Top&Flop del mese NBA: Westbrook indomabile, Jordan miglioratissimo, i Pacers risalgono, Parker e gli Spurs ancora in difficoltà

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Superato il giro di boa e l’All Star Weekend entriamo nella parte finale della Regular Season NBA, momento in cui si giocano gli ultimi posti disponibili per l’ingresso ai playoff e si decidono le “teste di serie”. D’altro canto, un buon numero di squadre non hanno più nulla da chiedere a questa stagione e non aspettano altro che l’estate. Il protagonista del mese di febbraio è stato Russell Westbrook che con i suoi Thunder mette paura agli Spurs ed a tempo perso vince anche l’MVP nella gara delle stelle, candidandosi a quello della stagione. In netta ripresa i Pacers, attualmente ottavi, in caduta libera Raptors e Wizards, finite nella morsa dei Cavs e di un James molto agguerrito. 

San Antonio Spurs v Los Angeles Clippers

Top Player (s) – Russell Westbrook & DeAndre Jordan

Abbiamo provato a spiegarvi Russell Westbrook in un focus appena due giorni fa (CLICCA QUI), anche se probabilmente non è stato abbastanza. Quello che ha fatto nel mese di febbraio ed i numeri che ha registrato li avrete notati tutti, tripla doppia di media sfiorata (numeri che solo Oscar Robertson aveva totalizzato in un intero mese) e Oklahoma City Thunder trainati da lui anche a causa dell’ennesimo stop di Kevin Durant. Mentre il web discute su quale dei due abbia in mano il futuro di OKC, Westbrook ha sorpreso tutti iscrivendosi prepotentemente nella corsa per la conquista dell’MVP, le statistiche sono fantascientifiche: 26.5 punti (secondo in NBA), 6.8 rimbalzi (primo tra i playmaker, tra i primi per quanto riguarda gli esterni), 8.1 assist (quinto) e 2 rubate (terzo) in appena 33 minuti, così come il record dei Thunder con lui in campo: 28 vinte e 16 perse. Nel mese di febbraio solo 0.9 rimbalzi lo hanno diviso dalla tripla doppia di media con più di 31 punti, statisticamente è l’MVP già da adesso, ma le statistiche non sono tutto, per fortuna.

Da quando è arrivato Doc Rivers a Los Angeles, DeAndre Jordan è passato dall’essere soltanto un saltatore ad essere un fattore in difesa, dimostrando di sapersi rendere pericoloso anche in fase offensiva. A febbraio, complice l’assenza di Blake Griffin, è diventato l’unico punto di riferimento interno per Chris Paul e compagni, ed ha saputo rispondere alla grande con 16 punti di media, oltre 17 rimbalzi (!), 1.1 rubate ed 1.6 stoppate limitando al minimo problemi che lo caratterizzano da una carriera intera quali i falli e disattenzioni. Proprio in giornata Doc Rivers ha detto: “DeAndre è chiaramente il difensore dell’anno, se così non fosse ci sarebbe da preoccuparsi” e tendiamo ad appoggiare il suo pensiero, col permesso di Anthony Davis che avrà sicuramente modo per vincerlo nei prossimi 10 anni. Negli ultimi 30 giorni ha superato per ben 5 volte la soglia dei 20 rimbalzi, chiudendo l’ultimo match con 26 carambole, per tre volte ha aggiunto ad essi anche 20 punti, ma soprattutto, complici anche le assenze, ha giocato almeno 37/38 minuti in quasi tutti i match riuscendo a limitare i problemi che hanno seguito lo stop di Blake Griffin. Questo è l’anno del contratto, trattenerlo non sarà semplice visto che il max contract sembra dietro l’angolo.

Flop player – Tony ParkerTim Duncan, Tony Parker

Vedendo giocare i San Antonio Spurs pare chiaro che gran parte delle loro difficoltà dipenda direttamente dalla brutta stagione che sta vivendo Tony Parker. Anche se in leggera ripresa il play francese è irriconoscibile, nemmeno lontano parente del giocatore aggressivo a cui eravamo abituati. Inserite in questa ottica, le statistiche riguardanti il suo tiro da tre che sembra migliorato, suonano quasi come un campanello d’allarme visto che le sue penetrazioni, i suoi pick’n’roll e la sua abilità nel mettere sotto pressione la difesa erano alla base dell’attacco di coach Popovich. Nel peggior rodeo trip di sempre, chiuso dagli Spurs con un record negativo (mai successo nell’era Duncan e Popovich), Parker ha continuato a deludere fermandosi a 12 punti di media, 5 assist e l’incapacità di essere per la sua squadra quello che Tim Duncan non può essere per 48 minuti: un leader nei momenti di difficoltà, che quest’anno non stanno certo scarseggiando. Detto ciò, Parker e gli Spurs li conosciamo ed anche se la risalita dei Thunder mette in rischio la loro candidatura ai PO contro di loro non ci scommetterei mai.

pgTop Team – Indiana Pacers

Abbiamo passato tutta la prima parte di stagione a criticare gli Indiana Pacers ed infatti nella nostra speciale classifica che trovate infondo all’articolo sono stati la peggiore squadra fino ad adesso. Ora diamo a Cesare quel che è di Cesare, visto che da quando Paul George ha fatto sapere di poter tornare entro marzo un onda di novità e positività ha investito squadra e staff. Rodney Stuckey, George Hill ed altri giocatori di “secondo livello” si sono resi protagonisti di una crescita esponenziale, West ha finalmente raggiunto il 100% ed i risultati non sono mancati: 8 vittorie nelle ultime 10, un mese di febbraio estremamente positivo durante il quale la squadra di coach Frank Vogel ha sconfitto i Cavaliers per ben due volte e i Golden State Warriors tornando a far vedere la grande difesa che li ha guidati (insieme a George e Stephenson) verso le finali di conference lo scorso anno, come dimostrano i 92 punti concessi sui 100 possessi del mese di febbraio, secondi dopo i sorprendentissimi Utah Jazz a pari merito con i Milwaukee Bucks. I playoff sono a portata di mano, la possibilità di evitare gli Atlanta Hawks anche, il ritorno di Paul George sembra sempre più vicino e le speranze di chiudere in bellezza una stagione che sembrava irrimediabilmente compromessa solo 30 giorni fa si sono riaccese.

Flop Team – Denver Nuggets

I Washington Wizards e i Toronto Raptors sono state a lungo al comando della Eastern Conference prima dell’esplosione degli Atlanta Hawks, ma ora stanno attraversando un momento buio. I Raptors sono peggiorati con l’infortunio di DeRozan ed hanno smarrito per strada la loro difesa, mentre i Wizards, orfani di Bradley Beal, hanno vinto solo 3 delle ultime 10 partite ed hanno i Bucks ai talloni. Detto ciò, non ci sentiamo di penalizzarle visto che un momento difficile all’interno di una RS così lunga, soprattutto a squadre giovani, capita sempre. Molto peggio i Denver Nuggets, partiti con l’idea di puntare ai PO, finiti per cedere alcuni giocatori ai fini di liberare spazio salariale. All’attuale stagione non hanno più nulla da chiedere, dispiace per Gallinari, Lawson, Faried ed altri ragazzi interessanti che si sono resi protagonisti di quello che probabilmente è il peggior flop della stagione NBA. 6 sconfitte di fila, 9 nelle ultime 10 e record paragonabile a quello delle peggiori squadre, che però erano partite con idee diverse e sono in momenti diversi del ciclo che caratterizza la formazione di un roster NBA. Con poche certezze e tantissimi dubbi si apprestano a terminare questa stagione sperando in un buon giovane dal draft. Probabilmente servirà un netto cambio di rotta, perciò non stupiamoci di quello che accadrà in Colorado quest’estate, tutti potrebbero partire, Lawson e coach Shaw inclusi.

Squadra Punti settimana Punti totali
Golden State Warriors +10
Atlanta Hawks +10
Toronto Raptors +8
Memphis Grizzlies +8
Cleveland Cavaliers +4
Houston Rockets +2
Miami Heat +0
Detroit Pistons 0
Los Angeles Lakers -2
Indiana Pacers +4 -2
Charlotte Hornets -2
Philadelphia 76ers -2
Minnesota Timberwolves -4
Brooklyn Nets -4
New York Knicks -4
Denver Nuggets -4 -6

 

 

D.Williams,J.Wall, J.Butler, Mo Williams, J.Teague, K.Durant, K.Lowry, B.Griffin, C.Bosh, D.Lillard, L.Williams +1

 

Giocatore Punti settimana Punti totali
James Harden +12
Stephen Curry +11
LeBron James +7
Russell Westbrook +4 +7
Klay Thompson +7
Anthony Davis +6
Al Horford +4
DeAndre Jordan +4 +4
Zach Randolph +4
Pau Gasol +4
Kemba Walker +3
Giannis Antetoko. +3
DeMarcus Cousins +3
Hassan Whiteside +2
Lamarcus Aldridge +2
Michael C.Williams +2
Brandon Jennings -2
Kelly Olynyk -2
Avery Braldey -2
JR Smith -2
Gerald Henderson -2
Eric Gordon -2
Lance Stephenson -4
Tony Parker -4 -4
Josh Smith -4
Luca Diamante

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