Giovanni De Nicolao

Varese vince con Sassari, De Nicolao: “Difendendo e correndo in attacco facciamo la differenza”

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La Pallacanestro Varese esordisce nel migliore dei modi: vittoria contro Sassari per 87-81 e primi due punti in tasca. Fanno la differenza i 4 uomini in doppia cifra (Johnson 20, Ross 15, Brown 14, Caruso 10), ma anche la grande energia di un Giovanni De Nicolao sempre pronto quando chiamato in causa.

2/5 da tre per il play della Openjobmetis per 9 punti complessivi con 3 rimbalzi e 2 assist, ma a cambiare la direzione della partita sono le sue due palle rubate, che spengono il miglior momento della Dinamo entrando negli ultimi due minuti col punteggio sull’83-77.

“Quando entro in campo penso sempre che prima di tutto bisogna difendere bene, poi l’attacco viene da sé. Abbiamo raccolto un paio di palloni rubati, poi contropiede e tripla. Poi quando prendi ritmo davanti a questo pubblico è davvero difficile fermarci perché in difesa abbiamo tanta energia e in attacco riusciamo a correre bene”.

Giovanni De Nicolao
Giovanni De Nicolao

Varese temeva la fisicità di Sassari, soprattutto di Onuaku sotto le plance, ma ha trovato la soluzione per neutralizzare la forza avversaria correndo tanto e difendendo con tanta energia sotto canestro.

“Detto così sembra semplice, ma quando riusciamo a difendere bene e poi eseguire anche bene in attacco magari battendo l’ultimo uomo, battendo l’uomo sul pick and roll e quindi prendere un vantaggio e portartelo dall’altra parte… quella è la chiave. Passarsi la palla, correre da un lato all’altro e poi è tutto più semplice”.

Ottimo anche l’esordio al fianco di Colbey Ross. L’americano non parte nel migliore dei modi, ma poi riesce a trovare le misure alla difesa del Banco affondando il colpo spesso nel pitturato e raccogliendo i passaggi di DeNik. 15 punti e 6 assist per l’americano alla prima stagione in LBA.

“Penso che possiamo benissimo giocare insieme perché lui è un realizzatore quindi io magari riesco ad organizzare un po’ di già la squadra, a difendere sull’avversario più forte, lui invece finalizza ed attacca il ferro”.

Matteo Bettoni

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