Michael Beasley era entrato nella NBA nel 2008, quando vi fece ingresso da protagonista come seconda scelta assoluta al Draft dietro soltanto a Derrick Rose. Il ragazzo però non si è mai fatto del tutto, talento importante ma testa da dimenticare. E allora, dopo l’apice dei 19.2 punti di media al terzo anno nella Lega con i Minnesota Timberwolves, per B-Easy è stato un calare continuo: problemi di droga più volte e medie e minuti che si sono ripetutamente abbassati fino al ritorno a Miami un anno fa, la squadra che lo aveva lanciato nei professionisti sei anni prima. Qui Beasley si era trovato a proprio agio in un ambiente conosciuto, firmando un annuale e accettando il ruolo di comprimario, 15.1 minuti di media per 7.9 punti e alcune prestazioni da non dimenticare.
La favola del figliol prodigo è terminata subito questa estate, quando il contratto di Beasley è scaduto e gli Heat non hanno fatto nulla per rinnovarglielo, forse impegnati nella ricostruzione dopo la partenza di Lebron James (per stessa ammissione di Pat Riley: “Adoro Mike, ma dopo l’addio di Lebron vogliamo andare avanti”). Nell’ultimo mese era girata la voce di un interessamento dei San Antonio Spurs per un eventuale workout, poi la firma ai Memphis Grizzlies con un non garantito. Ora invece è ufficiale: come riportato da Adrian Wojnarowski, il giocatore ha lasciato il camp dei Grizz e volerà in Cina per firmare un contratto con gli Shangai Sharks, squadra di proprietà di Yao Ming che può già contare su un altro americano “pazzo”: Delonte West.
