Top&Flop del mese NBA: Harden e Curry MVP, Warriors straordinari, ma i Grizzlies non sono da meno. Flop totale a Charlotte.

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E’ passato più di un mese di stagione regolare e di sorprese ce ne sono state davvero tante. Anche se ancora è presto, Curry, Gasol, Davis e Harden daranno tantissimo fastidio a KD che dovrà lottare per riconquistare di nuovo l’MVP, ma soprattutto per portare i suoi Thunder ai Playoff in una western conference combattuta almeno quanto lo scorso anno, se non di più. “Lavori in corso” in casa Cavaliers, come si poteva facilmente immaginare, che devono inseguire i… Bucks! Grande lavoro di Jason Kidd, paragonabile a quello di Dwyane Casey che sta facendo dei Raptors una squadra solida e costante.

TOP PLAYER (S) – Stephen Curry & James Harden

Ad oggi, l’MVP sarebbe un discorso a quattro/cinque, ma visti i risultati di squadra, James Harden, Marc Gasol e Stephen Curry sono un gradino sopra a DeMarcus Cousins e Anthony Davis che statisticamente sono al loro livello, sul campo non ancora, ma i margini di miglioramento lasciano pensare che nel futuro saranno due tra i pretendenti al titolo. James Harden sta guidando in alto i Rockets anche in queste ultime partite in cui Dwight Howard è assente, ma il gioco difensivo continua a far desiderare. Premiarne solo uno è impossibile e per ora escludiamo i tre lunghi, ma siamo abbastanza sicuri che soprattutto Davis e Gasol continueranno ad essere in corsa anche nei prossimi mesi.

tfStephen Curry sta dimostrando un efficienza straordinaria: segna oltre 24 di media, 7.6 assist, 5.4 rimbalzi, 50% dal campo, 93% ai liberi, 42% da tre (su 7.9 tentativi a partita!) e due rubate, numeri che messi in relazione ai 32 minuti di media giocati fanno tanta paura all’agguerrita concorrenza che c’è ad Ovest. Se poi, come il sottoscritto, siete appassionati dei Golden State Warriors non riuscirete a spiegarvi come possa tirare con il 50% dal campo un giocatore che è difeso in modo asfissiante appena supera la metà campo, che tira quasi 8 volte a partita da oltre l’arco e, vi assicuro, di questi otto al massimo uno è con i piedi per terra e più di 1 metro di spazio, la maggior parte sono tiri che un umano non penserebbe neanche di prendere, ma per notare questo non c’è bisogno di esser Warriors-dipendenti. Il giocatore tormentato dai problemi alle caviglie e con evidenti limiti difensivi sembra appartenere al passato, possiamo finalmente goderci l’attaccante che più spaventa le difese avversarie, nonostante il fisico da persona normale. Senza parole…

Per quanto riguarda James Harden il discorso è sempre lo stesso. Secondo a pochissimi, in alcune situazione a nessuno, in fase offensiva, ma con evidenti limiti in difesa, non tecnici o fisici quanto mentali. Non serve essere degli scienziati per capire che James Harden potrebbe esser un difensore quantomeno decente se solo lo volesse, ma manca la voglia di esserlo pertanto è ancora un gradino sotto ai grandissimi della lega. Quando però in attacco gioca a questi livelli possiamo anche chiudere un occhio sulla difesa (in RS, non nei playoff) e sul 40% dal campo che comunque va analizzato alla luce del gioco del “Barba” che per il bene dei Rockets deve prendersi un determinata quantità di tiri e possessi. Difesa a parte, i numeri erano di notevole rilievo anche nel passato, ma l’impatto e la serietà non sono paragonabili, che l’avventura con Team USA lo abbia cambiato? Probabile, infondo anche DeMarcus Cousins sembra avere un atteggiamento molto più consono.

 

FLOP PLAYER – Lance Stephenson

Tante sorprese, ma come è normale che sia, anche tante delusioni. Partendo da Kenneth Faried che dopo aver firmato un quadriennale da 50 milioni ha visto diminuire notevolmente il suo impatto sulle partite, arrivando a Goran Dragic che vive una situazione non semplice da gestire, passando per JR Smith e Nikola Pekovic. Il più deludente in assoluto è probabilmente Lance Stephenson che avrebbe dovuto aiutare gli Hornets a compiere un ulteriore passo verso i piani alti della conference. “Born ready” è stato spesso tenuto in panchina nei quarti quarti combattuti e non sta riuscendo a ripete la buona stagione dello scorso anno. Per lui neanche 10 punti di media, frutto di un 36% dal campo, 18% da tre e 64% ai liberi, ma soprattutto un impatto limitato nella SUA metà campo, quella difensiva. Come se non bastasse nelle ultime ore si stanno diffondendo dei rumors che lo vorrebbero già sul mercato. Che siano veritieri o meno si deve riconoscere che la situazione è tutt’altro che semplice.

 

nba_g_gasol_conley_b1_1920x1080TOP TEAM – Memphis Grizzlies & Golden State Warriors

Anche in questo caso scegliere solo una squadra risulta molto difficile. La scorsa settimana vi abbiamo parlato dei Toronto Raptors che stanno raccogliendo i frutti del duro lavoro fatto nelle ultime stagioni e che attualmente si godono il primo posto ad Est. Molto bene anche i Milwaukee Bucks, chi se li aspettava con 10 vinte e 8 perse a questo punto della stagione? Merito di Jason Kidd, ma soprattutto di un gruppo giovane che sta reagendo alla pessima stagione disputata lo scorso anno. Molto bene anche i Mavericks ed il loro attacco, fluido, efficiente, vario e decisivo e i Portland Trail Blazers che dopo lo scorso anno hanno ritoccato anche la panchina e sembrano finalmente pronti a inseguire il sogno delle finals.

Non è un caso il non aver nominato Memphis Grizzlies e Golden State Warriors, in assoluto, sono loro secondo noi le migliori squadre di questo mese abbondante di NBA. Parlando dei Grizzlies nelle preview stagionali vi avevamo avvisati: se Gasol e compagni sarebbero riusciti ad affiancare alla straordinaria difesa un gioco offensivo di alto livello i Grizz non avrebbero avuto limiti, esattamente quello che sta succedendo. Marc Gasol si sta prendendo più responsabilità a livello individuale, Courtney Lee sta assicurando la pericolosità nel tiro da tre che era mancata negli ultimi anni e l’attacco e tra i migliori della lega (106.3 punti ogni 100 possessi e 46.5% di media dal campo). Se la stagione finisse oggi, Marc Gasol raggiungerebbe i 20 di media per la prima volta in carriera migliorando il precedente career high di 14.6, nulla da aggiungere riguardo lo straordinario lavoro di Dave Joerger.

 

gsw2I Memphis Grizzlies potrebbero essere la miglior difesa della NBA, ma chi si aspettava di avere in cima al podio i Golden State Warriors? Il 39% da tre, Curry e Thompson, la circolazione di palla (primi nella lega per assist a quota 25.8) e il talento a tratti superfluo non bastavano? In realtà Golden State è stata tra le migliori difese anche all’inizio della scorsa stagione salvo poi sfaldarsi anche a causa degli infortuni, ma i 95 punti per possesso concessi in questi primi 30 giorni abbondanti di stagione regolare sono un dato che fa riflettere tanto. Nel basket le statistiche contano molto, ma non sono tutto, per fortuna, altrimenti potremo chiudere qui la stagione e assegnare il titolo alla corazzata di Steve Kerr che è prima anche in stoppate per partita, percentuale al tiro, quinta per rimbalzi, terza per punti segnati. Emanca ancora David Lee…

I Warriors dominano le statistiche avanzate

 

 FLOP TEAM – Charlotte Hornets

L’ottimismo estivo è sparito. L’arrivo di Lance Stephenson avrebbe dovuto permettere agli Charlotte Hornets di compiere il successivo salto di qualità, ma le cose non stanno andando come previsto. Al Jefferson e Kemba Walker non sembrano lucidi come lo scorso anno, ma non si possono criticare visto che sono gli unici a salvarsi in una squadra che fatica a trovare la giusta chimica. Di Lance ne abbiamo già parlato, ma non è l’unica nota negativa per Michael Jordan e soci. Gerald Henderson a Marvin Williams (pagato non poco in estate) stanno avendo un impatto a dir poco scadente, Michael Kidd Gilchrist continua ad esser circondato da dubbi e incertezze ed inoltre nel reparto lunghi ci sono troppi giovani inesperti, nessuno riesce a prevalere sugli altri e ciò sta provocando una situazione instabile e non semplice da gestire. Serve un inversione di tendenza, la squadra non è stata costruita per avere il peggior record della lega dopo Philadelphia (continuiamo a considerarli dai) e Detroit.

 

Giocatore Punti settimana Punti totali
Stephen Curry +4 +7
James Harden +4 +4
DeMarcus Cousins +3
Klay Thompson +3
Anthony Davis +2
LeBron James +2
Deron Williams +1
Chris Bosh +1
LeBron James +1
Damian Lillard +1
Lou Williams +1
Brandon Jennings -2
JR Smith -2
Gerald Henderson -2
Eric Gordon -2
Lance Stephenson -4 -4

 

 

Squadra Punti settimana Punti totali
Memphis Grizzlies +4 +6
Toronto Raptors +4
Golden State Warriors +4 +4
Miami Heat +2
Houston Rockets +2
Indiana Pacers -2
Los Angeles Lakers -2
Minnesota Timberwolves -2
Philadelphia 76ers -2
Charlotte Hornets -4 -4
Luca Diamante

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