Top&Flop del mese NBA: James e Noah da record ed i Rockets fanno paura in vista PO, delude Hill, 76ers incommentabili

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Il mese dell’All Star Game, il mese dei 61 di LeBron, ma non solo. Tanti giocatori in evidenza ma anche tante squadre. Tra queste i Clippers, ma soprattutto i Rockets che, con un Dwight Howard diverso, risalgono ad Ovest e fanno spaventare le grandi in vista dei Playoff. Inseriamo anche loro tra le contender?

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TOP PLAYER (S) – LeBron James & Joakim Noah

Difficile scegliere uno solo tra LeBron James, Joakim Noah, Al Jefferson e Blake Griffin. Tutti e quattro dall’inizio di febbraio in poi hanno innalzato, e non di poco, il loro rendimento, ma non potendone scegliere 4, la nostra scelta è ricaduta su LeBron James che si è avvicinato a KD nella corsa all’MVP e Joakim Noah che sta letteralmente trascinando i Bulls con prestazioni clamorose.

Detto ciò dobbiamo almeno “citare i due esclusi”. Un ruolo analogo a quello di Noah lo sta svolgendo Al Jefferson che, con la partecipazione di Kemba Walker, sta portando i Bobcats ai playoff. 26 e quasi 10 di media con il 55% su 21 tiri tentati per partita sono dei numeri che, in questa stagione, sono stati spesso accostati a LaMarcus Aldridge che, nei primi 2 mesi di RS, era un serio candidato all’MVP. Per “Big Al” tra febbraio e marzo solo 3 volte sotto il 45% dal campo e solo due volta sotto i 15 punti ed è grazie a questa continuità di rendimento che sta dando ai Bobcats quelle certezze che da anni mancavano.

Abbiamo parlato di Blake Griffin senza Chris Paul, un giocatore diverso. Purtroppo per chi non tifa Clippers, Blake, si sta confermando anche con CP3 in campo ed i risultati dei “cugini dei Lakers” sono sotto gli occhi di tutti. Le sue medie nell’ultimo mese sono molto simili a quelle di Jefferson, si parla di quasi 30 punti e 10 rimbalzi con il 56% dal campo ed un apporto alla squadra inesprimibile mediante le sole statistiche.

Chi però ha prevalso su tutti è LeBron James. Il career high da 61 punti contro i Bobcats (con 22/33 dal campo e 8/10 da tre) non è stato solo un episodio ma il frutto di un mese che, si sa, da quando esistono i Big Three a Miami, li vede assoluti protagonisti. Anche se nelle ultime partite “The King” ha deluso leggermente, non si può dimenticare il suo mese da incorniciare. Anche per lui si parla di quasi 30, con 7 rimbalzi e 7 assist e oltre 2 rubate ad allacciata di scarpe. Il dato che più fa paura è che nelle ultime 13 partite solo 3 volte è andato sotto il 50% dal campo e, non a caso, i suoi Heat hanno perso sempre, contro i Jazz (!), ed alcuni giorni fa nel back-to-back contro Spurs e Rockets. Il divario tra lui e KD nella lotta all’MVP è stato ridimensionato, ma il giocatore dei Thunder resta ancora in vantaggio, James ha l’ultimo mese di tempo per colmare il gap e vincere l’ennesimo titolo di Most Valuable Player.

Lo abbiamo lasciato per ultimo perchè è il più inatteso. Chi avrebbe mai detto che i Chicago Bulls, senza Rose, avrebbero raggiunto questi risultati? Pochissimi o forse nessuno. Ed infatti, anche la dirigenza ha pensato bene di cedere Luol Deng per tankare, ma queste “tattiche” non piacciono a dei vincenti come Thibodeau e Joakim Noah. Il francese ultimamente in campo fa di tutto, sicuramente avrete visto il video in cui Tranquillo conta quante cose fa Noah sul parquet in pochissimi secondi, ed i risultati sono pazzeschi. Un giocatore che fa dell’attività, della lotta e dell’energia il suo punto di forza non dovrebbe passare la palla in quel modo, ma per un guerriero come Joakim nulla è impossibile. I numeri parlano di oltre 13 punti, 11 rimbalzi, quasi 7 assist (!), 1 rubata e 2 stoppate, ma non è esprimono neanche un decimo di quello che Noah rappresenta per i Bulls che ad oggi, non di certo per miracolo, sono 4 ad Est, a 0.5 vittorie dai Raptors.

FLOP PLAYER – George Hill

Ok, forse Hill non è il peggior giocatore della settimana ma giustifichiamo la nostra scelta: i Pacers hanno avuto la peggior settimana della stagione perdendo tutte e 4 le gare disputate (vs Gsw, @ Cha, @ Hou, @ Dal) e la mancanza di un vero playmaker si è fatta sentire come non mai; se uno tra Stephenson e George (gli unici due in grado di creare gioco offensivo per Indiana) non è in serata, Hill deve trasformarsi da semplice spot-up shooter a guardia penetratrice, cosa che tutt’ora non è in grado di fare. Coach Vogel ha perso l’arma Danny Granger dalla panchina ed Evan Turner non si è ancora ambientato al 100%, quindi spesso si rivolge al veterano CJ Watson quando ha bisogno di una spinta offensiva: siamo sicuri che, pur rispettando la carriera passata e presente di Watson, basti quando farà più caldo? Ovviamente il lavoro difensivo di Hill non è assolutamente da sottovalutare (scuola Spurs) e l’abilità di tirare sugli scarichi è ottima, ma forse a questi Pacers serve qualcosa in più, qualcuno che permetta a George e Stephenson di prendersi qualche possesso di riposo in attacco dato che in difesa non si risparmiano assolutamente. Questo Hill è molto paragonabile al Chalmers di 2/3 anni fa, poi riuscito a trasformarsi in un attaccante più completo in grado di attirare le attenzioni della difesa non solo sugli scarichi: è questo che ci aspettiamo da Hill.

J.Sullinger, K.Lowry, K.Walker, K.Irving, D.Wade, Jo.Crawford, Markieff Morris, P.Millsap, D.Lee e T.Young ad un punto.

Nome Punteggio settimana Totale
K.Durant +20
L.James** +4;+2 +10
K.Love +8
G.Dragic +7
C.Paul +6
A.Davis +6
P.George +5
L.Aldridge +5
B.Griffin** +2 +4
J.Noah +4 +4
J.Wall +4
M.C.Williams +3
C.Anthony*** +1 +4
S.Curry +2
J.Harden*** +1 +2
G.Vasquez -2
JR Smith -2
R.Felton -2
K.Faried -2
J.Lin -2
OJ Mayo -2
T.Evans -2
A.Bynum -2
R.Rubio -4
G.Hill -4 -4
D.Granger -4
E.Kanter -4
A.Bennett -6

 

rockets

TOP TEAM – Houston Rockets

La squadra più in forma della Lega sono sicuramente gli Houston Rockets: etichettati fino al mese scorso come un’ottima squadra ma incapace di vincere contro un avversario al proprio pari, questa settimana ha vinto partite importanti, Miami, Indiana e Portland (oltre ad Orlando) sono cadute sotto i colpi dei texani, guidati da un super James Harden (30.2 punti, 5.2 rimbalzi, 6.7 assists, 2.5 rubate, 53.2% dal campo in queste 4 gare), capace di girare l’interruttore quando la partita entra nel vivo con assists e canestri dalla distanza; McHale è riuscito a far risorgere Howard e Lin, ha pescato un Terrence Jones che si è conquistato lo spot di 4 titolare, continua a cavalcare (giustamente) Parsons e dalla panchina Casspi, Garcia, Motiejunas e Hamilton fanno il loro sporco lavoro, senza contare Asik e l’uomo ombra Patrick Beverley che, da mezza delusione all’Olympiacos, è passato ad un ruolo importantissimo in una contender NBA.

FLOP TEAM – Philadelphia 76ers

Probabilmente non esistono più parole. Come vi dicevamo la scorsa settimana, tankare va bene, ma non in questo modo. 17 sconfitte in fila ed una squadra che, ad eccezione di MCW e Young, sembra più di D-League che di NBA. Loro, chiaramente, non sono preoccupati di questo andamento, tanto che la dirigenza stessa lo ha voluto, chi invece “trema” sono i Bucks che vedono il loro ultimo posto messo in pericolo dalla recente striscia dei 76ers che sono riusciti a perdere anche a Milwaukee il 24 febbraio.

 

Clippers, Thunder, Grizzlies, Spurs, Wizards, Heat a +2 punti. Nuggets, 76ers, Lakers, Hawks, Pistons e Knicks a -2.

Squadra Punteggio settimana Totale
Portland Trail Blazers +6
Memphis Grizzlies +4
Indiana Pacers +4
Golden State Warriors +4
Houston Rockets +4 +4
Phoenix Suns +4
Brooklyn Nets -4
Minnesota Timberwolves -4
Philadelphia 76ers -4 -4
Milwaukee Bucks -6

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Luca Diamante

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