Toni Kukoc ha giocato in NBA dal 1993 al 2006, vincendo tre titoli con i Chicago Bulls, sicuramente sua esperienza più significativa oltreoceano. Oltre ha questo, il giocatore croato ha conquistato il titolo di Sesto Uomo dell’Anno nel 1996 ed ha mantenuto 11.6 punti di media durante l’arco della carriera, giocando 846 partite. Nella sua bacheca ci sono anche tre Eurolega (in tutti e tre i casi MVP delle Final Four), dal 1989 al 1991 consecutivamente, un campionato italiano e una Coppa Italia con Treviso, oltre ad una moltitudine di medaglie con la Jugoslavia prima e con la Croazia poi, compresi l’argento alle Olimpiadi di Seul del 1988 e l’oro ai Mondiali di Argentina 1990.
Nonostante la ampissima bacheca, Kukoc non è ancora entrato nella Hall of Fame e, a dire la verità, sembra nemmeno ci sia vicino. Qualcosa di inconcepibile per coach Svetislav Pesic, attuale allenatore del Barcellona ma in passato tecnico proprio di Kukoc con la Jugoslavia dal 2000 al 2002. “Con tutto il rispetto per coloro che sono stati già inseriti nella Hall of Fame, mi è difficile credere che Toni Kukoc non ce l’abbia ancora fatta. Penso che oggi non ci sia un singolo appassionato che non lo apprezzi. Semplicemente non puoi non amarlo. Non solo per quello che ha dato al mondo del basket, ma anche per la persona che è. Non è solo la mia opinione ma anche quella dei coach che lo hanno allenato e quelli che non lo hanno fatto, così come i giocatori che hanno giocato al suo fianco e quelli che invece non erano suoi compagni” le parole di Pesic, a pochi giorni dalla nomina della classe 2020 della Hall of Fame.
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