Umana Reyer Venezia 78 – Pompea Fortitudo Bologna 70
(21-17, 15-20, 20-14, 24-19)
L’Umana Venezia muove un altro passo importante verso le posizioni più nobile grazie al successo interno sulla Fortitudo Bologna. Una vittoria “da Reyer”: senza un realizzatore principe ma da squadra solida e quadrata, capace di costruire isuccessi nella propria metà campo, specialmente nei momenti più delicati.
Dopo le schermaglie iniziali, Venezia piazza il primo break importante (9-0) grazie a due triple di Chappell e sfiora la doppia cifra di vantaggio ma dall’altra parte un buonissimo Mancinelli che accorcia il divario sul 21-17 al primo riposo. Filloy prova a ricacciare indietro la Fortitudo ma si scalda anche Robertson con la tripla delle parità a quota 24: si prosegue sul filo dell’equilibrio con i felsinei che si affidano alla loro guardia americana e a un paio di passaggi illuminanti di Leunen mentre i lagunari cavalcano Watt: 36-37 all’intervallo lungo.
Il lungo orogranata fa male anche dalla lunga distanza, così come Bramos, ma per la Effe rispondono Sims e Aradori, così i felsinei tengono la testa avanti ma l’equilibrio non si schioda. Per il controsorpasso servono le triple dell’ala greca e di Filloy, che brucia la sirena del terzo periodo con una magia delle sue per il +5 (56-51) veneto. Venezia capisce che è il momento giusto per cercare di allungare e va ancora a bersaglio dall’arco con la premiata coppia Bramos-Filloy, riuscendo ad alternare il gioco interno (Watt e Udanoh). Alla Fortitudo non può bastare Robertson e allora la Reyer può gestire con tranquillità il finale, forte sempre di almeno tre possessi di vantaggio negli ultimi minuti.
TABELLINI
Venezia: Bramos 14, Watt 19, Chappell 9, Udanoh 10, Stone 3, De Nicolao 5, Vidmar 1, Mazzola, Casarin n.e., Filloy 16, Pellegrino n.e., Tonut 3.
Fortitudo: Fantielli 6, Sims 14, Aradori 12, Robertson 14, Leunen 2, Franco n.e., Mancinelli 5, Cinciarini 15, Buscaroli n.e., Dellosto 2.