Tutti i dettagli dell’operazione “Time out”

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Da una nota della comando provinciale di Siena della Guardia di Finanza, diramata poche ore fa, emergono tutti i dettagli dell’operazione time-out, che ha portato all’arresto di Ferdinando Minucci.

Insieme all’ex dirigente di Siena sono stati arrestati anche Stefano Sammarini e Nicola Lombardini, dirigenti della Brand Management, società coinvolta negli illeciti e Olga Finetti, segretaria personale di Minucci. Per i 4 l’accusa è di associazione per delinquere con scopo di commettere delitti tributari, il G.I.P. ha disposto per i quattro gli arresti domiciliari e il sequestro preventivo di beni per 14 milioni di euro circa.

Secondo la Gdf l’associazione aveva in Minucci l’ideatore e il regista e molteplici scopi: aumentare la competitività della squadra attraverso pagamenti in nero ai giocatori su conti esteri, falsificare i bilanci per permettere l’iscrizione ai campionati e produrre provviste di denaro per l’arricchimento personale.

Le Fiamme Gialle hanno ricostruito nei minimi dettagli il meccanismo che Minucci utilizzava per trarre profitti irregolari: la Mens Sana si serviva della Essedue Promotion di Sammarini trasferendo su questa società denaro per operazioni inesistenti di scouting e marketing, a sua volta Sammarini compensava la fatturazione girando i soldi alle ditte di Alberto Galluzzi, imprenditore riminese, il quale faceva tornare le somme nelle mani del dirigente senese. E’ stato calcolato che con questo sistema, al netto di quanto elargito ai complici, Minucci abbia intascato 2 milioni di euro.

Anche per il pagamento in nero ai giocatori Minucci si serviva della Essedue Promotion, la quale avrebbe girato somme per circa 16 milioni di euro a 17 atleti. Per evadere il fisco i compensi venivano classificati come diritti di immagine e venivano girati su conti esteri creati appositamente dai giocatori e dagli allenatori, tutto ciò avveniva per tramite della società di Sammarini.

A causa di questa modalità di gestione, la Mens Sana, per iscriversi al campionato 2012, ha alterato i dati dei suoi bilanci. Anche questa volta lo stratagemma usato ha visto come complice Sammarini, il quale ha creato una società fittizia, la Brand Management, che ha finto di acquisire il “marchio Mens Sana” per 8 milioni di euro. Ciò ha comportato una plusvalenza straordinaria che, insieme alla fatture false degli anni precedenti, ha reso il bilancio senese ben lontano dalla realtà.

In sede di ultima approvazione il bilancio non è stato approvato dal consiglio di amministrazione e ai soci sono state presentate più versioni riportanti dati differenti riguardo le perdite registrate. Dunque alcuni soci hanno denunciato il consiglio di amministrazione per la falsificazione dei documenti sociali e da qui i militari hanno scoperto lo stato di fallimento in cui versava la Mens Sana, a causa della gestioni di Minucci, sul quale tra l’altro pende una denuncia per bancarotta fraudolenta per aver causato il dissesto finanziario della squadra insieme all’ex vice presidente Paola Serpi, al notaio Cesare Lazzeroni e a Olga Finetti.

La nota si conclude sottolineando come l’associazione per delinquere interessata dall’operazione “Time-out” abbia messo in atto un disegno criminale preciso per tentare di usare le ingenti sponsorizzazioni del Gruppo Montepaschi (si parla di 100 milioni di euro tra il 2006 e il 2013) per una gestione del tutto personale della Mens Sana.

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