Trent’anni fa il “Mozart dei canestri” realizzò 112 punti in una partita: fu l’inizio del mito

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Era un tiepido sabato ottobrino quando Drazen Petrovic, allora solo ventunenne, si presentò insieme al suo Cibona Zagabria al palazzetto per affrontare una squadra di bassa Lega: lo SMELT.
Gli avversari del nostro protagonista, sloveni e che attualmente si chiamano Košarkarski Klub Union Olimpija, si presentarono a Zagabria con solo dei ragazzini, a causa di un disguido societario.

Il “veterano”, vista l’età media degli avversari, Drazen Petrovic decise insieme al compagno di squadra Zeljko Pavlicevic di battere il record storico di punti realizzati in una partita sola da un giocatore: 74 nel 1962 da Radivoj Korac, al quale poi è stata dedicata la famosa coppa Korac.
Le cose si misero piuttosto bene sin dall’inizio per il nostro Drazen, tant’è che andò negli spogliatoi per la fine del primo tempo con già 67 punti a referto; ormai il record di Korac era battuto, quei 2500 spettatori paganti al palazzetto del Cibona, stavano solo aspettando che lui fissasse il record definitivo, un po’ come accadde quando Wilt Chamberlain fece 100: tutti sapevano che ci sarebbe riuscito, bastava solo saper aspettare.

Un giovane Petrovic in canotta Cibona.

Il risultato finale conta poco, per la cronaca vinse naturalmente il Cibona di Drazen 158 a 77, ma la cosa più importante è che questa partita consegnò alla storia probabilmente il giocatore europeo più forte di sempre e chissà, magari sarebbe potuto essere il più forte in assoluto.
Nel famoso documentario “Once Brothers”, Vlade Divac stesso parla di questo avvenimento storico, perché di questo si tratta. Dobbiamo immaginarci la Yugoslavia del 1985, in piena crisi politica e con una diffusione mediatica molto limitata, soprattutto tra uno stato e l’altro, come in questo caso, cioè tra Serbia e Croazia. Anche questa cosa ha permesso a Petrovic di entrare nel mito perché i genitori raccontavano ai giovani di questo ragazzino di Sebeniko che realizzò 112 punti in una partita sola e, da allora, fu considerato una divinità, come spesso accadeva nelle popolazioni antiche quando un “uomo” compiva degli atti sovrumani perché certamente quello che ha fatto Drazen in quella partita, e non solo in quella, rientra in questa categoria.

Questa è l’unica traccia di quella partita, il report del match:

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