In molti appassionati di NBA ricorderanno bene Ty Lawson, 18° chiamata assoluta al Draft 2009 e per diverse stagioni playmaker titolare dei Denver Nuggets. L’americano in NBA ha vestito le maglie di Denver, Houston, Indiana e Sacramento, arrivando anche a segnare 17.6 punti di media nella stagione 2013-14. Lasciata Denver, per Lawson è iniziato un tracollo che lo ha portato ad abbandonare la Lega nel 2017: da allora, esperienze in Cina e per breve tempo anche in Grecia l’anno scorso.
Di recente il nome di Lawson è tornato di attualità per la squalifica dal campionato cinese ricevuto per accuse di commenti molto volgari fatti ad alcune ragazze locali. In questa stagione, per questo motivo, l’americano si era trasferito addirittura nel campionato tunisino, con l’US Monastir. Oggi però è tornato in auge nuovamente per motivi extra-campo: è stato arrestato a Madrid a causa non di una, ma di due aggressioni. La prima è avvenuta, secondo la polizia locale, in un ristorante italiano: Lawson ha tirato un bicchiere di vetro ad un cameriere sabato sera, ferendolo. Dopo l’episodio, la polizia ha emesso un mandato d’arresto concretizzatosi quando Ty Lawson è stato catturato mentre aveva un’altra discussione accesa per le strade del centro.
Lawson è stato accusato di una seconda aggressione, risalente a pochi giorni prima all’aeroporto di Madrid, mentre cercava di imbarcarsi per Santo Domingo. Avvicinatosi al gate senza mascherina, al giocatore sarebbe stato chiesto di indossarla da alcuni membri del personale dell’aeroporto. Lawson a quel punto avrebbe risposto con aggressività, attaccando i dipendenti e colpendone uno con un pugno.
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