The Decision II: Miami e il proseguire dei Big Three

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I Big Three, due titoli NBA in quattro stagioni insieme.

La Heat-Nation è in attesa. Dopo la cocente sconfitta nella serie contro San Antonio, ora le orecchie del mondo nero-rosso sono rivolte verso i big three. Perché il rischio che ciò che si era cominciato nell’estate del 2010, “la più pazza della mia vita” a detta di James, finisca presto è concreto.
In particolare si ascolta James, si cerca di cogliere da ogni sua parola qualche messaggio che possa condurre da una parte o dall’altra, come “qui è molto meglio che nel 2010, è un posto dove mi trovo più a mio agio”, chiara frecciatina all’Ohio e ai Cavs.

Ma per certi versi sembra di tornare a quell’estate del 2010. Si prospetta una nuova “decision”, rimanere o meno. The Decision, parte seconda.
Ma non si tratta solo di lui questa volta, si tratta dei Big Three, lui, Bosh, Wade.
“Non so cosa stiano pensando Chris e Dwyane ora, ma si vedrà” ha detto LeBron, dopo aver comunicato che i tre dovranno parlare riguardo al futuro. “Vedremo cosa succederà”.

Per quanto riguarda Wade, pare chiaro a tutti che con il suo stipendio si può puntare ad un altro se non a due altri pezzi pregiati per gli Heat. Soprattutto perché il “ragazzo” ha 32 anni, non più 25, ed è pieno di problemi fisici, e considerando che ha ancora 41.8 milioni di dollari per le prossime due stagioni alcune considerazioni vanno fatte. Anche perché tale somma, saltando 28 gare, è guadagnata solo fino a un certo punto.

Per Bosh invece la questione è diversa. “Amo lavorare qua, e se ami il tuo lavoro tutto va bene. Siamo competitivi, e ogni anno abbiamo una chance per vincere” ha detto in una recente intervista, dopo la fatidica Gara5.
Chris sottolinea il fatto che i tre sono molto amici. Incentivo per il proseguire dei Big Three in Florida? Chi lo sa.

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Lebron James può uscire dal proprio contratto con Miami.

E poi si arriva a LeBron. “Tutto dipende dalla mia famiglia, se la mia famiglia è felice, io sono felice. E se io sono felice gioco ad alti livelli. La priorità spetta a loro”.
Per ora nessuna risposta, anche perché non essendo cugini di LBJ non possiamo capire cosa la sua famiglia pensi.E il dubbio rimane, finchè LeBron non parla dei potenziali nuovi arrivi a Miami. “Tutte le squadre NBA continuano a migliorare di anno in anno, e noi non dobbiamo essere da meno. We have some holes that need to be filled”. Abbiamo alcuni buchi che vanno tappati. Detto in prima persona plurale.

E se la Heat-Nation attende ancora risposte, queste parole tolgono buona parte del macigno che essa si porta appresso dalla sirena dell’AT&T Center.

Attendendo che tale macigno si levi del tutto.

Senza frane però, neh.

Gabriele Buscaglia

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