Top of the month Serie A: il miglior quintetto, l’MVP e il miglior coach di novembre

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Secondo appuntamento con Top of the Month Serie A. Tra conferme e volti nuovi, andiamo a vedere chi si è meritato di entrare nel miglior quintetto di novembre, chi è l’allenatore de mese e colui che, al momento, è il migliore del nostro campionato.

MVP DEL MESE

Il mese scorso Adrian Banks e Josh Mayo sono stati superiori, ma negli ultimi trenta giorni nessuno è stato più decisivo e incisivo di Milos Teodosic. Il fantasista serbo, attualmente, è il quarto miglior realizzatore del nostro campionato (16,6), terzo negli assist (5,9) e per valutazione (20,3); ma il dato che veramente colpisce è che non è nemmeno fra i primi 70 per minuti impiegati. Nella non facile vittoria contro Trieste, dalla panchina, ha spaccato la partita tirando con percentuali fantascientifiche e segnando tutti i canestri decisivi del match; contro Cantù, in poco più di 20 minuti ha messo a segno una doppia doppia da 15 punti e 11 assist. Quelli come lui, pochi, pochissimi, sono giocatori che nel nostro campionato non si vedevano da oltre decenni; noi che lo possiamo ammirare siamo privilegiati.

ALLENATORE DEL MESE

Così come l’MVP, l’allenatore del mese arriva da Bologna, sempre sponda Virtus. Si conferma, infatti, miglior allenatore del mese di novembre: Aleksandar Djordjevic. A fine ottobre ci eravamo lasciati con la sua Virtus prima e imbattuta… e così la ritroviamo dopo un mese. Lassù, in testa alla classifica, a punteggio pieno dopo undici giornate (10-0, Bologna ha riposato). La chiave di questo filotto è senza dubbio la mentalità, il non volersi mai accontentare e spingere sempre sull’acceleratore; poi ovviamente, nelle partite punto a punto (come contro Trieste) ci pensano i tanti talenti individuali a disposizione, in particolare l’MVP del mese.

IL QUINTETTO IDEALE

PM: Milos Teodosic (Virtus Bologna)

Un leader, ma uno di quei leader che, visto il talento sopraffino, riesce a innalzare anche i propri compagni ad uno status superiore. È un rebus per tutte le difese, silente magari per i primi minuti dell’incontro e poi in un lampo ha già cambiato la partita, o meglio: l’ha già vinta. Le statistiche spiegano, non sufficientemente, che tipo di giocatore è atterrato a Bologna quest’anno; anche se il modo migliore per capirlo è vederlo all’opera.

G: Jean Salumu (Pistoia)

L’uomo della rinascita di Pistoia. Le chances di salvezza di Pistoia, bassissime all’inizio dell’anno e dopo il primo mese di campionato, sono aumentate in maniera netta; soprattutto grazie alle prestazioni di questo signore. A parte le cadute contro Milano e Brindisi, Pistoia ha centrato 3 vittorie nelle 5 partite di novembre e in tutti gli incontri il belga è stato decisivo. Nella prima vittoria, contro Trieste, è entrato dalla panchina e si è ritagliato 30 minuti in cui ha segnato 21 punti con il 60% da due e l’80% da tre; contro Cantù è andato in doppia cifra, ma il lavoro difensivo e lontano dalla palla è stato fondamentale; mentre nell’ultima, contro Venezia, ha messo a segno il suo high personale di punti (25) tirando ancora con percentuali da playstation (78% da due con 7 falli subiti). Pistoia ora si è accodata a Cantù e Trieste, con uno scontro diretto a favore, e non intende lasciar più scappare le due contendenti per quel terzultimo posto per mantenere la categoria e con questo Salumu la cosa è sicuramente possibile.

AP: Adrian Banks (Brindisi)

Impossibile non confermarlo tra i migliori del mese. Lì, subito dietro la corazzata bolognese, c’è la truppa di coach Vitucci, guidata da quest’uomo. Leader statistico in punti, falli subiti e valutazione; quando Banks gira, allora state pur certi che tutta la Happy Casa gira e i due punti sono quasi in cassaforte. Nelle sfide importanti, come quella contro i campioni in carica di Venezia, si è fatto carico dell’attacco della squadra, mentre nelle vittorie più comode comunque ha sempre lasciato il suo graffio (24 pts + 6 rbs + 6 asts contro Pistoia in 23’), nonostante Vitucci lo preservi per impegni futuri. Coppa, campionato, Adrian Banks al momento non sente la fatica e non ne vuole sapere di mollare un centimetro, perché sa di essere la punta di diamante di un gruppo che può continuare a stupire tutti quanti sia dentro che fuori i confini nazionali.

AG: Davon Jefferson (Roma)

A Davon Jefferson si possono criticare tante cose, ma metterne in dubbio il talento è da pazzi. 16 punti a partita (5°), 7,7 rimbalzi (3°), 21,2 di valutazione (2°), una presenza da intimidatore in mezzo all’area, una mano delicatissima che pochi lunghi possiedono, la capacità di trascinare (assieme a Dyson) tutta la Virtus Roma verso la salvezza; tutto questo è Davon Jefferson. A volte gli si può rimproverare di uscire mentalmente dalla partita; ma nei momenti clou di tutti i match è sempre presente e su di lui si può far affidamento. Nella sconfitta contro Treviso è stato l’ultimo a mollare (tanto da esser inserito comunque nei migliori della settimana); mentre nelle vittorie contro Pesaro e Cantù, la sua fisicità e il suo talento sono stati cruciali ai fini dell’incontro. Roma non può distrarsi un attimo: una sconfitta di troppo e si ritroverebbe di nuovo implicata nel discorso salvezza, una vittoria la potrebbe lanciare verso le zone nobili della classifica; il confine è molto labile, servirà un Jefferson ancor più decisivo di quanto non lo sia stato in questo mese, dovrà continuare a mettere in mostra tutto il suo repertorio.

C: Ethan Happ (Cremona)

Un giocatore che ha avuto un impatto stratosferico. Partite giocate da Happ: 4; vittorie consecutive della Vanoli: 4; ha completamente cambiato il volto della squadra di Meo Sacchetti, rilanciandola definitivamente nelle zone alte del nostro campionato. Unisce corsa, grinta, voglia di buttarsi su ogni pallone vagante, letture difensive e movimenti in post basso a dir poco atipici per un ragazzo classe 1996; già perché l’uomo che ha svoltato la stagione di Cremona ha solo ventitré anni. Quattro gare, 28,5 minuti di media in cui produce 16 punti con il 53% dal campo e 9 rimbalzi. Solo il tempo ci dirà se questo ragazzo continuerà a inanellare questi, splendidi, numeri; ma una cosa è già certa: la dirigenza della Vanoli ha pescato il jolly.

Kevin Bertoni

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