Tortona

Tortona non è una favola

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All’indomani della terza vittoria nei playoff – con conseguente passaggio del turno – della Bertram Derthona Basket Tortona contro l’Umana Reyer Venezia, ci è sembrato giusto analizzare la “non favola” piemontese.

Naturalmente il nostro titolo è volutamente provocatorio, perché è oggettivo che quella bianconera sia una favola a tutti gli effetti, con zucca e scarpetta di cristallo (o da basket) annesse. Quello che però vogliamo far intendere in questo articolo è che Tortona non è una “Cenerentola”, ma una squadra che avrebbe potuto competere sin da subito senza troppi problemi. E lo si sapeva. Poi tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, oppure c’è coach Marco Ramondino, fortunatamente per Derthona come in questo caso.

 

La rocambolesca promozione in Serie A di Tortona

Tortona, che fino a pochi mesi fa era conosciuta solo perché ci era nato e cresciuto Alessandro Cattelan o poco più, è arrivata in Serie A la scorsa estate, dopo un percorso non semplicissimo in A2, conquistando la promozione vincendo la finale playoff in una gara-5 a dir poco rocambolesca contro la Reale Mutua Torino, che avrebbe dovuto cambiare presidenza in caso di promozione, essendo Stefano Sardara già proprietario della Dinamo Sassari.

 

Ramondino DOCG e le conferme

Una volta conquistata la massima serie, nel luglio-agosto 2021 è cominciato il mercato. In primis Tortona ha deciso di riconfermare Marco Ramondino, un vero e proprio fenomeno italiano – underrated se ce n’è uno – della panchina. Il tecnico irpino in questa stagione ha dimostrato che avrebbe meritato una chance nella massima serie già anni addietro.

Della squadra di Serie A2 promossa nella massima serie sono stati confermati Riccardo Tavernelli, Bruno Mascolo e Luca Severini (altri tre che avrebbero meritato maggiori fortune già nelle stagioni passate), Jamarr Sanders, una garanzia per il campionato italiano, e Jalen Cannon, oggettivamente uno dei migliori americani in Serie A2 dai tempi di Kyle Hines. Solo Javonte Green era più “sprecato” di lui nella lega cadetta italiana e sappiamo com’è finita per sua fortuna: in NBA.

 

I botti di mercato

Dopodiché sono cominciati gli acquisti veri. Quelli importanti. Quelli che ti portano in finale di Coppa Italia o in semifinale Scudetto. Il primo è stato Tyler Cain. Il centro a stelle e strisce arrivava da una stagione clamorosa a Pesaro, dopo altrettante annate di altissimo livello a Brescia e Varese. Non era facile convincerlo a firmare per una neopromossa, specialmente all’inizio.

L’annuncio di Cain ha fatto da apripista per giocatori che si sono rivelati dominanti nel nostro campionato. Mike Daum e JP Macura, due americani bianchi, abbastanza un unicum per le neopromosse del Bel Paese, le quali di solito puntano meno a creare gioco ma a trovare statunitensi bravi a far canestri e super atletici. Questa è stata la grandissima scelta strategica di Tortona e di Ramondino: voler continuare con l’identità che si era impiantata in Serie A2 e portarla anche nella massima serie. Infine, le aggiunte di due veterani in cabina di regia come Ariel Filloy e Chris Wright hanno fatto il resto e soprattutto hanno permesso a Tavernelli e Mascolo di crescere, in allenamento e conseguentemente anche in partita (oggi si parla di un Mascolo accostato alla Virtus Bologna).

 

La vittoria contro Venezia è la ciliegina sulla torta

Arrivare in finale di Coppa Italia è stato un qualcosa di storico, ma la ciliegina sulla torta di una stagione da ricordare è chiaramente l’eliminazione di Venezia, campione d’Italia per 2 volte negli ultimi 5 anni. Possiamo pure dire che gli orogranata siano a fine ciclo, non c’è dubbio, ma resta il fatto che avevano chiuso la regular season al quinto posto e ricordiamoci che i lagunari, prima del Covid, a febbraio 2020, vinsero una Coppa Italia partendo dall’ottava piazza, mai successo né prima né dopo. La sconfitta della Reyer era tutto fuorché scontata. Per questo – abusando di una parola spesso ripetuta nelle ultime settimane – chapeau. O sciapò, come preferite.

 

Per Tortona finirà come alle Termopili?

La sfida contro questa Segafredo Virtus Bologna è un qualcosa di paragonabile alla leggendaria battaglia delle Termopili. Che sappiamo essere finita con una sconfitta per Leonida e i suoi valorosi combattenti, nonostante tutta la narrativa legata alla strenua difesa delle propria patria.

Questo destino probabilmente toccherà anche a Tortona: siamo certi che i piemontesi venderanno carissima la loro pelle ma alla fine – con ogni probabilità – il risultato più probabile è una sconfitta, che comunque non cancellerà la bellissima favola che hanno scritto in questi 10 mesi di basket.

 

E questo è solo l’inizio per Tortona…

L’aspetto bellissimo di questa “non favola” è che siamo solo all’inizio. Non sorprendetevi se tra un paio di stagioni i piemontesi saranno lì a competere per lo Scudetto. D’altronde è stata la stessa proprietà a fare proclami e promesse. Il proprietario della squadra, Beniamino Gavio, è anche proprietario del Gruppo Gavio s.p.a., una delle aziende più importanti del tessuto economico italiano. E la famiglia originaria di Tortona non ha mai nascosto la volontà di portare il Derthona Basket in altissimo, specialmente in Europa.

Oltretutto non dobbiamo scordarci che nella zona di San Guglielmo, sempre a Tortona, sorgerà il progetto della Cittadella dello Sport, finanziato naturalmente dalla famiglia Gavio, che prevede la realizzazione di un palazzetto che potrà ospitare fino a 5.000 spettatori, oltre a diversi campi sportivi polifunzionali ed aree per attività ricreative. Fine dei lavori? L’obiettivo è iniziare la stagione 2023-2024 nella nuova arena, giocando ancora un anno a Casale Monferrato, ma l’obiettivo della famiglia Gavio è di riportare il basket in città, motivo per il quale nell’estate del 2020 rifiutò le avance di Gianni Petrucci di spostare i diritti a Genova e ottenere una wild card per la Serie A.

Sarà Tortona la terza squadra in EuroLega insieme a Milano e Virtus Bologna? Sognare è lecito… e a Tortona sono bravissimi a trasformare i sogni in realtà!

 

Immagini: ufficio stampa Derthona Basket

 

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