Verso Cantù – Avellino: Sodini e Sacripanti presentano la sfida

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LE PAROLE DI MARCO SODINI (fonte: Ufficio Stampa Pallacanestro Cantù) 

«Il motto di questo periodo è “Ricordare e dimenticare allo stesso tempo”. Ricordare l’atteggiamento che abbiamo avuto nelle due partite in Coppa Italia, questo deve essere una chiave e poi vi dirò perché. Dimenticare, invece, quello che è stato fatto a Firenze, perché veniamo da tre sconfitte consecutive in campionato e l’unica cosa che conta in questo momento è tornare a vincere. Se ci facessimo forti delle partite eroiche contro Milano e Brescia potremmo correre il rischio di non approcciare nel migliore dei modi la gara con Avellino». «È una squadra che è sempre stata nelle prime posizioni di classifica, prima al termine girone di andata. Poi è prima in campionato alla voce “valutazione”, seconda per punti realizzati dietro di noi, quinta per rimbalzi, quarta per assist, prima nelle percentuali da due punti, prima nelle percentuali da tre punti, prima per tiri totali e prima per stoppate. Andiamo ad affrontare una squadra che sì, potrà anche essere in crisi per aver perso una partita (il riferimento è per il ko in Coppa Italia contro Cremona), ma che francamente sul lungo periodo ha dimostrato una consistenza tale da poterla proporre come una protagonista fino in fondo al campionato, compresi i playoff, in prospettiva di obiettivi ambiziosi come giocarsi uno scudetto o una semifinale scudetto. È una squadra che conosciamo bene. Credo che il nostro processo di crescita sia nato proprio ad Avellino, nel match di andata, dove per la prima volta abbiamo provato a proporre la nostra pallacanestro anche in trasferta. Abbiamo perso abbastanza nettamente ma fino a tre o quattro minuti dalla fine eravamo riusciti a competere con loro». «È una squadra che chiaramente attraversa un periodo difficile legato agli infortuni ma mi aspetto che, diversamente da quanto accaduto a Firenze, si facciano trovare pronti. Nel quintetto hanno Rich che è il miglior marcatore del campionato ed un centro dominante come Fesenko. Un quintetto molto assortito, composto da giocatori esperti. Normalmente, nelle ultime partite, loro partono con Filloy che a me personalmente piace tantissimo, non solo per intelligenza cestistica e per la deliziosa mano che si ritrova ma anche per la capacità di prendersi dei tiri importanti in momenti importanti. È poi il turno di Lorenzo D’Ercole, un ragazzo che io adoro e che conosco benissimo avendoci giocato contro un sacco di volte nel settore giovanile. Mi ha fatto anche perdere una finale scudetto under 18 d’eccellenza nel 2006, da lì in poi, fino ad oggi, l’ho sempre seguito e abbiamo un ottimo rapporto. È un giocatore estremamente sottovalutato, duttile e che può mettere in difficoltà tutti gli attaccanti, oltre ad essere un consistente tiratore dall’arco dei 3 punti. Poi c’è Leunen, il quale credo di non dover presentare qui a Cantù. Dico soltanto che è il playmaker oscuro di coach Sacripanti, il playmaker aggiunto. Dalla panchina possono poi affidarsi ad un giocatore di gran talento come Fitipaldo, capace di innescare molto bene i compagni; Wells e Scrubb sono giocatori di campo aperto, molto fisici e molto atletici. Poi c’è Zerini che è un altro giocatore che conosco molto bene come D’Ercole, sempre per lo stesso motivo visto che l’ho affrontato tante volte negli anni di settore giovanile. È un giocatore con un bagaglio tecnico ed un tiro da tre affidabile, in grado di calarsi in più ruoli. Non avranno N’Diaye per infortunio ma noi non avremo Crosariol, dunque, le due assenze si pareggiano». «Loro sono una squadra con giocatori di campo aperto e vogliamo fermarli. Sono bravissimi a giocare situazioni lunghe, macerando la difesa avversaria, e noi questo non lo vogliamo permettere. Non vogliamo questo tipo di partita, dobbiamo fermare subito il loro contropiede ed essere difensivamente bravi per tutti i 24’’ dell’azione. Avendo riacquisito  delle rotazioni normali vogliamo anche spingere sulla nostra pallacanestro, che è di corsa, oltre che ambiziosa e dispendiosa. Vorremmo tornare ad enfatizzare la nostra capacità di uno contro uno. Lo faremo con un giocatore nuovo, Ellis, il quale sembra che giochi con noi da molto tempo visto il suo atteggiamento, bellissimo. Questa cosa mi fa ben sperare, non mi riferisco soltanto al suo atteggiamento confortante ma anche a quello che gli altri hanno avuto con lui».«Dovremo fare a meno di Crosariol, questo ve lo confermo, per un paio di settimane dovrà sottoporsi ad ulteriori terapie per cercare di sistemare la schiena. Mi auguro di riaverlo il prima possibile per la dimensione interna che riesce a darci ma non abbiamo mai pianto per le assenze e non lo faremo di certo adesso. Per il resto tutti arruolabili, tranne il giovane Pappalardo che è un giocatore non di rotazione».

LE PAROLE DI STEFANO SACRIPANTI (fonte: Ufficio Stampa Scandone Avellino)

Domenica giocheremo contro Cantù, squadra piena di entusiasmo che ha disputato una fantastica Final Eight giocando prima contro Milano e poi contro Brescia, e che probabilmente meritava la finale. Hanno aggiunto un buonissimo giocatore, che si incastra bene con Burns e Thomas: questo dimostra l’ambizione e la voglia di fare bene che tutto l’ambiente possiede. Cantù è una piazza che conosco molto bene, anche se giocheremo a Desio: il contorno è molto caldo ed entusiasmante. Loro tatticamente e tecnicamente hanno delle situazioni abbastanza particolari: hanno un ottimo playmaker e tantissimi tiratori sul perimetro, con i 4 e 5 che si possono alternane nel ruolo giocando spalle a canestro con tantissima energia, inoltre fanno del contropiede il loro punto di forza; dovremo quindi essere bravi nell’avere una buona copertura di contropiede e nel controllare le palle perse e i rimbalzi. Abbiamo avuto una buona ripresa, anche se difficoltosa per via delle molte assenze tra Nazionali ed infortuni. Saremo infatti senza Ndiaye e per il momento siamo anche senza Fesenko, che ha riportato un problema al ginocchio. Ieri è stato fermo e oggi anche resterà fermo: tra sabato e domenica mattina sarà sottoposto ad un esame strumentale che ci consentirà di capire se potrà essere schierato in campo. Come sempre sarà fondamentale l’apporto di tutti: sarà sicuramente importante quello di Andrea Zerini, ma allo stesso tempo tutta la panchina dovrà dare il suo contributo”.

Luigi Borriello

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