The Last Dance è già il documentario più visto nella storia di Netflix, e probabilmente in quella sportiva in generale, e tante curiosità stanno venendo a galla durante questi giorni.
Una delle figure collaterali alla narrazione è Tim Grover, allenatore personale di Michael Jordan, che compare negli ultimi episodi. Grover, tra le altre cose, è voluto tornare a parlare del celebre Flu Game, ovvero gara-5 di finale del 1997 (che sarà raccontata negli ultimi 2 episodi), nella quale Jordan riuscì nell’impresa di mettere a referto, in 44 minuti in campo, 38 punti (13/27 al tiro), 7 rimbalzi e 5 assist nonostante fosse visibilmente debilitato.
Grover, intervenuto in un podcast su Barstool Sports, ha dichiarato di essere sicuro che non si trattasse di una semplice influenza, ma che il cibo di MJ fu avvelenato: “Si è trattato al 100% di cibo avvelenato, al 100%. Ma ovviamente suonava meglio definirlo “Flu Game” piuttosto che “Food Poisoning Game“. Quando la pizza arrivò all’hotel, si presentarono ben 5 persone per la consegna e dissi subito a Michael di avere un brutto presentimento. Lui mi liquidò e mangiò due fette prima di addormentarsi. Qualche ora dopo, verso le 3 di notte, ricevetti una chiamata che mi avvisò delle condizioni di Michael, arrivai nella sua stanza e lo trovai rannicchiato a letto in posizione fetale, in preda a dolori allo stomaco. Non ho mai visto un’influenza colpire così velocemente, ma so che del cibo avvelenato può farti del male molto rapidamente.
Durante la partita gli dissi che non poteva uscire, doveva stare in campo finchè ce l’avrebbe fatta, perchè una volta seduto non si sarebbe più rialzato“.
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