Verso Brescia-Pistoia: i tecnici Diana e Bongi presentano la sfida

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ANDREA DIANA (FONTE: Ufficio Stampa Basket Brescia Leonessa):Siamo rientrati dalla pausa del campionato con il piglio giusto, ottenendo 3 vittorie nelle ultime 4 gare. La squadra sta bene, è in fiducia. Incontriamo un avversario che ricopre l’ultima posizione in classifica e che è costretta a cercare punti salvezza in trasferta. Per questo, sarà un’altra partita delicata contro una squadra affamata di punti. Pistoia è cambiata molto rispetto alla gara d’andata. Odum ha preso il posto di Kerron Johnson in cabina di regia, Peak ricopre il ruolo di guardia assieme a Mesicek, giocatore che già conosceva bene il campionato italiano, ed entrambi sono giocatori che amano correre il campo. Mitchell è il loro terminale offensivo principale, dovremo cercare in tutti i modi di limitarlo, senza fargli prendere fiducia. Krubally è un centro atipico, che parte da numero 4 per poi sfilare da 5, mentre sotto canestro c’è un altro volto nuovo rispetto alla gara di dicembre, Andrea Crosariol. La Oriora è una squadra che ama correre e segnare nei primi secondi dell’azione, dovremo essere dunque attenti nella fase di transizione difensiva. La società ha appena esonerato il proprio allenatore, Alessandro Ramagli, e sappiamo che un cambio in panchina porta sempre una reazione da parte della squadra. Per questo, mi aspetto una Pistoia più decisa e tosta, con giocatori agguerriti. Anche per noi quella di domenica è una partita decisiva. Vogliamo continuare a crescere, facendo uno step ulteriore partita dopo partita. Sappiamo che abbiamo un limitato margine d’errore, contando che da adesso in poi la difficoltà si alza man mano che ci avviciniamo all’ultima giornata”.

FABIO BONGI (FONTE: Ufficio Stampa Pistoia Basket 2000):Sarà una partita complicata perché Brescia è una formazione che nella seconda parte di stagione ha iniziato a ottenere buoni risultati, che le hanno permesso di risalire. Hanno cambiato modo di giocare, oggi sono una squadra che attacca bene in campo aperto e quindi il primo aspetto importante sarà il controllo del ritmo. Ci saranno momenti in cui sarà importante spingere e momenti in cui invece dovremo sforzarci di ragionare di più. Indubbiamente dobbiamo capire bene cosa non è andato nel secondo tempo con Reggio Emilia ed evitare sia l’eccessiva fretta che a volte abbiamo avuto, sia quella passività che, in attacco, ci ha privato spesso delle soluzioni migliori, andando semplicemente a cercare un giocatore che ci risolvesse i problemi. A Ramagli tutti, noi come staff e i giocatori, eravamo profondamente legati. So che sembra paradossale, perché poi il lavoro di un allenatore troppo spesso è giudicato solo in base ai risultati, ma il lavoro svolto finora, almeno a livello individuale, è stato ottimo e pian piano sta iniziando a dare dei frutti che, a parer mio, sono anche abbastanza evidenti. Personalmente mi sono un po’ vergognato, anche se so che l’espressione può risultare forte, del trattamento davvero poco educato che ultimamente Ramagli ha ricevuto. E’ un uomo che in questi mesi ha dato tanto per il Pistoia Basket e che ha avuto indietro quello che sapete: mi conforta sapere che è un professionista vero e stimato ovunque e che quindi avrà magari altrove la fortuna che merita. Non dobbiamo farci condizionare: c’è da isolarsi da tutto e concentrarci solo su domani. La nostra situazione di classifica ci impone di tornare quanto prima alla vittoria e ciò sarebbe fondamentale anche per lasciarci tutto alle spalle, soprattutto sul piano emotivo, un aspetto che sta penalizzando la piena espressione delle nostre potenzialità. In questo momento credo che possa servire provare a trovare qualche lato positivo, per quanto difficile possa apparire: indubbiamente il non aver più niente da perdere può liberarci da qualche tensione, anche se nessuno ha la bacchetta magica. Di certo, so che i ragazzi faranno tutti un passo avanti: l’ho visto da come hanno affrontato la settimana, senza passività, senza rassegnazione, ma con la volontà di preparare al meglio la partita. Il mio esordio da capo allenatore in serie A avrei voluto, se proprio doveva avvenire, che si verificasse in modo diverso. Se mi avessero chiesto a inizio anno se avrei voluto trovarmi in questa situazione, ovviamente avrei risposto di no. Non posso essere contento, per tanti motivi, in primis perché sono uno che è felice quando le cose stanno al proprio posto. Qui ci ha rimesso una persona, siamo in una situazione generale molto difficile e soprattutto questo accade proprio a casa mia. Non c’è però da piangerci addosso anche perché dopo tanti anni bellissimi, voglio provare a dare il mio contributo anche in mezzo a tante difficoltà. Andremo a Brescia per giocarci le nostre possibilità, cercando di adattarci alle loro caratteristiche, come il cambio sistematico in difesa, ma senza snaturare le caratteristiche dei nostri giocatori“.

Federico Gaibotti

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