Varese-Sassari: le parole dei coach nel post partita

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PALLACANESTRO VARESE: ATTILIO CAJA

“Finalmente una vittoria. Bravissima la mia squadra, grandissimo il pubblico che ci ha aiutati e capiti in un momento non facilissimo. I ragazzi sono scesi in campo con grande fiducia e dopo un paio di gare così così ci meritavano un bel risultato. Dal punto di vista fisico vedo gente più brillante: Cain ha giocato 37 minuti e preso 14 rimbalzi contro uno della stazza di Cooley. Avramovic è tornato quello che ci aspettavamo. Poi vorrei dare grande merito a Tambone dalla panchina. E’ forse la sua migliore prestazione da quando si trova a Varese; Salumu per la seconda volta dopo Larnaca è stato sempre presente, la sua seconda migliore prestazione. Quando uno gioca con grande decisione bisogna solo dire bravo. In difesa abbiamo tenuto sotto media il secondo migliore attacco con 73punti. Abbiamo distribuito 11 assist con solo 7 palle perse, quindi buona pulizia offensiva. Abbiamo preso fiducia con questa vittoria, una buona medicina per quello che facciamo. La partita di mercoledì deve essere propedeutica per quella di sabato contro Trento. I miei ragazzi corrono tanto, sono bravi. Dopo una partita di coppa abbiamo messo benzina, adesso pronti per la Coppa Italia”

DINAMO BANCO DI SARDEGNA SASSARI: VINCENCO ESPOSITO

“Complimenti a Varese perché ha giocato con grande intensità. Le mancava nelle ultime partire. Abbiamo subito tanta fisicità. Non sono preoccupato per il nostro discorso offensivo. Prendere degli svarioni durante la gara è un aspetto sul quale dobbiamo lavorare, ma sappiamo che siamo anche senza due giocatori molto importanti. Ci sono dati che non mi piacciono dal punto difensivo ma sono aspetti sui cui possiamo lavorare solo col roster al completo. Da domani si pensa alla sfida di Europe Cup di mercoledì.Varese ha controllato la gara per il 90%. A lei vanno grossi meriti perché è stata più aggressiva, ha interrotto le linee di passaggio. Non abbiamo collezionato tante palle perse ma ci hanno impedito di fare il nostro gioco. Dovevamo capire che il metro arbitrale avrebbe permesso tutta questa fisicità e avremmo dovuto schierare una difesa più fisica”

Matteo Bettoni

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