Top of the month Serie A: il miglior quintetto, l’MVP e il coach di dicembre

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Terzo appuntamento con Top of the Month Serie A. Al termine del mese di dicembre vediamo che la posizione di playmaker del miglior quintetto è blindata, c’è sempre il nome del re di Bologna; in guardia troviamo un giocatore che più di chiunque altro ha beneficiato dell’arrivo di Joe Ragland in quel di Cantù; proseguendo, un italiano si è preso lo spot di tre grazie a prestazioni da vero e proprio all-around player. Il pacchetto lunghi, di cui uno MVP, e il coach del mese arrivano dalla Sardegna. Ecco i Top of the Month Serie A del mese di dicembre:

MVP DEL MESE

Il titolo di MVP del mese di dicembre se lo porta a casa il lungo del Banco di Sardegna Sassari, Dwayne Evans. Nell’ultimo mese ha giocato ad un livello incredibile: in tutte e sei le vittorie si è messo in luce sia per il lavoro nella metà campo offensiva (dove produce 14,7 punti a partita con poco meno del 60% dal campo), sotto i tabelloni con il suo atletismo (6,7 rimbalzi a gara) e nella metà campo difensiva grazie alla sua energia. Si è rivelato fondamentale nella bellissima vittoria contro la Virtus (17+9 e 20 di puls/minus), è stato il trascinatore contro Cremona (25+13 rimbalzi per 40 di valutazione) e cruciale nel match contro Brescia (20 con 8 falli subiti). Stiamo parlando di un giocatore unico nel campionato italiano al momento, a Sassari lo sanno e lo stanno ammirando in tutta la sua forza.

ALLENATORE DEL MESE

Il mese di dicembre lo ha chiuso con 6 vittorie su altrettante partite, ma soprattutto con una crescente consapevolezza che i suoi ragazzi stanno interpretando al meglio la sua idea di pallacanestro e che, ormai, sono una delle contender non solo per le Final Eight di Pesaro, già abbondantemente raggiunte, ma anche per il tricolore finale. Stiamo parlando del coach del Banco di Sardegna Sassari, Gianmarco Pozzecco. Sassari è stata capace di schiantare, su tutte, la Virtus Bologna dominando la gara da inizio alla fine; poi Brindisi, la rivelazione Brescia, Cremona, Fortitudo e Treviso. Ha più volte ribadito che quei ragazzi, i tifosi, l’isola, lo hanno radicalmente cambiato; ma è lampante come anche lui sia riuscito a trasmettere tutto il suo entusiasmo e la sua “garra”, aspetti tipici del Pozzecco giocatore e allenatore che tanto esaltano il pubblico e non solo.

IL QUINTETTO IDEALE

PM: Milos Teodosic (Virtus Bologna)

Ottobre, novembre e dicembre. 3/3 per Milos Teodosic, ormai questo posto è il suo. Su sei partite giocate dalla Virtus a dicembre, il serbo per ben quattro volte è andato in doppia doppia. Tralasciando la gara contro Cremona, l’unica in cui ha faticato, contro Sassari è stato un uomo solo sull’isola, dato che ha provato a tenere le V Nere in partita praticamente senza l’aiuto di nessuno, mentre nelle quattro vittorie è stato il solito facilitatore di gioco, dimostrando veramente di appartenere ad un livello superiore. Fondamentale anche il suo apporto nella vittoria nel big match contro Milano (15 punti con 6 assist e 5 rimbalzi), in cui ha anche vinto il duello a distanza contro il Chacho Rodriguez. Ormai questo posto è diventato il suo trono, vedremo se nel 2020 qualcuno riuscirà a compiere l’ardua impresa di spodestarlo.

G: Wes Clark (Cantù)

Diciamocelo: le chances del Wes Clark pre Ragland di entrare tra i Top of the Month erano molto basse ma da quando il trentenne di Springfield è tornato nella sua Cantù, il numero 10 di Pancotto è diventato un altro giocatore. Nel mese di dicembre ha fatto registrare 19,5 punti di media, con un high di 32 (16/19 al tiro) contro Trieste; ma soprattutto il cambiamento più radicale è dato dal fatto che gioca molto più libero in attacco, senza doversi anche occupare dei compiti di regia. L’avergli tolto questo peso, che era un macigno sulla sua schiena visto che mostrava evidenti lacune sotto quel punto di vista, è stato fondamentale perché ha permesso di vedere il vero Wes Clark: un giocatore in grado di far molto male a chiunque se messo in ritmo, capace di poter tirare da qualsiasi distanza e di andare fino al ferro con sicurezza. Con Joe Ragland è un’altra Cantù, ma soprattutto è un altro Wes Clark.

AP: Awudu Abass (Brescia)

Il mese di dicembre di Brescia: quattro vittorie su cinque incontri, unica sconfitta contro Sassari e miglior difesa del mese che vale il terzo posto a quota venti punti in classifica. In tutto ciò, Awudu Abass rappresenta alla perfezione gli ultimi trentuno giorni dei lombardi: voglia matta di difendere fino all’ultimo secondo dei 24 su tutti i possessi, energia a fiumi sia in attacco che sotto le plance, dove è stato sempre pronto a lottare anche contro giocatori fisicamente più grandi di lui. Inoltre, è il primo a beneficiare di una fase offensiva in cui la palla gira in maniera splendida, con l’obiettivo di mettere in partita tutti e non solo il principale terminale offensivo. La squadra di coach Vincenzo Esposito ha completamente cambiato volto e si candida ad essere la grande rivelazione del campionato.

AG: Dyshawn Pierre (Sassari) 

Assieme all’MVP del mese, Dyshawn Pierre è l’arma in più di Sassari. Oltre che per un mero discorso di statistiche, comunque eccellenti dato che in 5 incontri siamo oltre i 16 punti e 5 rimbalzi a gara (con una doppia doppia da 17+10 contro Brindisi), soprattutto per come gioca: dimostra una innata intelligenza cestistica, si fa sempre trovare al posto giusto nel momento giusto su entrambi i lati del campo. Buona parte dei suoi punti li mette a segno nei momenti importanti, perché quando conta di più sale di intensità; inoltre, cosa da non sottovalutare, fa tantissimo lavoro sporco che spesso non finisce nelle statistiche. Una coppia di ali del calibro suo e di Evans sono una combinazione letale per qualsiasi squadra e le sei vittorie consecutive dell’ultimo mese ne sono la dimostrazione lampante.

C: Dwayne Evans (Sassari)

Se quanto scritto in precedenza, nella motivazione per cui Evans è MVP del mese, non vi convince, aggiungete: si trova tra i top ten nelle statistiche di percentuale nei tiri dal campo, di falli subiti e valutazione di media; inoltre, è primo per plus/minus su quaranta minuti. Insomma, la sua sola presenza in campo intimorisce le difese avversarie, che non sanno come arginarlo. Gioca ad una velocità e con una energia che sono superiori a tutti i suoi pari-ruolo e non solo. È un agonista, un giocatore che migliora quando il gioco si fa duro e quando le partite diventano più complicate.

Kevin Bertoni

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