrontare. Non è solo come vanno al ferro ma anche come lo proteggono. Anche noi vogliamo attaccare il ferro, aprendo il campo, muovendo la palla, è tutto più facile se segni da fuori. Ma penso anche io che la chiave sia mantenere un certo equilibrio: è quello che volevamo fare oggi”.

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