Venezia-Sassari, le pagelle di G2 – gli esterni e Cooley fanno da padroni al Taliercio, brilla solo Daye in una spenta Reyer

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UMANA REYER VENEZIA

Haynes 4.5: nonostante un inizio convincente, il capitano orogranata perde progressivamente lo scontro con i pari ruolo sassaresi, non riuscendo a incidere come nella partita precedente. Scompare dalla partita con 0 realizzazioni dalla lunga distanza, 7 punti e 3 palle perse.

Stone 5: gara incolore. Viziato inizialmente dai falli, Julyan esce con qualche giocata importante in difesa ma fa poco e nulla sul lato offensivo. Nel finale fa di tutto per dare una mano ai suoi ma è tutto inutile ai fini del risultato finale.

Bramos 4.5:  prestazione deludente per il greco, a segno solo in un occasione nonostante le ben sei conclusioni tentate. Con lui in campo Venezia subisce eccome, e lo fa non nella migliore giornata per Thomas e Pierre. E’ tempo di ricaricare le batterie per gara 3.

Tonut 4.5: copione simile per il talento della Reyer. Nonostante una gara 1 da trascinatore non entra mai in partita e vede battere sul ferro l’80 percento dei tiri tentati. A livello globale non è neanche una presenza di spirito per i suoi, ma questa è un po’ la macchia di tutti in questa gara 2.

Daye 6.5: una delle poche sufficienze tra gli uomini di coach De Raffaele. Austin cerca di replicare la prestazione di due giorni prima, trovando i canestri che consentono l’unico aggancio dell’Umana nei 40 minuti e cercando di trovare continuità al tiro, cosa che purtroppo per lui manca. 19 punti sono comunque una buona base per volare a Sassari da nemico pubblico numero 1.

De Nicolao 5.5: nella giornata degli esterni biancoblu l’ex Reggio Emilia fa il possibile. 10 minuti in cui sguscia tra un blocco di Cooley e un crossover di Smith, 10 minuti in cui molto spesso è costretto a usare le maniere forti per bloccare l’avversario; l’impegno però basta per rimediare una semi sufficienza.

Vidmar 6: fa la voce grossa principalmente con Daniele Magro sul parquet, perché contro un Cooley così in forma non c’è partita. Lo sloveno subisce troppo l’avversario con il 45 e in attacco cerca di sfruttare al massimo le occasioni nel pitturato. Con lui in campo Venezia ha un plusminus di 10 e si può tranquillamente dire che quest’oggi non è stato il peggior centro in campo.

Giuri 6: In 13 minuti fa 8 punti con 2 triple importantissime. Sufficienza piena per il brindisino che quando entra non delude certamente il suo coach, che gli da fiducia e lo lascia in campo più del previsto. E se i suoi compagni fossero stati chirurgici come lui…

Mazzola 5: in una gara globalmente deludente non si salva neanche l’ex Torino, affaticato all’inizio contro Thomas e poi oscurato progressivamente dalle prestazioni del fenomeno in maglia 9. Come apporto offensivo siamo in media, ma in finale serve sempre qualcosa in più da parte di tutti.

Cerella 6: come per Giuri poco da dire sull’argentino: non segna tanto, ma è un giocatore importantissimo per gli equilibri di Venezia. Cerca di dare brio alla gara con due giocate importanti difensivamente e nonostante i 12 minuti è sempre prontissimo a incidere.

Watt 4: prestazione viziata dai falli personali, tanti nei primi due quarti, tantissimi nel terzo. Vince il Tarczewski Award per minuti/falli, in quanto in 14 minuti non riesce a fermare il collega sardo se non con l’ultra fisicità. Watt poteva essere un fattore, ma in questo caso è stato solo un’apparizione.

All. De Raffaele 4.5: il coach livornese non può nulla contro la prestazione negativa al tiro dei suoi (50% da due e il 7/34 da tre) ma è certamente colpevole di aver lasciato in campo Watt nonostante la situazione falli e il momento quasi onnipotente di Jack Cooley, in quei minuti protagonista della volata decisiva sassarese. Una minaccia come il 50 in meno equivalgono a meno soluzioni da due, quelle richieste e non concesse.

BANCO DI SARDEGNA SASSARI

Spissu 5.5: altra prestazione incolore per il sassarese, ancora non pienamente nel mood che si rispetti a una finale scudetto. Chissà non sia l’aria di casa a risvegliare l’animo e la garra del numero 0.

Smith 7: dopo una pessima gara-1 possiamo tranquillamente dire: Jaimie c’è. Il play fa il brutto e il cattivo tempo al Taliercio, orchestrando con grazia i pick & roll sull’asse con Cooley e trovando le triple che tanto sono mancate nella precedente sfida (3/5). 19 punti e 6 assist: una sicurezza palla in mano.

McGee 7.5: due su due nel suo ex palazzo per la guardia statunitense. I 14 punti non definiscono l’ennesima super gara del numero 3, pian piano entrato in clima finale e sempre più indispensabile per coach Pozzecco, totalmente in balìa del suo jolly. Mancato contro Milano, Brindisi e nella fase finale della regular season ormai non ci sono più dubbi: it’s Tyrus time again.

 

Carter SV: gioca solo gli 8 minuti iniziali, ma poi non mette più piede in campo.

Magro 6-: rientra nelle rotazioni dopo settimane per far rifiatare Cooley e Thomas ma fa fatica a togliere la ruggine dagli ingranaggi. L’ex Milano deve subito vedersela con Vidmar, concedendogli spazio e non proteggendo come è prassi con un tagliafuori. Se preso con le pinze può essere un uomo in più importante nella serie.

Pierre 6: non è il Pierre visto nelle precedenti serie ma nell’insieme non sfigura affatto. Chiamato spesso al post non fa mancare il suo apporto in termini di punti, ma per quanto riguarda la lunga distanza sembra temere ogni possibile conclusione. Come per Spissu l’isola potrebbe fargli bene.

Gentile 6: idem come sopra. Gara onesta per il campano, che chiude con una discutibile percentuale al tiro (2/9) ma tanta garra in difesa e a rimbalzo (4). Lo si attende al PalaSerradimigni.

Thomas 5: se avevate dubbi la conferma è arrivata: questo ragazzo è effettivamente un rookie. Lo statunitense gioca forse la peggior partita in maglia biancoblu, mostrando alcune debolezze che per un neofita in fatto di finali sono più che legittime. Dati statistici alla mano non fa neanche male (11 punti con 6 rimbalzi), ma in generale scivola, perde parecchi palloni e si fa disarcionare facilmente se attaccato frontalmente. A conclusione esce per 5 falli con un tecnico ed esplode la rabbia in panchina. Avrà modo di riscattarsi?

Polonara 6.5: l’italiano migliore in campo. Il 33 non da gioie in post, non esplode le triple che servono per allungare ma gioca pesante sotto canestro e cattura il maggior numero di rimbalzi possibili. Con lui in campo il plusminus dice 16 mentre la valutazione lega 12; chi cercava il vero Polonara probabilmente sta iniziando a riconoscerlo.

Cooley 8: Questa volta non c’è proprio storia. Big Jack fa doppia doppia per punti (16) e rimbalzi (10 di cui 5 offensivi), subisce ben 9 falli e mette un 6/9 ai liberi irreale se si pensa all’ultima gara giocata al Taliercio. Quello che fa notizia? Che davanti va ancora ad affrontare due colossi come Watt e Vidmar, e se il primo si deve arrendere al conteggio dei falli, per il secondo è solo lesa maestà. Assoluto MVP di questa gara.

All. Pozzecco 7: non taglia ancora la barba e fa bene perché la magia non sembra ancora scomparire. Il coach triestino può ritenersi assolutamente soddisfatto per la prova dei suoi, nonostante chiari scuri e alcune cosa da limare. Sceglie bene aumentando il minutaggio a McGee e dando una seconda occasione a Magro, in quel momento indispensabile. Davanti agli occhi del suo guru Recalcati ha vinto e pareggiato la serie; può tornare in Sardegna con qualcosa in meno a cui pensare.

Mario Puggioni
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