E’ trascorso il primo mese NBA (a dir il vero son passati 40 giorni) e le sorprese non sono mancate. Dal buio di New York al quale ci siamo oramai abituati, alla nuova versione dei Blazers che continua invece a stupirci. Eccoci puntuali con il nostro appuntamento settimanale che, per l’occasione, diventa mensile; ricordiamo che quest’anno abbiamo inserito l’innovativa classifica che risente dei seguenti bonus/malus:
+1 giocatore della settimana per la NBA; +2 giocatore della settimana secondo BasketUniverso; +3 giocatore del mese per la NBA; +4 giocatore del mese per BasketUniverso; -2 peggior giocatore della settimana BasketUniverso; -4 peggior giocatore del mese BasketUniverso; +2 squadra della settimana BasketUniverso; +4 squadra del mese BasketUniverso; -2 peggior squadra della settimana BasketUniverso; -4 peggior squadra del mese BasketUniverso.
TOP PLAYER – CHRIS PAUL
Non George, non Aldridge, neanche LeBron e Durant. Come miglior giocatore del primo mese NBA scegliamo CP3 anche se dobbiamo ammettere che scegliere è stato davvero difficile. Innanzitutto Chris Paul è stato in grado di infrangere il record doppie doppie (per assist) consecutive in apertura di stagione che apparteneva a Magic Johnson, ma soprattutto sta facendo vedere dei lampi che fanno pensare direttamente alle prime stagioni a New Orleans, quelle che precedettero l’infortunio e la successiva operazione. I 12 assist medi (primo in NBA, ma è quasi inutile precisarlo) sono il suo career high ma ciò che rappresenta Paul per i Clippers non si può limitare a questo dato. Provate ad immaginare Griffin e compagni senza il loro playmaker: i LAC diventerebbero una squadra da lottery ed invece hanno tutte le possibilità di conquistare il titolo, a patto che la difesa migliori. I momenti migliori di questo inizio per lui? I 17 assist in 27 minuti serviti contro i Chicago Bulls in una partita che ha praticamente chiuso nel primo tempo, i 42 punti e 15 assist nella sfida contro Steph Curry alla seconda stagionale e la tripla doppia sfiorata contro i Grizzlies.
FLOP PLAYER – ANTHONY BENNETT
Anthony Davis, Kyrie Irving, John Wall, Blake Griffin, Derrick Rose, Greg Oden, Andrea Bargnani, Andrew Bogut, Dwight Howard, LeBron James: queste sono le prime scelte assolute degli ultimi 11 anni e, a parte Oden (infortuni), tutti gli altri sono stelle assolute della Lega, se teniamo conto del ruolo che Bargnani e Bogut hanno ed hanno avuto all’interno delle rispettive squadre. Anthony Bennett da UNLV è stato l’ultima prima scelta assoluta (perdonate il gioco di parole) in ordine cronologico e sicuramente la prima in quanto a delusione suscitata nei propri tifosi quando hanno avuto la possibilità di “ammirarlo” in campo: sovrappeso, svogliato, insicuro, “molle”; 2.1 punti a partita in 10.7 minuti di media, 22.8% dal campo, 2.1 rimbalzi, 0.3 assists: queste le cifre del canadese classe ’93 che doveva avere il compito di spalleggiare Irving e Waiters nell’obiettivo di riportare i Cavs in alto nella Eastern Conference. Il tempo per crescere e maturare non gli manca, il problema è che non tutte le franchigie ce l’hanno per aspettarlo, staremo a vedere.
*Eletti giocatori della settimana dalla NBA
**Eletti giocatori del mese dalla NBA
Nome | Punteggio settimana | Totale |
K.Durant** | +3 | +6 |
C.Paul | +4 | +6 |
L.James | +1 | +4 |
P.George** | +3 | +4 |
K.Love | +3 | |
M.C.Williams | +3 | |
L.Aldridge* | +1 | +2 |
B.Griffin | +1 | |
J.Wall | +1 | +1 |
Jo.Crawford* | +1 | +1 |
M.Morris | +1 | |
G.Vasquez | -2 | |
JR Smith | -2 | -2 |
A.Bennett | -4 | -6 |
TOP TEAM – PORTLAND TRAIL BLAZER
I TrailBlazers sono la più grande sorpresa di questo primo mese di stagione: se Indiana, Miami, San Antonio ed Okc si sono confermate ai vertici della Lega, Portland si trova a condurre la Western Conference con uno strabiliante record di 18-4. In una stagione, finora, priva di infortuni (dopo essere stata la franchigia più flagellata negli ultimi anni), la squadra di coach Terry Stotts (allievo di George Karl prima a Seattle e poi a Milwaukee per nove stagioni) si basa su un attacco spumeggiante fatto dei tiri da 3 punti di Lillard, Matthews e Batum, della solidità sotto canestro di Robin Lopez e della capacità di trovare il canestro in ogni situazione della stella della squadra LaMarcus Aldridge. LMA sta avendo una stagione da MVP ed è senza dubbio il 4 offensivamente più in palla della Lega (già 3 volte giocatpre della settimana in questa regular season), Lillard sta confermando le ottime cose fatte l’anno scorso e Batum è quell’all-around player che tutti gli allenatori vorrebbero; Portland si trova al secondo posto per % da 3 punti e dalla lunetta, due zone tatticamente fondamentali nella NBA moderna, sempre al secondo posto per punti segnati a partita ed al quinto per rimbalzi offensivi catturati, insomma, le statistiche di solito mentono, ma nel caso dei Blazers dicono la pura verità; inoltre, il calendario non è stato dei più semplici, ma la squadra della Rip City è riuscita a riportare l’entusiasmo che mancava dai tempi di Brandon Roy grazie alle vittorie importanti, per citarne alcune 115-105 contro gli Spurs, 98-95 contro i Bulls (al completo), 113-101 contro Golden State, 106-102 contro Indiana e 111-104 contro Oklahoma City.
FLOP TEAM – BROOKLYN NETS
Rischiamo di essere ripetitivi ma negare l’evidenza o dire delle falsità non sono assolutamente azioni che faremo. Ancora una volta il ballottaggio per decretare la peggior squadra è tra i New York Knicks e i Brooklyn Nets. Abbiamo parlato troppo di questo duello che, doveva essere stellare, ed invece rischia di trasformarsi in una specie di tanking in quanto nessuna delle due squadre ha delle scelte per il prossimo Draft. Nets e Knicks stanno confermando, una volta in più, che non bastano i soldi per vincere nella NBA. Sulla carta due roster fortissimi, per il portafoglio dei rispettivi proprietari sono sicuramente delle squadre da titolo, ma il parquet sta dimostrando il contrario. Dovendo scegliere una delle due abbiamo “preferito” i Nets per i seguenti motivi:
a) Il monte ingaggi è superiore
b) la squadra costruita in estate avrebbe potuto scrivere pagine di storia (non tante vista l’età media)
c) Deron Williams?
Partiamo da D-Will dicendo che ha giocato solo 9 partite ed aggiungendo “per fortuna”. Il play ex-Jazz ha giocato a livelli davvero imbarazzanti (9 punti e 6 assist di media), ma ha avuto il tempo per fermarsi a riflettere ed osservare i suoi compagni e sicuramente farà meglio quando tornerà (dovrebbe rientrare nelle prossime partite). Altro singolo che ha molto deluso è la brutta copia di un difensore unico nella lega che negli ultimi anni, malgrado l’età che avanza, è riuscito comunque ad essere decisivo con le sue giocate, il suo piazzato, la sua leadership. Nulla di tutto questo sta dimostrando quest’anno Kevin Garnett o, meglio, ciò che rimane di lui. A scrivere è un fan sfegatato di KG, ma purtroppo tutti dobbiamo ammettere che, per quanto visto in questi 40 giorni, si tratta di un ex-giocatore.
In casa Nets sembra funzionare davvero poco, l’attacco è tra i peggiori della NBA, la palla non si muove, il ritmo manca e si gioca troppo in isolamento. Le cose non vanno meglio in difesa dove l’aria è spesso sguarnita, nonostante Garnett e Lopez, e sul perimetro si è spesso lenti e molto passivi. Va detto che avremo un quadro più preciso quando Pierce, Terry, Kirilenko e Williams torneranno dagli infortuni. La situazione è molto difficile vista anche la pressione, ma le speranze di risorgere ci sono, anche perchè ad Est le avversarie non sono irresistibili e quindi una parziale risalita non è da escludere.
Squadra | Punteggio settimana | Totale |
Portland Trail Blazers | +6 | |
San Antonio Spurs | +2 | |
Washington Wizards | +2 | +2 |
Indiana Pacers | +2 | |
New York Knicks | -2 | |
Sacramento Kings | -2 | -2 |
Brooklyn Nets | -8 |
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