Terry Rozier: “Non mi frega un c***o di ciò che dicono, io mi sono sacrificato più di tutti”

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Ieri notte i Boston Celtics sono stati eliminati per 4-1 in Semifinale di Conference dai Milwaukee Bucks, la prima volta dalla stagione 2015-16 che i biancoverdi non approdato alle Finali di Conference. Terry Rozier, che lungo la serie contro i Bucks ha segnato 5.8 punti di media e sarà free agent in estate, ha parlato della situazione di Boston nel post-partita, ammettendo come sia stato difficile per Brad Stevens far coesistere le personalità di tanti grandi giocatori:

Non è stato facile per il coach avere a che fare con tanti ragazzi che volevano diventare grandi e volevano il proprio spazio. E’ stata dura, visto tutto il talento che avevamo e tanti diversi giocatori che volevano essere sotto i riflettori e altri che vi erano già. Sento che possiamo fare un passo indietro adesso. E’ il momento giusto: andremo in vacanza, ci rilasseremo e rifletteremo sulla stagione, imparando da essa. Non c’è nulla che possiamo fare adesso: è finita.

Rozier ha approfondito il discorso, in maniera anche più esplicita, ai microfoni di Vincent Goodwin di Yahoo!Sports:

Tutti giravano come se gli avessero tagliato la testa, come galline [espressione americana che significa fare tutto con grande frenesia, ndr]. Il coach era in una posizione difficile, una delle più difficili, avendo a che fare con giocatori dalle forti personalità, tutta quella m***a. Ragazzi che sono All Star, ragazzi che vengono pagati tanti soldi, altri che stanno cercando di guadagnarsi un contratto. E’ dura. Non mi frega un c***o di quello che dice la gente. Io sento di essermi sacrificato più di tutti, ma per questa squadra lo rifarei ogni giorno. Molte cose non mi sembravano giuste, ma non sono io al centro. Questo è il motivo per il quale non piagnucolo e non mi lamento.

Francesco Manzi

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