The Big D, Dallas, Texas

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The Big D,Dallas

Dallas è la terza città più grande del Texas, dopo Houston e San Antonio, è stata uno dei più importanti centri di produzione petrolifera ed è la quindicesima città più alta nel mondo.

Dallas è una delle città più importanti a livello economico, infatti vi hanno sede oltre quattrocento grandi società ed il suo aeroporto è terzo al mondo per il traffico commerciale…

Big D fu il centro di numerosi avvenimenti storici, tra cui l’assassinio di John Ftizgerald Kennedy il 22 novembre 1963.

Ma trent’anni prima era il campo di battaglia di Bonnie&Clyde, due coniugi criminali che hanno devastato numerose banche texane e uccisi in uno scontro a fuoco nel ‘34 in Louisiana, poi sepolti a Dallas.

Dal 1978 Dallas entrò nel cuore di milioni persone, infatti da quell’anno la CBS iniziò a trasmettere la serie TV “DALLAS”, che fu trasmessa in Italia su Canale 5.

La città ospita una squadra per ogni sport professionistico: Dallas Cowboys (NFL),Dallas Mavericks (NBA), Dallas Stars (NHL), FC Dallas (MLS), Texas Rangers (MLB).

Partiamo con i Dallas Cowboys.

Sono la seconda squadra più vincente dopo gli Steelers e sono la seconda squadra sportiva con il maggior giro di affari (davanti c’è solo il Manchester United).

I Dallas Cowboys sono una delle squadre più tifate nel mondo, tant’è che viene definita “America’s Team”.

Nacquero nel 1960 come expansion team dell’NFL.

Vinsero il loro primo Superbowl il 16 gennaio 1972, massacrando i Miami Dolphins al Tulane Stadium di New Orleans.

I giocatori più rappresentativi del recente passato sono il quarterback Troy Aikman e il cornerback Deion Sanders, tutti e due inseriti nella top 100 dei migliori di sempre (Sanders al 34 e Aikman 80).

Aikman trascinò i Cowboys a vincere tre superbowl, il primo nel ‘95 assieme a Deion Sanders, che vinsero a Tempe 27 a 17 contro i Pittsburgh Steelers.

I giocatori più conosciuti ora sono il quarterback Tony Romo ed il linebacker DeMarcus Ware.

I Cowboys giocano nell’avveniristico Cowboys Stadium, situato ad Arlington. Questo stadio è divenuto un simbolo dell’NBA, infatti l’All Star Game del 2010, è passato alla storia come quello dei record, dato che ci furono ben 108.713 spettatori a godersi la partita dal vivo.

Passiamo all’NHL.

Poco da dire su questa squadra, attualmente non porta risultati decenti e degni di nota.

Possiamo solo ricordare la Stanley Cup vinta nel 1999 e i 5 titoli consecutivi della Pacific Division, dal 1994 al ‘99.

Ci spostiamo all’Ameriquiest Field dove giocano a baseball i Texas Rangers.

Si sono insediati a Dallas (o meglio ad Arlington) nel 1972 e finora hanno ottenuto 5 apparizioni ai playoff.

Gli unici risultati buoni li hanno ottenuti nel 2010 e 2011, con le sconfitte alle World Series.

Nonostante la nomea di squadra perdente, sono passate per Dallas numerose stelle del diamante, tra cui il leggendario Alexander Rodriguez ed il forte CJ Wilson.

E’ ora di dare due calci al pallone e scrivere due cosine sul FC Dallas,della MLS.

Così come gli altri sport citati, questa è una squadra storicamente perdente, il punto più alto è stata la sconfitta in finale della MLS, vinta dai New England Revolution 3-2.

Sono rivalissimi dei Chicago Fire, infatti contro di loro ogni anno si sfidano in una sorta di “trofeo Berlusconi”, chiamato Brimstone Cup, assegnato a chi vince più scontri diretti. L’FC Dallas  è a quota 7 trofei.

Il giocatore simbolo è sicuramente Jason Kreis, detentore di tutti i record della squadra.

Concludiamo con i nostri amati Mavericks,che militano nell’NBA.

I Dallas Mavs sono sbarcati nell’NBA nel 1980, grazie alla verve di due miliardari, Don Carter e Norm Sonju, che riportarono il basket a Dallas, dopo le sfortunate esperienze dei Dallas Chapparals dell’ABA e trasferitosi a San Antonio.

I tifosi decisero di chiamare la squadra Mavericks, che sono i vitelli non marchiati (quelli selvaggi) e il primo coach fu Dick Motta.

Nonostante l’ottimo debutto, 103-92 contro i San Antonio, i giovani Mavs ebbero un record di 15 vittorie, ma ciò permise a loro di avere la prima e la nona scelta del draft 1981 e lì pescarono Mark Aguirre e Rolando Blackman.

Da lì è stato tutto un crescere, presenza fissa ai Playoff, culminata con la sconfitta in gara7 delle finali di Conference nel 1988 contro i Los Angeles Lakers.

Qui iniziò il declino, per 11 anni hanno visto solo una volta la post-season.

Nel 2000 c’è la svolta: il miliardario, nativo di Pittsburgh, Mark Cuban acquista i Dallas Mavericks da Ross Perot Jr, per 285 milioni di Dollari.

Nel 2000, la squadra poteva contare su una coppia di bianchi che avrebbe riscritto la storia, non solo dell’NBA ma anche dell’intero sport professionistico: Steve Nash e Dirk Nowitzki.

Da quel momento, iniziò il momento d’oro dei Mavs, con due finali raggiunte, quella persa contro i Miami Heat nel 2006 e la rivincita nel 2011.

Come ho appena scritto, i Dallas hanno vinto il loro primo titolo nel 2011, con una squadra tutt’altro che schiacciasassi, ma molto coesa ed ordinata soprattutto in difesa, grazie all’apporto di Shawn Marion, Jason Kidd e Tyson Chandler, potendo contare in attacco su maestri offensivi come il nativo di Wurzburg e Jason Terry.

L’idolo dei Mavericks è sicuramente il tedescone Dirk “Wunderdirk” Nowitzki, la maglia #41 è una delle più vendute nel mondo e nel vecchio continente.

Ora siamo giunti alla conclusione del nostro viaggio, possiamo solo consigliarvi di prendere un aereo e visitare Dallas, una città che ha moltissimo da offrire al pubblico, ma prima leggete questa guida!

Redazione BasketUniverso

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