La Openjobmetis Varese esce dal campo tra gli applausi, ma a mani vuote. Sarebbe bastato espugnare di misura il PalaFerraris per portare a casa due punti vitali e sfruttare le sconfitte di Pistoia contro Brescia e di Napoli contro Cremona, creando così un piccolo ma prezioso cuscinetto di quattro lunghezze sulla zona retrocessione. E invece, Varese accarezza la vittoria, la sfiora, ma paga a caro prezzo un errore di gestione che si rivela fatale.
A 11″ dalla sirena, avanti 72-75, coach Ioannis Kastritis e il suo staff decidono di non ricorrere al fallo su Christian Vital. L’americano li punisce: segna la tripla del pareggio nonostante l’ottima difesa di Desunta Bradford e trascina Tortona all’overtime, chiudendo la serata con 24 punti (4/9 da tre) e firmando il successo per 89-82.
Quel tiro complicato – e certamente baciato dalla fortuna – si insinua sotto la pelle di Varese, che nel supplementare rallenta progressivamente subendo un pesante 10-2 negli ultimi due minuti. Troppo presto per dire se quella decisione peserà come un macigno sulla corsa alla salvezza, ma di certo gli elogi e gli applausi non bastano più. Ogni dettaglio conta, ogni errore si paga caro. A sottolinearlo è anche Walter De Raffaele, parlando della sua Derthona: “Non esistono più partite semplici da qui alla fine”.
Con nove turni ancora da giocare, il margine di errore si assottiglia. A Casale, Varese mette in mostra la sua miglior versione per 35 minuti: energica, audace, coriacea. Trova il giusto mix di leadership e sfrontatezza nei suoi giovani talenti – Jaylen Hands (21 punti), Elisée Assui (12) e Matteo Librizzi (11) – riuscendo persino a ribaltare il parziale di 21-1 subito tra primo e secondo quarto. Ma le manca quel pizzico di scaltrezza per trasformare gli sforzi in un risultato concreto che coaching staff, giocatori e società meritano. Emergono ancora opttimi segnali, sì, ma ora servono anche i due punti. La speranza è che la prossima vittoria arrivi prima che sia troppo tardi.
Fonte foto copertina: Pallacanestro Varese
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